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2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia

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cultura<br />

Il 27 febbraio e dintorni<br />

Faik aspetta già da un po’, è arrivato presto<br />

tra le persone che affollano la piazzetta<br />

antistante i locali della mostra, osserva<br />

impaziente il taglio del nastro, poi, mentre<br />

la sala si riempie di persone, prende<br />

per mano la moglie e il fi glio e si catapulta<br />

all’interno. Si guarda intorno e vede<br />

l’oggetto di tanto affanno, tende la mano<br />

all’onorevole Rosy Bindi e fi nalmente<br />

glielo dice: “Anche io sono italiano!”.<br />

Così il 27 Febbraio a Fabbrico, ogni anno<br />

da 64 anni, oltre che ricordo della liberazione<br />

del paese dall’oppressione nazifascista,<br />

diviene simbolo di lotta alle nuove<br />

ingiustizie, alle nuove discriminazioni,<br />

simbolo d’identità di un paese che, con i<br />

suoi vecchi e nuovi cittadini, ripropone e<br />

si riconosce, in modi sempre nuovi, nei<br />

valori della Resistenza.<br />

Attorno al 27 febbraio ruota un calendario<br />

ricco di appuntamenti. Sabato 21<br />

febbraio presso i locali della biblioteca<br />

”S. Allende” è stato presentato il catalogo<br />

della mostra fotografi ca-documentale,<br />

realizzata nel 2007 dall’ANPI locale, dal<br />

titolo L’altra metà della storia. Il contributo<br />

delle donne reggiane dalla Resistenza<br />

a oggi. Hanno presenziato il sindaco<br />

Roberto Ferrari e Lella Vinsani, storica di<br />

Istoreco, che ha illustrato la storia delle<br />

donne dal Novecento a oggi mettendo in<br />

risalto il ruolo, tante volte invisibile e non<br />

riconosciuto, delle donne nella Resistenza,<br />

nella famiglia e nella società. Un la-<br />

16<br />

MOMENTI DI RESISTENZA<br />

aprile <strong>2009</strong><br />

notiziario anpi<br />

voro dedicato alle donne, a quell’universo<br />

femminile che ha tanto sofferto e lottato e<br />

che proprio grazie a questo impegno e a<br />

queste battaglie, ha compiuto importanti<br />

conquiste.<br />

Sabato 28 Febbraio sempre presso la biblioteca,<br />

lo storico Massimo Storchi ha<br />

presentato il suo libro Il sangue dei vincitori.<br />

“Una puntuale ricostruzione di cosa<br />

è realmente avvenuto a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

nell’intervallo che va dal 25 luglio 1943,<br />

data della destituzione di Benito Mussolini,<br />

fi no alla Liberazione d’Italia, e, oltre<br />

l’amnistia del 1946. Ricostruzione basata<br />

su documenti e testimonianze uffi ciali,<br />

utilizzando per la prima volta gli atti della<br />

Corte d’Assise Straordinaria di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>”. Storchi nella stessa mattinata<br />

aveva incontrato nella sala A. Moro in<br />

Municipio, gli studenti della Scuola media<br />

di Fabbrico.<br />

27 febbraio<br />

La giornata del 27 è stata come sempre<br />

molto partecipata e ricca di eventi. E’<br />

partita con l’inaugurazione della mostra<br />

“I valori e la memoria”, di proprietà<br />

dell’ANPI di Modena, allestita da Gianni<br />

Carino in collaborazione con l’ANPI di<br />

Fabbrico, l’amministrazione comunale di<br />

Fabbrico e il gruppo “Cittadini per la pace<br />

di Fabbrico e Rolo”. La mostra ha visto<br />

quindici disegnatori e fumettisti, che si<br />

esprimono attraverso una serie di vignet-<br />

te, sul tema dei valori manifestati dalla<br />

Resistenza, contemplati e garantiti dalla<br />

nostra Costituzione. I diritti e i doveri, il<br />

senso civico del proprio ruolo di cittadino<br />

e non di suddito, sono i paletti in cui si<br />

infi la questo slalom di ironia, disegnando<br />

un quadro della realtà italiana pungente e<br />

critico.<br />

Come ogni anno poi dalla piazza è partito<br />

il corteo, sempre più numeroso, vuoi anche<br />

per la complicità della bella giornata<br />

di sole, che dalle vie del paese si snoda<br />

fi no al luoghi dov’è avvenuta la battaglia.<br />

Come ogni anno hanno sfi lato ospiti importanti<br />

quali l’onorevole Rosy Bindi, i<br />

sindaci della provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>,<br />

con i gonfaloni dei paesi, rappresentanti<br />

dell’ANPI provinciale, l’ANPI di Campegine<br />

e una folta rappresentanza del Museo<br />

Cervi, con il marito e le nipoti di Maria<br />

Cervi. Come ogni anno davanti al monumento<br />

simbolo della battaglia partigiana<br />

si ritrova un gruppo sparuto di persone,<br />

simbolo di un’Italia retrograda ed antidemocratica,<br />

che la Resistenza pensava<br />

d’aver sconfi tta, ma che, in questi tempi di<br />

revisionismo, torna più forte a pretendere<br />

l’assurdità di un’equiparazione tra partigiani<br />

e fascisti. Italo Calvino con queste<br />

parole non lasciò spazio a dubbi: “Dietro<br />

il milite delle Brigate nere più onesto, più<br />

in buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti,<br />

le operazioni di sterminio,<br />

le camere di tortura, le deportazioni e

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