Turismo del Gusto Magazine - Gennaio 2024
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magica le pervade, inconsciamente si parla sottovoce,
rispettosi e anche un po’ intimoriti da tanta imponenza.
E dato che ogni cattedrale ha il suo officiante, da una
fila di ordinate pupitres spunta Mauro Ferrero, uno
degli ultimi “champagnisti” che dal 1978 cura amorevolmente
tutte le bottiglie di spumante infilate a testa
in giù nelle rastrelliere.
Ha infatti il delicato compito di gestire il remuage
manuale del milione e mezzo di bottiglie che riposano
silenziose al buio. Una persona straordinaria, di valore e
di grande empatia che racconta con entusiasmo i segreti
della fermentazione in bottiglia e i mille aneddoti che
l’esperienza di ben 46 anni vissuti nell’immensità di
quelle sale, nell’assenza di rumori e quasi in solitudine,
gli ha procurato. E la velocità e la precisione con cui
ruota le bottiglie fa rimanere incantati…si sente solo un
leggero tintinnio: “sono i suoni del remuage – spiega Mauro
Ferrero, perché – nel silenzio della cantina il remuage è musica!”
lo stare a tavola con un amico davanti a una bottiglia
di vino… e non c’è nulla di più bello che rilassarsi in
buona compagnia, davanti ad un piatto di ottimi “plin”
e pensare a Dom Pérignon – Dio l’abbia in gloria – che,
davanti a una flûte di dorato Champagne si divertiva a
“guardare la danza degli atomi spumeggianti”. Anche
questa è meraviglia! Prosit!
LANDSCAPE STORYMOVERS® EXPERIENCE
Info: +39 329 228 5564
www.landscapestorymovers.it
Last but not least, eccoci da Bosca, la più antica delle
Cattedrali che, con una meritoria opera di Pia, Polina
e Luigi – i tre fratelli al comando di quest’azienda di
respiro mondiale e pronipoti del fondatore Pietro – è
stata trasformata in un teatro d’eccezione: il percorso di
visita tra botti e pupitres in questo santuario enologico è
disseminato di installazioni di artisti che testimoniano
sia i momenti belli sia quelli tragici vissuti dalla cantina
nei quasi duecento anni di storia, dalla parete con 1.831
bottiglie per celebrare l’anno di fondazione – appunto
il 1831 – alla formula chimica della fermentazione del
vino, dalla storia narrata e documentata dell’azienda
per passare alle terribili alluvioni, del 1910, del 1948
e l’ultima del 1994 a memoria della quale è stata conservata
una stanza con le bottiglie ricoperte di fango.
E dopo passeggiate, curiosità e letture, come in tutte
le più belle esperienze, la degna conclusione è a tavola
e infatti la magia continua all’Osteria dei Meravigliati,
nella suggestiva sala avvolti dall’opera di Antonio Catalano
che ha decorato pareti e soffitto con i “Meravigliati”,
azzurre figure oniriche che si sono “ammalate”
di meraviglia per le cose semplici e naturali: le nuvole
portate dal vento, il sole, le foglie che cadono, la luna,
52 TuttoOk