Waste n. 29 marzo 2024
Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi
Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali
Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi
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66 VEICOLI&ALLESTIMENTI CIRCOLARITÀ<br />
CIRCOLARITÀ<br />
VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
67<br />
Preparazione<br />
per la demolizione<br />
veicoli.<br />
Andiam, andiam<br />
andiamo a smantellar<br />
Il riciclo nell’automotive è una cosa seria<br />
e tante sono le nuove sfide. Procedimenti<br />
di demolizione e normative europee<br />
in materia sembrano funzionare, ma...<br />
Marco Comelli<br />
Smontaggio<br />
dei convertitori<br />
catalitici.<br />
Si recuperano<br />
i metalli di valore<br />
che possono essere<br />
riutilizzati.<br />
Il Copy di tutte le<br />
immagini appartiene<br />
a BMW Group.<br />
Secondo i dati Eurostat del 2021, in Europa<br />
sono stati 5,7 milioni i veicoli leggeri demoliti<br />
(tra automobili e furgoni). Con tassi<br />
di recupero e riuso pari al 93,6%, e di recupero<br />
e riciclo dell’88,1%. Stiamo parlando di una<br />
massa totale di 6,5 milioni di tonnellate, che,<br />
visto il peso medio di un veicolo, conferma che<br />
alcune parti sono state rimosse e rimesse in<br />
circolo prima della demolizione vera e propria.<br />
Rispetto agli obiettivi obbligatori posti dalle normative<br />
europee siamo sopra target per il riciclo<br />
e leggermente sotto target per il recupero, fissati<br />
rispettivamente all’85 e al 95% dal 2015.<br />
Da considerare che il 2021 ha visto la parziale<br />
uscita dalle restrizioni COVID, per cui bisognerà<br />
aspettare i dati 2022 per avere un quadro più<br />
esatto. Sembra comunque che il regolamento<br />
europeo in materia abbia funzionato.<br />
Ma ci sono due problemi, il primo è legato alla<br />
qualità del riciclo. Il caso classico è quello dei<br />
metalli, che si spiega meglio se descriviamo<br />
come avviene oggi la stragrande maggioranza<br />
delle demolizioni. Prendiamo come riferimento<br />
quello che viene descritto da BMW per<br />
quanto riguarda il suo centro di riciclo e smantellamento<br />
di Unterschleißheim nei sobborghi<br />
di Monaco di Baviera. Attraverso il centro passano<br />
ogni anno circa 10.000 automobili, il che<br />
incidentalmente ne fa il più grande impianto<br />
del genere in Germania. Si tratta di auto dei<br />
pre-serie e di prototipi sperimentali non autorizzati<br />
per la vendita.<br />
Pezzo dopo pezzo<br />
Il procedimento utilizzato è standard, con una<br />
variante per i veicoli elettrici ed elettrificati, dai<br />
quali viene rimosso il pacco batterie prima di<br />
tutto. Vengono poi tolti tutti i pezzi fatti per essere<br />
sostituiti, come le ruote. Tocca poi alle<br />
marmitte catalitiche nel caso dei veicoli a combustione.<br />
Viene poi rimosso il motore. E successivamente<br />
si passa al corpo del veicolo.<br />
Vengono fatti saltare gli airbag e un escavatore<br />
con pinze speciali strappa via gli interni e i vetri;<br />
si drenano tutti i liquidi (il serbatoio del combustibile<br />
era già stato svuotato). Alla fine rimane<br />
lo scheletro dell’auto che viene inserito in una<br />
pressa da 300 tonnellate di potenza - che lo riduce<br />
a parallelepipedo delle dimensioni di un<br />
frigorifero - che viene mandato ad un’azienda<br />
esterna che si occupa di separarne e recuperarne<br />
i diversi metalli. La plastica invece finisce<br />
in discarica, non essendo stata separata nelle<br />
diverse componenti (vedi lo speciale che abbiamo<br />
dedicato all’argomento su un passato<br />
numero della rivista).<br />
Qualcosa è diverso<br />
Se il tutto non vi sembra molto cambiato rispetto<br />
alle classiche sequenze dei film polizieschi<br />
d’antan è perché è così. Ora in più dà attenzione<br />
ai cavi, che sono enormemente aumentati in<br />
lunghezza e numero con la progressiva elettrificazione<br />
delle utenze di bordo. Oggi in un veicolo<br />
ci sono da 1,5 a 3 chilometri di cavi, tutti di<br />
rame, un metallo che sta diventando pregiatissimo.<br />
Ma sui metalli c’è un problema. Un<br />
tempo a parte alcune sezioni del motore e degli<br />
interni, a farla da padrone era l’acciaio. Oggi in<br />
un telaio ci sono acciaio e leghe leggere basate<br />
sull’alluminio, spesso con composizioni diverse<br />
tra di loro. Inoltre ci sono molti pezzi realizzati<br />
in presso-fusione, che hanno composizione diverse<br />
di quelli stampati anche se sono basati<br />
entrambi sull’alluminio.<br />
Le leghe per fusione non si adattano allo stampaggio,<br />
per esempio dei panelli di carrozzeria.<br />
C’è quindi la necessità di separare le diverse<br />
leghe un po’ come si fa quando si smantellano<br />
gli aerei. Chiaramente un blocco indifferenziato<br />
di metalli deformati non è la migliore partenza<br />
da cui partire. Al netto di altri problemi, per<br />
esempio essere certi di quale lega si sta utilizzando<br />
(questo vale anche per l’acciaio). Sui veicoli<br />
nuovi è possibile istituire un registro di trac-<br />
Marzo <strong>2024</strong><br />
Marzo <strong>2024</strong>