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Daniel Grego – Studio Azzurro: narrazioni sonore fra video, spazio e ...

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sua fisicità oltre che della sua immaginazione.<br />

<strong>Daniel</strong> <strong>Grego</strong> <strong>–</strong> <strong>Studio</strong> <strong>Azzurro</strong>: <strong>narrazioni</strong> <strong>sonore</strong> <strong>fra</strong> <strong>video</strong>, <strong>spazio</strong> e tempo<br />

Paolo Rosa in un seminario intitolato “L'arte fuori di sé” tenuto a Brescia nel<br />

2003, fa notare che: «...l'interazione permette una rivalutazione dell'idea di pubblico e di<br />

spettatore, cambia quindi il pensiero del progettista. Lo spettatore non è più un elemento<br />

da risvegliare, provocare ed addirittura educare, ma diviene soggetto ed interprete<br />

principale dell'operazione, di cui tener conto in fase di progetto come individuo<br />

partecipe, per di più in carne ed ossa, con le sue emozioni, le sue potenzialità, con la sua<br />

predisposizione al dialogo. Il ruolo e la figura dell'artista si modifica divenendo<br />

progettista di comportamenti, oltre che di accadimenti. La classica relazione opera-<br />

spettatore si sta capovolgendo, nel senso che quella dinamica di uno spettatore che va<br />

verso l'opera si scambia con un'opera che va verso lo spettatore. L'opera intesa come<br />

nella tradizione, fissa e definitoria, si dissolve a favore di ciò che si genera nell'incontro;<br />

perde la sua importanza materiale. Il fatto accade e si concretizza nel punto d'incontro.».<br />

<strong>Studio</strong> <strong>Azzurro</strong> spesso di fronte a questo tipo di realizzazioni diventa spettatore<br />

dei propri spettatori-attori osservando le reazioni delle persone. Interpretando un<br />

ambiente sensibile in questo modo, si impara a considerare anche i visi, le emozioni, i<br />

caratteri, le sensibilità, le intelligenze e gli sguardi differenti di persone che escono<br />

dall'ignoto. In questa involontaria bottega antropologica si relazionano gesti,<br />

comportamenti e si attivano nuove o antiche socialità.<br />

L'interattività diventa un potente mezzo di produzione d'informazioni,<br />

inconsapevolmente lo spettatore fornisce una serie di dati che possono esser inseriti in<br />

un database al fine di trovarne un senso compiuto. Se si prendono in considerazione<br />

questi tipi di preferenze lo studio tratta una materia che non è più solo nel campo<br />

dell'arte, ma diventa esplorazione del campo sociale.<br />

Il problema della raccolta di questo tipo di dati diventa la possibilità che<br />

influenzino il nuovo progetto, che a sua volta va ad assecondare le preferenze dello<br />

spettatore. Si può inoltre incorrere nel rischio che una volta raccolti vengano usati e<br />

rovesciati contro chi, a sua insaputa, li ha prodotti.<br />

Le nuove tecnologie, inoltre, rappresentano un'opportunità per inserire una<br />

nuova modalità di racconto scenico, senza essere relegate al ruolo decorativo o<br />

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