La Bassa Engadina in estate. - Hotel Belvédère Scuol

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RAMOSCH-VNÀ
Ramosch-Vnà è situato un po’ discosto
dai centri turistici, ma è comunque raggiungibile,
in qualsiasi momento, con
l’auto o i mezzi di trasporto pubblici
(8, rispettivamente 11km da Scuol).
Ramosch, nel fondovalle a 1230 metri
s.l.m., è la località principale del comune
e punto di partenza per interessanti
escursioni. Con una precipitazione di
63 cm, Ramosch fa parte dei luoghi più
asciutti della Svizzera ed in estate è considerato
il villaggio più caldo dell’Engadina.
Grazie al clima mite e le ottime
condizioni del terreno, Ramosch era
considerato in passato il granaio dell’Engadina.
Soprattutto la piantagione della
segale era cosi fiorente da consentire
l’esportazione del prodotto. Sui pendii
attorno a Ramosch sono presenti ancora
ben visibili delle terrazze a scalare usate
in passato per l’irrigazione dei campi.
© Andrea Badrutt
Vnà, 1630 m s.l.m.
Ramosch, 1230 m s.l.m. (sotto).
Ad ovest di Ramosch è collocato il simbolo
più importante del comune, le rovine
della rocca di «Tschanüff» (casa nuova).
Le rovine non sono solo un qualcosa
di particolare dal punto di vista storico
e monumentale, ma anche le piante che
crescono sulla cima sono un qualcosa
di molto speciale. Ad esempio il «giaggiolo»,
una rarità in Svizzera.
Nella piccola frazione di Vnà viene
attualmente realizzato il progetto
«Un villaggio si trasforma in albergo».
La casa «Piz Tschütta», in passato punto
d’incontro culturale e commerciale del
villaggio, è trasformata in albergo con
réception, cinque camere, sala da pranzo
ed un piccolo negozio. Altre dieci camere
saranno allestite in case private dagli
abitanti del luogo, coinvolgendo in questo
modo nel progetto anche gli abitanti
del villaggio. Grazie alle possibilità
commerciali che si verranno a creare,
Vnà vede nuove prospettive per il futuro
scoraggiando in questo modo l’emigrazione.
L’inaugurazione dell’hotel avverrà
all'inizio del 2008.
Da vedere
«Dicziunari Rumantsch», un vocabolario
per così dire percorribile lo si può vedere
a Vnà. Su piccole targhe applicate
sulle case engadinesi si possono confrontare
espressioni in quattro lingue.
© Andrea Badrutt