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Christopher Purves bass - Chandos

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CHAN 3121 BOOK.qxd 12/9/06 4:19 pm Page 88<br />

Papageno canta con Pamina poco dopo aver<br />

provato per la prima volta l’efficacia delle sue<br />

campane magiche, una melodia che inizia<br />

“Könnte jeder brave Mann” (“Armed with<br />

such a magic charm”). Questo motivo è stato<br />

successivamente utilizzato in varie forme dai<br />

compositori austriaci da Schubert a Mahler,<br />

oltre che dal bavarese Strauss, per dare un<br />

sapore viennese al finale del suo Rosenkavalier.<br />

Tutti i motivi cantati da Papageno, da solo o<br />

in duetto, hanno questa qualità. Beethoven<br />

deve aver sentito l’essenza germanica delle<br />

melodie di Papageno quando le utilizzò come<br />

modelli per i due grandi duetti di Leonore nel<br />

Fidelio.<br />

Che ripercussioni ha tutto questo sulla<br />

nostra interpretazione del Flauto magico?<br />

Nonostante l’apparente semplicità, l’opera è<br />

una delle composizioni più complesse del suo<br />

creatore e gli interpreti l’hanno<br />

tradizionalmente eseguita con un senso di<br />

nobiltà, elevata nella musica, soprattutto dal<br />

momento che, con il senno di poi, la vedono<br />

come fonte di ispirazione per pietre miliari<br />

dell’arte tedesca come la nona Sinfonia di<br />

Beethoven o i Meistersinger di Wagner.<br />

Durante i primi tempi della storia di Die<br />

Zauberflöte, a Nissen, che aveva sposato<br />

Constanze, la vedova di Mozart, non piacque<br />

88<br />

il tempo eccessivamente lento adottato dal<br />

Kapellmeister per l’aria di Pamina “Ach, ich<br />

fühl’s” (“Now I know that love can vanish”).<br />

La prima osservazione di questo genere era<br />

stata avanzata nel 1815 da un certo Gottfried<br />

Weber, che aveva trovato “noiosa” l’aria<br />

quando veniva eseguita lenta e suggerì una<br />

misura equivalente al valore metronomico di<br />

132 per la croma. Tre mesi alla rivista musicale<br />

per cui lavorava Weber pervenne una conferma<br />

(purtroppo anonima) secondo cui lo scrittore<br />

aveva sentito Il flauto magico diretto da Mozart<br />

e il compositore aveva infatti affrontato l’aria<br />

con velocità e passione. Inoltre l’anonimo<br />

corrispondente sosteneva che al momento in<br />

cui scriveva (1815) i tempi segnati Andante e c<br />

(Alla breve) venivano eseguiti troppo<br />

lentamente, contrariamente alla pratica di<br />

Mozart.<br />

Queste informazioni ci offrono un prezioso<br />

approfondimento a proposito dei tempi di<br />

Mozart che, insieme con quelli delle sinfonie<br />

suggeriti da Hummel e Czerny, forniscono un<br />

quadro generale delle velocità seguite ai tempi<br />

di Mozart, erano notevolmente diverse da<br />

quelle accettate dalla tradizione del tardo<br />

Novecento.<br />

Gli strumenti di oggi sono più sonori e le<br />

nostre voci sono più esercitate e più potenti di<br />

quelle dell’epoca di Mozart, ma questa sonorità<br />

aggiuntiva ha in qualche modo reso più<br />

ponderosa quella generale, con un inevitabile<br />

rallentamento dei tempi. Indipendentemente<br />

dagli strumenti che utilizziamo o dalle tecniche<br />

vocali che adottiamo, sembra necessario doversi<br />

avvicinare ai tempi dell’epoca di Mozart per<br />

esprimere adeguatamente lo spirito della sua<br />

era. Così in questa registrazione l’aria di<br />

Pamina si arricchisce di una nuova,<br />

appassionata espressione quando viene<br />

affrontata alla velocità secondo noi voluta da<br />

Mozart. Altri movimenti che Mozart indicò<br />

Andante, Larghetto, Andantino e Adagio (Alla<br />

Breve o 6/8) sono affrontati analogamente con<br />

una suddivisione in due tempi per battuta<br />

anziché quattro o sei. L’ascoltatore noterà<br />

questo diverso tipo di ritmo in molti punti<br />

dell’opera, ma vanno ricordati soprattutto:<br />

l’inizio dell’Ouverture, il duetto “Bei Männern”<br />

“(A man in search of truth and beauty”), il<br />

primo trio dei Fanciulli, l’aria del “flauto” di<br />

Tamino, il coro “O Isis und Osiris” e il trio<br />

successivo, il trio dei Fanciulli e il tentato<br />

suicidio di Pamina e infine il preludio corale<br />

con i due Armigeri.<br />

In tutta la registrazione le appoggiature<br />

sono eseguite secondo la pratica del tempo di<br />

Mozart e di tanto in tanto si trovano anche<br />

89<br />

degli abbellimenti improvvisati. Le<br />

appoggiature di pugno di Mozart sono<br />

eseguite in base al valore delle note; spesso<br />

aggiungono un ritmo sincopato alla melodia e<br />

talvolta offrono varietà all’espressione delle<br />

parole, come nell’aria del “ritratto” di Tamino<br />

(“Dies Bildnis ist bezaubernd schön” – “Such<br />

loveliness beyond compare”).<br />

Sinossi<br />

COMPACT DISC ONE<br />

© 2005 Sir Charles Mackerras<br />

Primo Atto<br />

1 – 2 Un serpente aggredisce il principe<br />

Tamino, rimasto a corto di frecce. Tamino<br />

sviene e tre Damigelle, al servizio della Regina<br />

della Notte, uccidono il serpente. Non<br />

riuscendo a stabilire quale delle tre debba<br />

rimanere a proteggere il bel giovane, si<br />

allontanano insieme per parlare di lui con la<br />

Regina. 3 Tamino rinviene e scorge<br />

l’uccellatore della Regina, Papageno, il quale<br />

sostiene di aver ucciso personalmente il<br />

serpente. Le Damigelle lo puniscono per<br />

questo mettendogli un lucchetto alla bocca e<br />

poi consegnano a Tamino un ritratto di

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