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Waste n. 29 marzo 2024

Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi

Nanotecnologie come soluzione per depurare i reflui industriali

Consuntivo riciclo. Siamo leader in Europa ma guai a fermarsi

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56 BIOWASTE<br />

MATRICI<br />

MATRICI<br />

BIOWASTE<br />

57<br />

Biogas a tutta birra!<br />

Oltre a essere buona, la bevanda del luppolo<br />

aiuta l’ambiente. L’economia circolare degli<br />

scarti per produrre energia rinnovabile<br />

Valentina Dardari<br />

Con il piano REPowerEU, entro il 2030 la<br />

Commissione Europea si è posta<br />

l’obiettivo tra gli altri di tagliare la dipendenza<br />

dal gas russo entro il 2030. Fa parte<br />

di questo sforzo l’incentivazione alla produzione<br />

di biogas, da cui ricavare biometano (vedi<br />

box). Com’è noto, il biogas è una delle fonti alternative<br />

che viene maggiormente utilizzata<br />

per la produzione di energia rinnovabile. Il biogas<br />

è il prodotto della digestione anaerobica,<br />

quindi in assenza di ossigeno, e a temperatura<br />

controllata, di sostanze di origine organica,<br />

sia animale che vegetale, mediante il lavoro<br />

di numerosi batteri. Una delle particolarità del<br />

biogas è proprio che può essere prodotto andando<br />

a utilizzare tipologie molto diverse tra<br />

loro di materiali organici liquidi e solidi, come<br />

per esempio le deiezioni animali o gli scarti<br />

delle aziende agro-industriali.<br />

Quali matrici sono utilizzabili<br />

Il biogas si può ricavare dal liquame bovino, da<br />

deiezioni avicole, da scarti di macellazione, da<br />

residui colturali, da colture energetiche, da scarti<br />

organici dell'agro-industria, da fanghi di depurazione,<br />

da frazione organica dei rifiuti urbani.<br />

Una possibile fonte di scarti da industria alimentare<br />

è legata alla birra.<br />

Quattro le fasi principali nel processo di produzione<br />

della birra. Le prime due comprendono<br />

la preparazione del malto e l’ammostamento;<br />

la terza consiste nella fermentazione degli zuccheri,<br />

quali il glucosio, il maltosio e il maltotriosio,<br />

in etanolo; infine, l’ultima fase consiste nella<br />

filtrazione e nell’imbottigliamento.<br />

Due lieviti vengono utilizzati per la produzione<br />

della birra: Saccharomyces pastorianus, utilizzato<br />

per la produzione delle birre in stile lager;<br />

e Saccharomyces cerevisiae, perfetto per le<br />

birre in stile ale.<br />

Un boccale di energia<br />

Per produrre la birra viene immerso il malto<br />

d’orzo in acqua calda, processo conosciuto con<br />

il nome di “cotta”. Degli enzimi che sono contenuti<br />

nel malto stesso trasformano gli amidi<br />

del cereale in zuccheri; la soluzione di questi<br />

zuccheri in acqua, il mosto, verrà poi bollita,<br />

aggiunta di luppolo, raffreddata e fermentata<br />

usando degli opportuni lieviti e andrà a produrre<br />

la birra. I residui del malto d’orzo alla<br />

fine di questo processo vengono detti trebbie<br />

di birra. Il lievito esausto è simile alle trebbie,<br />

però e molto più umido, e quindi il suo valore<br />

come mangime zootecnico risulta essere abbastanza<br />

scarso.<br />

Ha un ottimo potere di generazione biogas.<br />

Dopo essere stati usati per far fermentare il<br />

mosto, i lieviti esausti vengono decantati e separati<br />

dalla birra prodotta. Quelli raccolti a fine<br />

fermentazione vengono usati generalmente<br />

per 5-6 cicli di fermentazione, poi sono sostan-<br />

zialmente esausti e vengono rimpiazzati da lieviti<br />

freschi. Nonostante trebbie di birra e lievito<br />

esausto vengano considerati rifiuti organici,<br />

costituiscono comunque una materia prima<br />

importante per produrre biogas, attraverso la<br />

digestione anaerobica, grazie al loro contenuto<br />

residuale di proteine, amminoacidi, zuccheri<br />

e grassi.<br />

Nella digestione anaerobica i batteri metanogeni<br />

acetotrofi, che appartengono alle specie<br />

Methanosarcina barkeri, Methanococcus mazei<br />

e Methanotrix soehngenii e al genere<br />

Methanobrevibacter, riescono a idrolizzare le<br />

trebbie di birra e le cellule esauste e a estrarne<br />

le componenti nutritive che vengono utilizzate<br />

come substrato di crescita.<br />

Lo scarto della fermentazione alcolica può essere<br />

utilizzato in un secondo processo biotecnologico<br />

come substrato per altri microrganismi.<br />

I lieviti forniscono la fonte di carbonio<br />

per i batteri.<br />

Da un punto di vista energetico gli impianti<br />

che producono la birra potrebbero essere autosufficienti<br />

grazie all’energia elettrica che<br />

viene prodotta dalla combustione del biogas<br />

in un impianto di cogenerazione, mentre il recupero<br />

del calore dai gas di scarico e dalle camice<br />

dei cilindri del motore, produce energia<br />

Impianti biodigestori<br />

che producono<br />

energia circolare<br />

e sostenibile.<br />

BREVE NOTA SUL BIOGAS<br />

(E IL BIOMETANO)<br />

Marco Comelli<br />

La produzione di biogas è l’imitazione e ottimizzazione<br />

da parte umana del naturale processo<br />

di degrado in assenza di ossigeno del<br />

materiale biologico “morto” da parte di diverse<br />

specie di microorganismi che lo usano per<br />

il proprio sostentamento, producendo come<br />

scarto idrocarburi gassosi, in particolare il<br />

più semplice di essi, il metano (CH4), oltre ad<br />

una serie di altri gas. L’esatta percentuale dei<br />

componenti del biogas dipende da una serie<br />

di fattori, tra cui il più importante è la qualità<br />

della “materia prima”, in gergo matrice. Nella<br />

media, si considera un buon biogas quello che<br />

contiene almeno il 50% di metano. La produzione<br />

avviene oggi all’interno di digestori.<br />

Il biogas in Paesi come l’Italia e la Germania,<br />

viene prodotto essenzialmente per alimentare<br />

cogeneratori. Un ulteriore vantaggio della<br />

produzione è che utilizza residui biologici che<br />

prima finivano nell’ambiente in modo incontrollato,<br />

producendo gas serra. Il vantaggio<br />

economico spinge a raccogliere i residui rendendone<br />

più semplice l’utilizzo o al limite il<br />

corretto smaltimento.<br />

Qualche numero<br />

In Italia, il biogas ha prodotto 8,124<br />

TeraWatt/ora di energia elettrica e circa altrettanti<br />

di energia termica. La prima è stata<br />

immessa in rete o autoconsumata in loco,<br />

mentre la seconda in una certa parte è finita<br />

dispersa nell’ambiente, ma la restante è stata<br />

t tt<br />

Marzo <strong>2024</strong><br />

Marzo <strong>2024</strong>

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