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Waste n. 29 marzo 2024

Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi

Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali

Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi

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Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

38<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

PROCESSI ENERGIVORI<br />

PROCESSI ENERGIVORI<br />

RIFIUTI SOLIDI<br />

39<br />

Quanta exergia<br />

nel riciclo del PET!<br />

Marco Comelli<br />

Da più parti si afferma che il consumo energetico del riciclo<br />

non lo renderebbe conveniente. Almeno per il PET, come<br />

descriviamo nell’articolo, non è così. Con alcuni paletti…<br />

Il riciclo, in qualsiasi forma, si traduce in un<br />

ripristino di un livello superiore di un ordine<br />

in un sistema. Come tale, secondo i principi<br />

della termodinamica, il processo implica un’aggiunta<br />

di energia proveniente da fuori il sistema.<br />

Misurare quanta energia deve essere aggiunta<br />

per raggiungere l’obiettivo di riciclo di un rifiuto,<br />

è fondamentale per capire se il suo riciclo sia<br />

conveniente rispetto alla produzione di un prodotto<br />

da materie prime vergini, fatte pari le<br />

quantità di materia in gioco.<br />

Exergia!<br />

Per introdurre il tema, che sempre più interessa<br />

gestori e decisori, facciamo un esempio prendendo<br />

il PET riciclato meccanicamente con<br />

l’obiettivo di produrre altre bottiglie (bottle-tobottle).<br />

Useremo il metodo “Cumulative Exergy<br />

Consumption”, ossia il consumo exergetico totale<br />

di tutte le fasi di produzione, dalle risorse<br />

primarie al prodotto finale, tenendo conto dei<br />

contributi dovuti al trasporto e della produzione<br />

di prodotti semifiniti. Dal momento che sitiamo<br />

parlando di riciclo, aggiungeremo anche i consumi<br />

exergetici relativi alle singole fasi dello<br />

stesso, raccolta, trasporto, selezione, trattamento,<br />

recupero materico e produzione. Per il<br />

concetto di exergia rimandiamo al box. Il polietilene<br />

tereftalato (PET) può esistere in forma<br />

amorfa o cristallina. La produzione del polimero<br />

grezzo può avvenire con diverse tecniche. La più<br />

diffusa per il PET utilizzato, e quindi riciclato, in<br />

Italia, è la polimerizzazione tra PTA (acido tereftalico)<br />

e GE (glicole etilenico).<br />

A sua volta il PTA si produce con una reazione<br />

di ossidazione in presenza di catalizzatore del<br />

p-xilene, separato dal mix di diversi isomeri dello<br />

xilene ricavati da petrolio greggio.Il glicole etilenico<br />

si ottiene dall’etilene, da petrolio o gas,<br />

attraverso un processo di ossidazione dopo<br />

averlo fatto reagire con acqua.<br />

Facciamo due conti<br />

Da un punto di vista exergetico, misurato in<br />

MegaJoule per chilo di PET amorfo, la produzione<br />

di PTA è quella più dispendiosa, con un<br />

Marzo <strong>2024</strong><br />

valore di 65,9 comprensivi di combustibile, elettricità<br />

e calore (vapore). Il glicole assorbe 7,04,<br />

mentre la polimerizzazione 3,5. Traducendo<br />

inoltre la materia prima (petrolio e gas) utilizzata<br />

in energia equivalente, vanno aggiunti al processo<br />

altri 25,2 MJoule/kg. Il PET amorfo per<br />

essere lavorato deve però essere cristallizzato,<br />

essiccato e raffreddato e ridotto in grani. Questo<br />

perché diversamente non potrebbe essere<br />

Marzo <strong>2024</strong><br />

estruso con una qualità sufficiente. I tre processi<br />

complessivamente comportano il consumo di<br />

1,58 MJ/kp. Il granulo di PET cristallino prima<br />

di essere lavorato e trasformato, in bottiglia nel<br />

caso considerato, ha incorporata una exergia<br />

di 103,23 MJ/kg. Per ottenere le bottiglie, il PET<br />

in grani viene inserito in un estrusore che tramite<br />

una vite senza fine lo forza in un cilindro<br />

dove sono presenti delle termocoppie che scaldano<br />

il materiale e lo riducono a una pasta malleabile<br />

cui può essere aggiunto del colorante.<br />

La pasta di PET viene passata a una macchina<br />

che la inietta in appositi stampi da cui, previo<br />

raffreddamento, esce un prodotto denominato<br />

preforme, nelle forme più diverse.<br />

Le preforme sono la base della bottiglia e costituiscono<br />

il prodotto che viene venduto alle<br />

aziende di imbottigliamento, dove avviene la<br />

fase successiva, il soffiaggio a stampo, (i vantaggi<br />

logistici sono evidenti). Questi processi aggiungono<br />

altri 13,2 MJ/kg all’exergia accumulata.<br />

Totale: 116, 43 per ogni kg, ossia tra le 26 e le<br />

27 bottiglie.<br />

Contributi energetici<br />

Passiamo ora a capire quanta exergia entra<br />

nei processi di riciclo, La prima fase da considerare<br />

è quella del trasporto della frazione<br />

differenziata dalle abitazioni al centro di sele-

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