Vie&Trasporti n. 871 luglio 2023

Intervista
gresso di nuove imprese, curarne la tenuta, la
formazione e l’informazione, nonché svolgere
funzioni di studio e di consulenza per la risoluzione
delle problematiche connesse alla professione
di autotrasportatore. Sta continuando anche
l’operazione di pulizia che mira a cancellare
le aziende che non hanno i requisiti ma è un lavoro
lungo che purtroppo richiede la collaborazione
delle Camere di Commercio e delle
Motorizzazioni, sempre a corto di personale.
L’Albo deve tornare a essere la casa degli autotrasportatori.
Il grande problema è che in 10 anni
abbiamo cambiato 8 ministri delle Infrastrutture
e dei trasporti e ogni volta si ricomincia da capo.
Non c’è continuità con il ministro che poi, alla
fine, è colui che prende le decisioni”.
Cosa ne pensa del Tavolo Tecnico?
“Un tavolo permanente, coordinato dal capo
dipartimento, che si riunisce con cadenza mensile
per affrontare la lunga lista delle criticità
sofferte dalle imprese di autotrasporto è estremamente
utile. L’insostenibile situazione in cui
versa il sistema delle revisioni che le
Motorizzazioni non riescono più a garantire
nei tempi corretti, la cronica carenza di conducenti,
la regolamentazione dei tempi di attesa
al carico e allo scarico, il rafforzamento della
normativa per la certezza dei tempi di pagamento
e dei costi di esercizio, le risorse per
l’intermodalità Marebonus e Ferrobonus, la revisione
del calendario dei divieti di circolazione
sono le principali questioni, divenute improrogabili,
che vengono trattate al Tavolo per dare
soluzioni a domande che sono legittime. Non
è una struttura ridondante perché l’Albo
dell’Autotrasporto non è un luogo dove si fa
politica, questo sì. Unatras che raggruppa le
associazioni che insieme rappresentano il 90
per cento nel mondo dell’autotrasporto, è quella
che porta avanti le nostre istanze. Dopo un
lavoro di smussatura degli angoli, una sorta di
scrematura, parla in rappresentanza delle associazioni
che sono al suo interno”.
Le chiedo di vestire ora i panni dell’imprenditore.
Quale futuro per il mondo
dell’autotrasporto?
“Come imprenditore penso di fare un lavoro bellissimo,
tramandato da mio padre e da mio nonno
e sono felice di vedere la continuità aziendale.
In Italia abbiamo il vizio di dare gioie e dolori ai
nostri figli ma noi conosciamo il bello, il buono
e la famiglia.Non posso, quindi, che augurarmi
un futuro dove gli autotrasportatori continueranno
a essere protagonisti, a offrire il miglior servizio
possibile a prezzi equilibrati. È vero che i
committenti non regalano soldi ma sono pronti
a spendere il giusto per un trasporto di qualità.
Quali saranno le evoluzioni? I veicoli viaggeranno
senza autisti? Il treno avrà la meglio sulla gomma?
Dobbiamo essere attenti a dare risposte diverse
da quelle a cui eravamo abituati. La pandemia
ci ha insegnato che è importante farsi
trovare pronti. Anche puntando sulle nuove generazioni,
che hanno cento marce in più. Chi non
investe sui giovani rimane indietro”.
Un obiettivo che si è posto per il Suo
mandato?
“Lasciare l’organizzazione migliore di come l’ho
trovata altrimenti fare tutto questo non avrebbe
alcun senso. Credo che sia un concetto che dovrebbe
imperniare tutta la nostra esistenza”.
10 - 07 2023