La Bassa Engadina in estate. - Hotel Belvédère Scuol

Gas magmatici risalgono dalla crosta
terrestre raggiungendo la superficie e
formano, insieme all’acqua idrotermale,
negli strati superiori una soluzione satura
di anidride carbonica che contribuisce
a sciogliere i minerali presenti nella
roccia (ad es. calcio, magnesio, solfato
ecc.).
Lungo l’Inn, i punti di fuoriuscita dei
gas – detti mofete – sono caratterizzati
da candide efflorescenze saline. In alcune
località il gas fuoriesce con una tale
abbondanza da causare, in breve tempo,
la morte dei piccoli organismi viventi
che si trovano nelle vicinanze. A seconda
del tipo di roccia attraversato e della
durata di permanenza nel sottosuolo si
formano sorgenti di acque minerali dalla
composizione molto diversa.
L’acqua sgorga in superficie fredda
(a ca. 6–8 °C). L’acqua presenta un tenore
di sali minerali che varia da 1,1 a
17 grammi al litro. Le sorgenti con alto
contenuto di calcio e magnesio stanno
attualmente vivendo una rinascita, come
ad es. Sfondraz o Lischana.
Le sorgenti minerali di Scuol vengono
citate per la prima volta in un documento
del 1369. Anche se conosciute e
sfruttate nel Medioevo, fu soltanto dopo
la costruzione della strada nel fondovalle,
nella seconda metà del 19° secolo,
che il turismo termale nella Bassa Engadina
conobbe il suo primo momento
di gloria. Alcuni edifici in parte ancora
esistenti, come le terme di Tarasp o
l’Hotel Scuol Palace, danno un’idea
della cultura termale di allora. Con la
crisi economica dovuta alle due guerre
mondiali e i progressi della medicina
moderna, l’interesse per le cure termali
ed idroponiche diminuì. Scuol rinasce
quindi negli ultimi 30 anni, trasformandosi
da luogo termale in luogo di villeggiatura
con possibilità di ristabilimento. 17