Journal - Comune di Monteleone di Spoleto
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minuti dettagli sulla <strong>di</strong>sposizione degli oggetti, e potei infine<br />
stabilire che erano state aperte due gran<strong>di</strong> tombe, una a fossa,<br />
semplicemente ricolma <strong>di</strong> terra, con due cadaveri <strong>di</strong>sposti a<br />
piè delle pareti lunghe, e tra essi un gran deposito <strong>di</strong> vasi <strong>di</strong><br />
bronzo, altra più grande e quasi quadrata, ripiena <strong>di</strong> sassi che<br />
sembravano accomodati in modo da formare una volta, e in<br />
conseguenza un tumulo un poco emergente sul livello del<br />
terreno. Vi<strong>di</strong> parte del rivestimento delle pareti tuttora a posto,<br />
e pensai che la tomba non fosse stata del tutto esplorata.<br />
in questa tomba si trovò un solo cadavere <strong>di</strong>steso sopra un<br />
rozzo strato <strong>di</strong> lastre, e il carro <strong>di</strong>sfatto e altri gran<strong>di</strong> vasi <strong>di</strong><br />
bronzo. Queste due tombe <strong>di</strong>cesi che fossero state scoperte<br />
pei lavori <strong>di</strong> fondazione <strong>di</strong> un casale rustico.<br />
la mia ispezione non poteva essere limitata a queste semplici<br />
costatazioni. due tombe in quel luogo deserto, a più che<br />
900 m. sul livello del mare, in mezzo ad un giogo <strong>di</strong> monte<br />
non potevano trovarsi isolate: dovevano avere relazione con<br />
qualche centro abitato, e, stabilito questo, dovevano dare<br />
in<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> un vero sepolcreto. non fu <strong>di</strong>fficile scoprire in prossimità<br />
delle dette tombe il luogo, ovvero la città, a cui poteva<br />
riferirsi il sepolcreto. Questa è rappresentata da un gigantesco<br />
rialzo che trovasi isolato ed a picco del fiume Corno, propriamente<br />
in continuità del giogo, ove furono scoperte le tombe.<br />
riconobbi lassù molte opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, che costituivano<br />
varie cinte e piantavano tutte sopra tagli artificiali della rupe:<br />
riconobbi il punto maggiormente fortificato, l’arx, le abitazioni<br />
attorno al pomerio, e la sede <strong>di</strong> un tempio, <strong>di</strong> cui si vedono<br />
emergere dal terreno le rozze pareti. il luogo è detto Castelvecchio<br />
e monteleone Vecchio, ed è ancora viva la tra<strong>di</strong>zione<br />
nei monteleonesi, che la loro sede primitiva fosse quella.<br />
e la tra<strong>di</strong>zione questa volta corrisponde al fatto vero, cioè<br />
non solo siamo <strong>di</strong> fronte ad una località abitata in epoca antichissima,<br />
ma è ancora riconoscibile in tutta la sua estensione il<br />
sepolcreto, della cui importanza testimoniarono le scoperte<br />
delle due ricche tombe.<br />
Tutto il giogo del monte, che si muove dal piede del rialzo<br />
ove ebbe sede la città, rappresenta il sepolcreto. emergono<br />
nella parte più depressa alcune elevazioni parziali <strong>di</strong> terreno<br />
che accennano a presenze <strong>di</strong> tombe uguali nella struttura a<br />
quella, dove fu trovato il carro. Per tutta la costa saliente del<br />
giogo l’occhio esperimentato negli scavi intravede la <strong>di</strong>sposizione<br />
delle tombe e ad intervalli nel terreno rimosso a causa<br />
dei lavori agricoli riconosce i frammenti <strong>di</strong> stoviglie che<br />
debbono provenire da tombe rovistate. dal modo come si è<br />
manifestata la scoperta <strong>di</strong> questa località antica e del suo<br />
sepolcreto arguisco l’importanza <strong>di</strong> uno scavo regolare e fin<br />
d’ora approvo l’inten<strong>di</strong>mento del r. Governo <strong>di</strong> non lasciare a<br />
privati campo <strong>di</strong> speculazione dannosa. Sarebbe quin<strong>di</strong>, a mio<br />
parere, <strong>di</strong> somma importanza archeologica una esplorazione<br />
regolare, avuto anche riguardo alla ricchissima regione, dove<br />
scavi sistematici non sono stati mai fatti, ma dove <strong>di</strong> tempo in<br />
tempo si scoprono cimeli <strong>di</strong> singolare valore. . . .<br />
Document 5. rome, June 4, 1904: account of royal inspector Guido<br />
Scifoni to the <strong>di</strong>rector of the office of excavations and <strong>di</strong>scoveries of<br />
antiquities in rome. Subject: inspection made by the undersigned in<br />
the territory of monteleone <strong>di</strong> <strong>Spoleto</strong>.<br />
Terminata la missione or<strong>di</strong>natami da V.e. ill. ma con lettera 16<br />
maggio n.s. n° 459, riferisco quanto appresso. . . . Vannozzi<br />
isidoro, alquanto tempo dopo che ebbe rinvenuta la pregiata<br />
suppellettile, nella tomba suddetta, e alla quale egli non<br />
avrebbe saputo attribuire importanza, trasportò in norcia,<br />
alcune parti del rivestimento in bronzo a lamina, appartenenti<br />
alla biga, facendo capo dal <strong>di</strong> lui amico Pacifici marco.<br />
Questi, sapendo che Petrangeli Benedetto, ferraio, erasi dato<br />
al commercio <strong>di</strong> cose antiche, lo in<strong>di</strong>rizzò a lui. il Petrangeli . . .<br />
avuti quei frammenti se li trattenne e subito li portò in roma<br />
per farli esaminare dall’antiquario Vitalini [ . . . omissis . . . ].<br />
intanto, la famiglia Petrangeli inviava a monteleone il sensale<br />
regoli il quale conchiuse l’acquisto del tutto per £ 900. . . .<br />
il giorno che tornai al Colle del Capitano mi fermai al<br />
casale del Vannozzi e chiedendo da bere e permesso <strong>di</strong> riposarmi<br />
cominciai a interrogare la moglie ed i figli circa il trovamento<br />
da loro fatto; ma nessun particolare nuovo raccolsi<br />
tranne quello che la suppellettile rimase per molto tempo,<br />
oggetto <strong>di</strong> trastullo dei suoi figlioli. . . .