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Frustuli di manoscritti greci a Troina in Sicilia - Antichità e Tradizione ...

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SANTO LUCÀ - SEBASTIANO VENEZIA «<strong>Frustuli</strong> <strong>di</strong> <strong>manoscritti</strong> <strong>greci</strong> a <strong>Tro<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong>»<br />

greco-arabo risalente al 1174 44 ; nel 1291 volse <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o un <strong>di</strong>ploma grecoarabo<br />

<strong>di</strong> Ruggero II, emanato nel 1136 45 . Non solo: il notarios, prima habitator<br />

(1273) e poi civis Panormi (1286), che risulta ancora vivente nel primo<br />

decennio del secolo XIV –sottoscrisse <strong>in</strong> qualità <strong>di</strong> teste una donazione del<br />

1304– collaborò anche alla traduzione <strong>di</strong> almeno altri due documenti, l’una<br />

eseguita nel luglio 1273 riguarda un privilegio ruggeriano del 1145, l’altra,<br />

del 1291, concerne, <strong>in</strong>vece, due privilegi <strong>di</strong> Ruggero II, rispettivamente del<br />

1136 (greco-arabo e già menzionato) e del 1146 (arabo) 46 . Ne segue che gli<br />

anni che più si avvic<strong>in</strong>ano a quelli dei documenti qui menzionati sono il<br />

1281, 1296, 1310, nei quali per l’appunto l’<strong>in</strong><strong>di</strong>zione, la IX, co<strong>in</strong>cide con<br />

quella <strong>in</strong><strong>di</strong>cata nell’annotazione 47 .<br />

Quest’ultima non solo rappresenta un’ulteriore conferma della persistenza<br />

della <strong>greci</strong>tà a Palermo nel Duecento, peraltro ben documentata <strong>in</strong> un<br />

denso articolo <strong>di</strong> Mario Re 48 , ma anche l’abilità scrittoria <strong>in</strong> greco dell’anonimo<br />

che aggiunse la nota <strong>di</strong> possesso, anche se –ammesso che l’<strong>in</strong>tegrazione<br />

proposta sia valida– già l’uso <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>care l’anno secondo la prassi<br />

lat<strong>in</strong>o-occidentale, ossia quello dell’<strong>in</strong>carnazione, è s<strong>in</strong>tomo evidente della<br />

progressiva lat<strong>in</strong>izzazione dei Greci <strong>di</strong> <strong>Sicilia</strong>. In ogni caso, il sospetto che<br />

nella grafia della nota <strong>di</strong> possesso potesse celarsi la mano del notaio Giovanni<br />

<strong>di</strong> Naso, risulta del tutto peregr<strong>in</strong>o alla luce del confronto paleografico tra la<br />

scrittura dell’annotazione e quella del notaio quale, ad esempio, si può osservare<br />

nella sottoscrizione della pergamena 16 del Tabulario <strong>di</strong> S. Maria della<br />

Grotta, ora custo<strong>di</strong>ta nell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Palermo 49 . E tuttavia dalla stessa<br />

pergamena, che conserva, come già ricordato, un transunto del 1273 <strong>di</strong> un<br />

privilegio <strong>di</strong> Ruggero II del 1145 proprio a favore delle moniali <strong>di</strong> S. Maria<br />

della Grotta, si può <strong>in</strong>ferire che il notaio Giovanni, che era anche chierico,<br />

avesse un rapporto <strong>di</strong> particolare vic<strong>in</strong>anza col monastero medesimo.<br />

44 G. SPATA, Le pergamene greche esistenti nel Grande Archivio <strong>di</strong> Palermo, Palermo 1862,<br />

pp. 451-456 (nr. 11); RE, La sottoscrizione cit., p. 193 e n. 126. In esso il notaio viene presentato<br />

come «clericus graecus», dotto nella l<strong>in</strong>gua lat<strong>in</strong>a e greca: ibid., p. 452. Cf. anche PLP, nr. 8653.<br />

45 C.A. GARUFI, I documenti <strong>in</strong>e<strong>di</strong>ti dell’epoca normanna <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong>, I, Palermo 1899 (Documenti<br />

per servire alla storia <strong>di</strong> <strong>Sicilia</strong>, I. 18), pp. 27-28. R<strong>in</strong>grazio Vera von Falkenhausen per<br />

avermi <strong>in</strong><strong>di</strong>cato i due <strong>di</strong>plomi.<br />

46 RE, La sottoscrizione cit., pp. 193-194.<br />

47 Un omonimo notaio, Giovanni de Naso (ebreo), è attestato nel secolo XV: Sh. SIMON-<br />

SOHN, The Jewis <strong>in</strong> Sicily, XIV: Notaries of Palermo and Trapani, Leiden-Boston 2008, nrr. 9193,<br />

9209, 9229 (rispettivamente, anni 1419, 1429, 1420).<br />

48 RE, La sottoscrizione cit., pp. 180-201.<br />

49 La pergamena contiene un transunto del 1273: RE, La sottoscrizione cit., p. 193. R<strong>in</strong>grazio<br />

l’amico e collega Mario Re per avermene procurato una riproduzione.<br />

Erytheia 31 (2010) 75-132 86

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