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Turismo del Gusto Magazine - Gennaio 2024

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Lo chef Luca, che ci accoglie con una vigorosa stretta

di mano e un sorriso che illumina la faccia da bravo

ragazzo, ha il physique du rôle e gli immancabili tatuaggi

di cui sono ricoperti i giovani cuochi al giorno

d’oggi e non rispecchia certo lo stereotipo del vegano

magrissimo e debole ma piuttosto uno dei protagonisti

di “The Game Changers”, il film-documentario che

racconta la vita di atleti professionisti che hanno scelto

di adottare una dieta completamente a base vegetale.

Lo ascoltiamo con attenzione mentre ci introduce

al percorso enogastronomico “Experience 8” che ci

attende e ci incuriosisce molto: “È nato come un menù

dal taglio estremamente turistico, soprattutto straniero – ci

spiega Luca Andrè – vista la nostra clientela principalmente

americana e svizzera a cui piace l’idea del vegetale, ma ovviamente

abbiamo anche una clientela locale. Per tutti abbiamo

costruito un percorso di abbinamento con vini solo piemontesi,

molto apprezzato. Gli americani prediligono la singola bottiglia,

anche importante come un Barbaresco o un Barolo, d’altronde

abbiamo oltre 300 etichette di vini “etici” in carta…”

I “fingers” di benvenuto sono esteticamente bellissimi.

Si inizia con quelli caldi, un arancino riso, zafferano

e tartufo, un cubo di polenta croccante con cremoso

al pepe nero e germoglio di fagiolo verde giapponese

Mungo e un cannolo di patata ripieno di un fermentato

di frutta secca e fermenti probiotici.

Segue una golosa “montanarina”, ma con una salsa

de-tonnata, pomodorino confit e germogli di borragine;

il formaggio vegetale che assaggiamo successivamente

è davvero particolare: creato con farina di ceci a pasta

dura simile nella consistenza ad un Parmigiano giovane

accompagnato da una composta di ciliege, tabasco e

un acidulato di umeboshi, l’aceto giapponese ottenuto

dalla fermentazione delle prugne. Per ultimo, la tipica

oliva pugliese “Bella di Cerignola”, soda e gustosa

con cremoso all’aglio e germoglio di carota e un cubo

di mela marinata in Crodino, olio e sale, con crema

salata di aglio e capperi e germoglio di pisello verde,

un finale fresco che pulisce il palato e ben predispone

ai piatti successivi.

L’inizio è ottimo, siamo entusiasti

Il primo pairing è lo “sbagliato ma buono” (ed è

buono davvero!), un cocktail a base di due vermouth

totalmente analcolici con sentori primari basati uno

36 TuttoFood

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