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N. 9 - Novembre 2002 - Parrocchia di Chiari

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La povertà è libertàC’era una frase che Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta ripeteva spesso alle suesuore e ai suoi collaboratori e benefattori laici, molto forte e impegnativa,che rimaneva confusa nella mia mente e non riuscivo a concretizzarenella mia vita. La frase era questa: «La povertà è libertà».Dentro <strong>di</strong> me pensavo: «Io, occidentale e ricco, non sono libero? Tutte leguerre, le lotte e i morti che ci sono stati in tanti secoli non ci hanno garantitola libertà? Posso votare, esprimere il mio parere... Eppure mi accorgo che c’èqualcosa che non va, non sempre agisco liberamente, sono con<strong>di</strong>zionato datanti fattori che mi limitano, mi legano e mi costringono a fare cose che nonvorrei, che non ritengo giuste. Molte volte mi accorgo che le mie scelte <strong>di</strong> vita,il mio modo <strong>di</strong> vivere, <strong>di</strong> pensare, <strong>di</strong> agire... <strong>di</strong>pende troppo dalla tecnologia,dai sol<strong>di</strong>, dagli altri. Ma allora sono o non sono libero?»Poi l’estate scorsa, dal 22 luglio al 22 agosto, con altri 30 giovani mi sono recatoin Etiopia (Africa) per vivere un’esperienza missionaria nelle missioni salesiane<strong>di</strong> questa nazione. Mentre vivevo questa esperienza, lavorando e giocandocon quei fratelli, poveri <strong>di</strong> benessere ma ricchi <strong>di</strong> spiritualità, la frase <strong>di</strong>Madre Teresa continuava a ronzarmi nella testa ma rimaneva ancora oscura.Tuttavia, vivendo in mezzo a questi nostri fratelli, mi sono accorto che le personepiù felici, quelle che ti sorridevano sempre, le persone più libere erano ibambini, i più poveri tra i poveri. Infatti in Etiopia i bambini sono i più abbandonatie trascurati. Trascurati dalle loro famiglie, in quanto il padre non sicura <strong>di</strong> loro e la madre è troppo impegnata a lavorare, preparare il cibo, andareal mercato per potersi occupare <strong>di</strong> loro. Inoltre sono sempre gli ultimi amangiare: prima vengono gli anziani, poi i genitori, quin<strong>di</strong> i fratelli più gran<strong>di</strong>e infine, se avanza qualcosa, è per loro. Non hanno nulla, né sol<strong>di</strong>, né due vestiti,né scarpe firmate, non giochi, non cellulari, eppure in oratorio eranoquelli che ti sorridevano sempre, che si <strong>di</strong>vertivano con poco, che ti cercavanoper tenerti la mano e senza chiederti nulla (sol<strong>di</strong>, vestiti, scarpe...), che ti volevanobene e te lo <strong>di</strong>mostravano, che non ti cercavano per secon<strong>di</strong> fini. Stavibene in loro compagnia, ti sentivi felice e contento perché capivi che eranopersone sincere, dal cuore pulito. Erano persone libere, libere perché povere.... l’estate scorsa, dal 22 luglio al 22 agosto, con altri 30 giovanimi sono recato in Etiopia (Africa)don Paolo BragaHa molti amici, ma i più speciali sonoOttilia e Tazio (con lui sarà solo amicizia???),che affettuosamente la soprannominanoV. Se anche voi voleteprovare le emozioni <strong>di</strong> un tuffo nelmondo <strong>di</strong> Valentina, vi consiglio subitoil primo libro della collana, “Vcome Valentina”, lo troverete nellaserie arancio del “Battello a Vapore”.Ma ora <strong>di</strong>amo un’occhiata alla trama:“inalmente Valentina ha <strong>di</strong>eci anni,come succede a tutti tenta <strong>di</strong> immaginarsigià grande e questo la spaventaal contrario della sua amica Ottilia,che non vede l’ora <strong>di</strong> crescere. In questoepiso<strong>di</strong>o Valentina ci parlerà dellasua famiglia, della sua migliore amicaOttilia e <strong>di</strong> Tazio, il ragazzo <strong>di</strong> cui è innamorata.Ci farà conoscere ancheAlice, la gattina nera che ha salvato daun terribile incidente”.Ve lo assicuro, con Valentina non ci siannoia mai!!E non vi annoierete <strong>di</strong> certo neanchecon Giacomo e Jessica, i protagonisti<strong>di</strong> altre due collane. Se volete parlarecon l’autore, congratularvi con lui ochiedere informazioni sui nuovi librivisitate www.angelopetrosino.it, oppurewww.e<strong>di</strong>zpiemme.it. La rispostaè assicurata per tutti!!!!P.S: io ho provato a scrivergli e dopopochi giorni ho ricevuto la sua risposta,immaginatevi la mia felicità!!!!M. Chiara Goffigoffieleonora@virgilio.itGiuseppe MazzeiVerso il tigitale: giornalismo TV.Manuale del cambiamento.Rai Eri, <strong>2002</strong>È un libro inteso in origine come manualeda adottare nei corsi <strong>di</strong> specializzazionein giornalismo televisivo. Inrealtà l’autore ci introduce per gra<strong>di</strong>nel mondo dei telegiornali, toccando ivari aspetti del lavoro <strong>di</strong> redazione. Ilgioco <strong>di</strong> parole “tigitale” evoca l’integrazioneoggi in atto tra tecnologia informaticae televisiva e la convergenzanelle tecniche <strong>di</strong>gitali <strong>di</strong> produzionee trasmissione.Il libro ci presenta i processi <strong>di</strong> progettazionee produzione dei TG, analizzandole tecniche <strong>di</strong> lavorazione peculiaridel mezzo televisivo.Il lettore, dopo aver raggiunto la consapevolezzadelle modalità con cui sirealizza il prodotto televisivo, avrà glistrumenti <strong>di</strong> base per osservare conrinnovato spirito critico quanto gliviene presentato nei notiziari televisivi.Augusto Mercandelliamercandelli@yahoo.it27L’Angelo - <strong>Novembre</strong> <strong>2002</strong>

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