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Waste n. 29 marzo 2024

Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi

Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali

Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi

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Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

62 ACQUE REFLUE<br />

DEPURAZIONE LIQUAMI<br />

DEPURAZIONE LIQUAMI<br />

ACQUE REFLUE<br />

63<br />

Piccolo glossario<br />

ADSORBIMENTO. Citiamo Verbatim l’Enciclopedia Treccani per<br />

la chiarezza e sintesi: “Fenomeno in virtù del quale la superficie<br />

di una sostanza solida, detta adsorbente, fissa molecole provenienti<br />

da una fase gassosa o liquida con cui è a contatto (per superficie<br />

si deve intendere non solo quella esterna ma anche<br />

quella ‘interna’ dei canalicoli capillari, delle fratture ecc.)”.<br />

FLOCCULAZIONE: processo chimico per il quale aggiungendo<br />

sostanze chimiche a un liquido dove si trovano particelle inquinanti<br />

o semplicemente indesiderate di piccole dimensioni (esempio<br />

metalli) si provoca l'aggregazione delle stesse in insiemi più<br />

grandi, detti fiocchi, più semplici da rimuovere.<br />

nZVI: sigla per nanoscale Zero Valent Iron. Il ferro è un metallo<br />

con una valenza, ossia il numero di elettroni che mette in compartecipazione<br />

o comunque impegna per formare legami, che<br />

può cambiare. Normalmente la sua valenza è 2 o 3, ma esiste<br />

anche una forma, molto rara in natura, a valenza zero. In pratica<br />

il ferro zerovalente a nanoscala interagisce con altre sostanze<br />

ma non forma composti. Gli elettroni che cede invece partecipano<br />

a reazioni chimiche diverse. La stabilità nell’ambiente<br />

viene garantita da un sottile strato di ossido di ferro e/o idrossido<br />

ferrico dove avvengono le reazioni.<br />

Polvere di ferro<br />

zerovalente.<br />

Concretizza<br />

una via<br />

percorribile per<br />

la depurazione<br />

degli acquiferi<br />

contaminati.<br />

le nanoparticelle metalliche, pure o sotto forma<br />

di ossido (MNP, Metal Nanoparticles) per adsorbire<br />

gli ioni pesanti. Esse sono in grado di<br />

rimuovere cromo, nickel, cadmio, rame, arsenico<br />

e mercurio. Di particolare interesse sono<br />

le nanoparticelle di ferro a valenza zero<br />

(nZVI), eccellenti adsorbitori. Inoltre<br />

in base alle diverse condizioni di<br />

partenza (assenza o presenza<br />

di ossigeno disciolto), l’nVZI dà inizio ad<br />

una serie di reazioni che portano alla produzione<br />

di idrogeno libero, un riducente che spezza<br />

gli ossidi. Nell’acqua reagiscono producendo<br />

idrossido ferrico, un flocculante che permette<br />

la rimozione di arsenico, fosfati e cromo esavalente.<br />

La versatilità delle nVZI è tale che possono essere<br />

utilizzate per rimuovere oltre ai metalli pesanti<br />

e ai fosfati anche nitrati, composti fenolici<br />

ed alogenati, nitroaromatici e coloranti organici.<br />

Una categoria molto importante di nanomateriali<br />

e di nanostrutture è quella basata sul carbonio:<br />

per ragioni di spazio ci concentriamo sui nanotubi.<br />

Si tratta di strutture tubolari formati da un<br />

singolo strato di grafite (nanotubi a singolo strato)<br />

oppure da più strati (nanotubi a strati multipli).<br />

La loro efficienza deriva dalla grande area superficiale,<br />

e dai diversi meccanismi possibili di<br />

interazione con gli inquinanti.<br />

In soluzione acquosa i nanotubi tendono ad aggregarsi<br />

in masse irregolari, che presentano<br />

però numerosi interstizi e canali che costituiscono<br />

delle vere e proprie trappole per gli inquinanti.<br />

Il catalogo dei possibili impieghi dei<br />

nanotubi nella depurazione dei reflui è abbastanza<br />

esteso: composti aromatici polari; composti<br />

contenenti gruppi carbossilici, idrossilici<br />

e amminici; alcuni metalli pesanti come cadmio<br />

e piombo divalenti, cromo esavalente.<br />

Le varianti ossidate, ottenute per<br />

esempio in soluzione con presenza<br />

di perossido d’idrogeno,<br />

sia singolo ma<br />

soprattutto a multiplo<br />

strato sono<br />

molto efficienti nella rimozione degli ioni divalenti<br />

di metalli pesanti, cadmio, rame, nickel, piombo<br />

e zinco. L’utilizzo più promettente sembra la<br />

pre-concentrazione e solidificazione di questi<br />

metalli pesanti che poi vengono separati e purificati<br />

per il riutilizzo.<br />

Di fronte a queste potenzialità dimostrate in laboratorio<br />

e su piccola scala, perché le nanotecnologie<br />

non stanno trovando applicazioni più<br />

estese nel campo della depurazione dei reflui?<br />

Si citano spesso i possibili rischi di tossicità delle<br />

nanoparticelle (per esempio le nZVI), dimenticando<br />

che è tutto interesse di chi depura recuperarle<br />

perché costano e molto spesso trattengono<br />

su di sé composti che si ha interesse a<br />

riciclare. Inoltre, molte sostanze utilizzate nei<br />

metodi tradizionali non sono propriamente acqua<br />

di rose. Il vero problema lo abbiamo già ricordato<br />

in apertura.<br />

Viste le richieste del mercato, i metodi attuali<br />

vengono considerati soddisfacenti a fronte del<br />

rapporto costi-benefici dei metodi a nanotecnologie<br />

sviluppati finora.<br />

Occorre altra ricerca per rendere il rapporto<br />

conveniente. Oppure, aspettare che le normative<br />

cambino, per esempio sull’obbligo del riuso<br />

dell’acqua o sulla collocazione dei depuratori<br />

immediatamente a valle degli impianti produttivi.<br />

Alcuni segnali indicano che si va in quella<br />

direzione.<br />

l<br />

Marzo <strong>2024</strong><br />

Marzo <strong>2024</strong>

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