Daniel Grego – Studio Azzurro: narrazioni sonore fra video, spazio e ...

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esigenze. È importante questo tipo di collaborazione, dove ognuno mantiene un proprio ruolo durante la fase progettuale. É giusto, infatti, che il compositore mantenga la paternità sulla composizione. Il primo decennio di attività è quindi caratterizzato da un dialogo tra video, ambiente fisico e spettatore. Nascono così i primi videoambienti, definiti dal collettivo milanese come macchine narrative basate su uno scenario fortemente connotato e su sequenze videoregistrate di piccoli accadimenti reiterati, con una composizione di monitor, che favorisce la dissoluzione dei limiti dello schermo. Studio Azzurro manifesta la voglia di considerare il televisore non come un contenitore che racchiude un'immagine, un'informazione, bensì come un tassello che rileva una realtà “altra”, come una lente che mette a fuoco una porzione complessa di una condizione sempre più segnata dalla presenza immateriale. Questi tipi di lavori evidenziano un modo differente di approcciarsi al video dando una grande importanza alla dialettica e al pubblico, a differenza dei video-clip e dei video d'artista, nonostante gli strumenti utilizzati siano gli stessi. La definizione videoambienti e non videointallazioni è molto importante perché, oltre a sottolineare la relazione con l'ambiente, va anche ad evidenziare la volontà di allontanarsi dal tipo di installazioni già classificate tra le arti visive contemporanee come per esempio la body art, la conceptual art e la video art. La prima fase di Studio Azzurro è quindi caratterizzata da un'oscillazione tra il mondo dell'arte e quello della ricerca applicata, della collaborazione con alcune industrie in modo da formare una base economica finalizzata all'acquisto di una minima strumentazione per lavorare col video. Ora vengono prese in considerazione due opere chiave di questo primo periodo dello studio. 12
Daniel Grego – Studio Azzurro: narrazioni sonore fra video, spazio e tempo 1.2 Il nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg) Fig 1.1: Il Nuotatore allestimento all'interno di Palazzo Fortuny di Venezia (la sala del palazzo è stata trasformata in una specie di piscina) Videoambientazione, 1984 Progetto: Studio Azzurro Musica: Peter Gordon Performer: Aurelio Gravina Produzione: Studio Azzurro Caratteristiche tecniche: 12 programmi video sincronizzati, 24 monitor, 1 orologio elettronico Prima presentazione: Palazzo Fortuny – Venezia 13
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