Daniel Grego – Studio Azzurro: narrazioni sonore fra video, spazio e ...

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Landing Talk è una sorta di spazio narrativo costituito da sei piccole pièce teatrali. Sei storie sospese in una loro narrazione continua e ripetuta che attendono un'impossibile conclusione. Queste sei situazioni sono ispirate da altrettanti racconti di diversi autori di nazionalità differenti. Più precisamente è possibile scoprire rimandi alla orwelliana Fattoria degli animali, alla Casa delle belle addormentate di Yasunani Kawuabata, i tuffi di un corpo nell'acqua e i silenziosi sussurri possono rimandare al Passeggero segreto di Joseph Conrad, un quadro di Edward Hopper si apre inevitabilmente all'americana dei racconti di William Faulkner e infine le ultime due stanze sono ispirate ai testi di Franz Kafka e Edgar Allan Poe. A sua insaputa, lo spettatore è chiamato ad affrontare diversi compiti e responsabilità: narratore, lettore, regista, viaggiatore del tempo, visitatore di sistemi che esistono al di là della sua presenza con le proprie leggi fisiche e sociali e i loro accadimenti imprevedibili. Una porta traslucida invita il pubblico ad ascoltare senza esser visto, ma lo spazio sensibile registra la presenza dei visitatori e li obbliga a diventare protagonisti, spalancando la porta dell'ambiente che custodisce. La porta è realizzata con un materiale particolare (cristallo isoclina polarizzabile) che consente di variarne la trasparenza fino a diventare totalmente opaca. In questo modo è possibile decidere se gli spettatori vedranno attraverso (condizione con maggiore trasparenza) o se vedranno ciò che viene retro-proiettato sulla superficie opaca. La porta viene attivata una volta che qualcuno si avvicina. Se lo spettatore rimane a distanza superiore, rispetto alla taratura del sensore di prossimità, allora la porta si presenta come un loop audio video di fumi e soffi. 32
Daniel Grego – Studio Azzurro: narrazioni sonore fra video, spazio e tempo Allego file audio relativi ai loop sonori delle porte di Landing Talk: 3_2_PortaGiap 3_3_PortaMattoni 3_4_PortaTenda 3_5_PortaHopper Questi esempi audio mi sono stati gentilmente rilasciati da Stefano Scarani e AlbertoMorelli, che hanno realizzato l'intero flusso sonoro di questa installazione. Una volta superato quel limite il sistema attiva una delle narrazioni possibili modificando la trasparenza della porta e consentendo una visione della stanza da essa celata. I frammenti audio-visivi che vengono proiettati sulla superficie opaca fanno da preludio alla stanza che si nasconde al di là della porta. Questi frammenti hanno una successione non lineare e possono essere interrotti in qualsiasi istante per consentire il proseguire dell'installazione. Sono non lineari in quanto lo svolgimento degli eventi, dei tasselli che compongono la storia narrata, non segue una linea temporale definita, come avverrebbe in una visione di tipo cinematografico tradizionale o leggendo un libro, ma permette tempi e punti di vista variabili a seconda della situazione. L'azione del pubblico va a modificare gli eventi a venire. La stanza cela invece un racconto lineare con un determinato inizio e fine, anche se la presenza dei personaggi che la animano è proporzionale alla presenza di pubblico nello spazio. Una volta esaurito il racconto viene riattivata la porta di ingresso (ritornando opaca) con un programma differente. Oltre all'effettiva iterazione da parte del pubblico, l'installazione reagisce dal numero di spettatori non prevedibile, ma che varierà da un minimo di uno spettatore ad un massimo definito dallo spazio fisico disponibile. Per evitare il sovraffollamento e, quindi, un esagerato numero di attivazioni del sistema, che possono creare malfunzionamento o perdita di chiarezza, è presente una sorta di valvola di sicurezza che porta al ripristino forzato delle condizioni iniziali (una sorta di reset). Attivato il reset i visitatori vengono invitati ad uscire, almeno momentaneamente, dalla stanza, attraverso un'esplosione di fiamme in tutto lo spazio 33
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