Frustuli di manoscritti greci a Troina in Sicilia - Antichità e Tradizione ...
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SANTO LUCÀ - SEBASTIANO VENEZIA «<strong>Frustuli</strong> <strong>di</strong> <strong>manoscritti</strong> <strong>greci</strong> a <strong>Tro<strong>in</strong>a</strong> <strong>in</strong> <strong>Sicilia</strong>»<br />
lorché furono impiegati nell’<strong>in</strong>dorsatura delle sullodate due e<strong>di</strong>zioni, allo<br />
stato sembra assai probabile, dal momento che nella stessa <strong>Tro<strong>in</strong>a</strong> risultano<br />
documentate donazioni <strong>di</strong> libri da parte dei monaci «basiliani» ai confratelli<br />
francescani 165 .<br />
Sia come sia, i frammenti qui stu<strong>di</strong>ati costituiscono una ulteriore prova<br />
della produzione e circolazione libraria <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua greca <strong>di</strong> testi liturgici e religiosi<br />
che nel secolo XII, anche grazie al favore, peraltro solo apparente,<br />
della nuova classe <strong>di</strong>rigente normanna, conobbe un s<strong>in</strong>golare rigoglio.<br />
4. I <strong>di</strong>siecta membra<br />
Presenterò tali frammenti così come sono collocati nelle e<strong>di</strong>zioni, com<strong>in</strong>ciando<br />
dall’alto del dorso del volume, e ne fornirò la trascrizione <strong>di</strong><br />
quanto è stato possibile leggere. Per como<strong>di</strong>tà –come sopra detto– i frammenti<br />
<strong>in</strong>collati sul dorso <strong>di</strong> ogni s<strong>in</strong>gola e<strong>di</strong>zione a stampa sono stati numerati<br />
con cifre romane (I-III) 166 , cui è stata aggiunta una lettera m<strong>in</strong>uscola<br />
dell’alfabeto (a-d) sì da dare contezza della sequenza <strong>di</strong> <strong>in</strong>collatura. Si osservi<br />
che i Frr. I-II appartenevano ad uno stesso co<strong>di</strong>ce della prima metà del secolo<br />
XII, latore delle omelie <strong>di</strong> Giovanni Crisostomo al Vangelo <strong>di</strong> Matteo e<br />
vergato da una stessa mano su due colonne. Il Fr. III, <strong>in</strong>vece, faceva parte <strong>di</strong><br />
un co<strong>di</strong>ce liturgico, un trio<strong>di</strong>o, databile allo stesso secolo XII e trascritto a<br />
piena pag<strong>in</strong>a. Entrambi i co<strong>di</strong>ci sono stati prodotti <strong>in</strong> ambito calabro-siculo.<br />
Poiché i frustuli non sono stati staccati dal volume che li conserva, qui si<br />
potrà dare conto soltanto del testo che si legge sulla parte esterna, quella attigua<br />
alla coperta.<br />
4.1. Il Fr. I<br />
Il secondo tomo167 dell’e<strong>di</strong>zione dei Commentariorum <strong>in</strong> quartum sententiarum<br />
del domenicano Dom<strong>in</strong>go de Soto conserva quattro pezzi, ritagliati<br />
con le forbici, da uno stesso foglio pergamenaceo per essere adattati alla<br />
superficie dei quattro scomparti del dorso, che esibisce tre nervature. Eccone<br />
la sequenza (tav. 3).<br />
165 Ad es., il monaco «basiliano» Lattanzio Di Napoli fece dono, all’<strong>in</strong>izio del secolo XVII,<br />
alla biblioteca conventuale <strong>di</strong> <strong>Tro<strong>in</strong>a</strong> <strong>di</strong> una Bibbia e<strong>di</strong>ta a Lione nel 1546 per i tipi <strong>di</strong> Jacquet<br />
Crozet, nonché dei Sermones aestivales <strong>di</strong> V<strong>in</strong>cenzo Ferrer, stampati a Lione nel 1558: VENEZIA,<br />
Esperienze culturali e circolazione libraria cit., p. 341.<br />
166 Supra, pp. 105, 106.<br />
167 La scelta <strong>di</strong> <strong>in</strong>iziare con i frammenti del tomo II è dettata, come si vedrà meglio (<strong>in</strong>fra),<br />
dall’esigenza <strong>di</strong> rispettare le sequenze testuali dei frammenti.<br />
109 Erytheia 31 (2010) 75-132