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Journal - Comune di Monteleone di Spoleto

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<strong>di</strong> ruota, con due forazzi dove incassare i raggi, uno dei quali<br />

chiuso dal frammento <strong>di</strong> raggio rimastovi;<br />

6. due fibule quadrangolari;<br />

7. un piccolo puntale;<br />

8. mezza borgognetta del sec. XVii<br />

terracotta<br />

9. Sette piccoli frammenti fittili <strong>di</strong> olle e <strong>di</strong> urceoli, alcuni in<br />

argilla nerastra impura, lavorati a mano<br />

osso<br />

10. Vari frammenti <strong>di</strong> lamine ossee, forse rivestimento <strong>di</strong><br />

piccole ciste, cinque dei quali decorati a linee e a dentelli.<br />

non si è tenuto conto <strong>di</strong> un pezzo <strong>di</strong> metallo in forma <strong>di</strong><br />

piccolo pomo e <strong>di</strong> altro pezzo a forma <strong>di</strong> uncino, come quelli<br />

che non hanno alcun carattere <strong>di</strong> antichità, essendo oggetti<br />

del tutto moderni.<br />

Document 3. Perugia, november 3, 1902: account of Professor<br />

Fer<strong>di</strong>nando del Prato, head of the royal Technical institute in Perugia,<br />

to an unspecified recipient, but probably the minister of public instruction<br />

in rome.<br />

. . . nell’anno 1901 certo Vannozzi, piccolo proprietario <strong>di</strong><br />

Cascia, scopriva per puro caso a monteleone, nella località<br />

detta Colle del Capitano, un elmo <strong>di</strong> bronzo ed una statua <strong>di</strong><br />

bronzo dorato, figurante un guerriero. l’elmo, secondo ciò<br />

che <strong>di</strong>ce il Vannozzi, fu comperato per poche lire da certo<br />

Petrangeli, negoziante <strong>di</strong> norcia; e la statuetta <strong>di</strong> bronzo (alta<br />

circa 35 centimetri) dopo aver servito <strong>di</strong> trastullo ai figlioletti<br />

<strong>di</strong> Vannozzi, venne da costui ceduta in cambio <strong>di</strong> un coltello,<br />

datogli da un coltellinaio girovago. nel marzo del corrente<br />

anno 1902 il detto Vannozzi nella stessa località denominata<br />

Colle del Capitano scopriva un grande vano sotterraneo,<br />

pieno in parte <strong>di</strong> sabbia, entro la quale trovò una biga <strong>di</strong><br />

bronzo dorato, un grande vaso <strong>di</strong> bronzo figurato, molti piatti<br />

<strong>di</strong> bronzo (alcuni dei quali contenevano avanzi <strong>di</strong> ossa <strong>di</strong> piccoli<br />

animali), molti piccoli vasi fittili, quattro grossi lancioni<br />

quadrangolari <strong>di</strong> durissimo bronzo dorato, ed una grande<br />

catinella <strong>di</strong> bronzo. . . .<br />

Valendomi delle attestazioni e delle descrizioni <strong>di</strong> coloro<br />

che hanno veduto ed esaminato la biga, ho procurato <strong>di</strong> farne<br />

il <strong>di</strong>segno, il quale potrà peccare in qualche particolare <strong>di</strong><br />

secondaria importanza, ma nel suo completo riproduce fedelmente<br />

l’importantissimo oggetto (Figure a.1). la biga, per i<br />

suoi caratteri generali, per le modalità degli ornamenti, per la<br />

specie e qualità degli oggetti che con essa erano sepolti,<br />

appare etrusca e non romana. il corpo della biga è costituito<br />

da una grossa lastra <strong>di</strong> bronzo fortemente dorato. nella parte<br />

superiore corre una specie <strong>di</strong> larga fascia ornata <strong>di</strong> piccoli<br />

medaglioni, raffiguranti animali, ed ottenuti col processo detto<br />

a sbalzo, rifinendo poi col bulino la faccia anteriore. <strong>di</strong> tali<br />

medaglioni pochi solamente sono in buono stato, mentre gli<br />

altri sono così logori da non essere più riconoscibili. Sembra<br />

che questa con<strong>di</strong>zione sia provenuta dal fatto che alcuni erano<br />

stati coperti dalla sabbia asciutta, mentre altri erano rimasti<br />

scoperti e perciò esposti all’azione deleteria dell’umi<strong>di</strong>tà e<br />

degli agenti esteriori. la parte anteriore della biga reca un<br />

grande medaglione, contenente teste <strong>di</strong> leone, sorretto da un<br />

guerriero e da una donna e sormontato da una specie <strong>di</strong><br />

stemma. il grande medaglione è conservatissimo: le figure del<br />

guerriero e della donna sono ad alto rilievo <strong>di</strong> circa 5 centimetri.<br />

i lati posteriori della biga sono parimenti ornati <strong>di</strong><br />

medaglioni. in uno campeggiano due guerrieri che incrociano<br />

le spade; ma sulla spada <strong>di</strong> un guerriero evvi un uccellino, il<br />

quale raffigura l’anima del morto. nell’altro medaglione è rappresentato<br />

un guerriero sopra una biga, tirata da due pegasi.<br />

notevole è pure il timone della biga, costituito da un robusto<br />

cartoccio <strong>di</strong> bronzo dorato, entro il quale stava il timone <strong>di</strong><br />

legno. all’innesto del timone con la biga c’è una grossa testa<br />

<strong>di</strong> cignale, ed alla punta del timone una bella testa <strong>di</strong> aquila.<br />

le ruote, i fusi, il mozzo sono parimenti <strong>di</strong> bronzo dorato.<br />

mancano l’assale delle ruote ed il fondo della biga che manifestamente<br />

erano <strong>di</strong> legno e non hanno potuto resistere<br />

all’azione deleteria del tempo. . . .<br />

Document 4. rome, February 8, 1904: letter from angiolo Pasqui from<br />

the office for the excavations of the ara Pacis augustae in rome to the<br />

minister of public instruction. Subject: monteleone <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>, excavations<br />

at the Colle del Capitano.<br />

la lettera ministeriale 22 giugno e gli accor<strong>di</strong> che io dovevo<br />

prendere in or<strong>di</strong>ne a questa lettera colla <strong>di</strong>rezione degli Scavi<br />

<strong>di</strong> roma e Provincia richiesero una mia gita a monteleone <strong>di</strong><br />

<strong>Spoleto</strong>, dove si <strong>di</strong>cevano avvenute le scoperte <strong>di</strong> un carro <strong>di</strong><br />

bronzo e <strong>di</strong> una considerevole quantità <strong>di</strong> vasi pure <strong>di</strong> bronzo.<br />

lo scopo <strong>di</strong> questa mia ispezione era quello <strong>di</strong> constatare il<br />

punto preciso delle scoperte, <strong>di</strong> rilevare l’importanza archeologica,<br />

dato che la località fosse adatta per uno scavo regolare<br />

e proficuo. . . . io forse ebbi la notizia più completa dei ritrovamenti,<br />

perché mi recai sul luogo delle scoperte, e venuto in<br />

familiarità col proprietario isidoro Vannozzi, visitai lo scavo<br />

tuttora aperto, raccolsi la narrazione dei ritrovamenti, i più<br />

a.1 idealized reconstruction<br />

of the chariot drawn<br />

by Fer<strong>di</strong>nando del Prato in<br />

1902 (see appen<strong>di</strong>x, document<br />

3)<br />

The <strong>Monteleone</strong> Chariot: Appen<strong>di</strong>x 109

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