06.04.2013 Views

2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia

2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia

2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

memoria<br />

Una legge da cialtroni e un prete di montagna<br />

Pensieri di una mattina al Poligono<br />

Il 30 gennaio ricorreva il 65° anniversario<br />

della fucilazione di don Pasquino Borghi e<br />

dei “suoi”. Cerimonia al Poligono di tiro,<br />

intervento del sindaco Delrio che, parlando<br />

a braccio, ha detto cose giuste e sagge. E mi<br />

veniva in mente il progetto di legge n. 1360<br />

che un pugno di “onorevoli” (fra cui anche<br />

un reggiano) hanno presentato alla Camera.<br />

Pacifi cazione? Certo!Ancora meglio parifi -<br />

cazione. Tutti uguali. Stessa dignità a tutti.<br />

A don Pasquino e a chi gli sparò il colpo<br />

di grazia, a Enrico Zambonini, anarchico<br />

di Secchio e a chi andò ad arrestarlo per<br />

portarlo al carcere e alla morte senza uno<br />

straccio di processo, ai padri di famiglia di<br />

Rio Saliceto e Correggio e a chi decise che,<br />

senza colpa, dovessero morire. Purtroppo<br />

una morte violenta ci ha strappato galantuomini<br />

come Enzo Savorgnan, Capo della<br />

Provincia, Armando Wender, federale del<br />

PFR, altrimenti anche per loro, fi nalmente,<br />

sarebbe giunto il momento del riscatto. Tutti<br />

uguali, tutti pari.<br />

Mi chiedo allora in che razza di Stato siamo<br />

fi niti, a che punto di putrefazione etica e<br />

culturale è giunta questa classe politica che<br />

Riportiamo di seguito alcuni signifi cativi<br />

stralci di una più lunga lettera inviataci<br />

da Gildo Veroni, componente del Comitato<br />

provinciale clandestino del Fronte della<br />

Gioventù, in sostituzione di Vincenzo Terenziani,<br />

fucilato lungo la Via <strong>Emilia</strong> per<br />

Parma, al ponte del Quaresimo, il 28 gennaio<br />

1945, “Ispettore di Brigata”, congedato<br />

col grado di capitano.<br />

Sono un partigiano di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, ho<br />

84 anni e gelosamente custodisco il diploma,<br />

la Croce di guerra e tutti gli attestati e<br />

benemerenze che mi sono stati riconosciuti<br />

dallo Stato.<br />

A sentire e leggere che dopo oltre 60 anni<br />

dalla Liberazione c’è chi spudoratamente<br />

ha il coraggio di proporre l’equiparazione<br />

di riconoscimenti tra fascisti repubblichini<br />

e partigiani mi sento rivoltare lo stomaco e<br />

ribollire il sangue. […]<br />

Con questo intervento intendo rendere testimonianza<br />

del mio caso, del resto analogo a<br />

tanti altri.<br />

Io sono stato arrestato, imprigionato e<br />

cancella, rimuove, parifi ca. Mi chiedo anche<br />

che istruzione è stata data in questi anni<br />

e che istruzione i nostri fi gli trovano nelle<br />

nostre scuole, dove a insegnanti preparati<br />

e motivati al limite del martirio si affi ancano<br />

altri cialtroni, bigotti, ignoranti. Stessa<br />

paga, parifi cati anche loro. Da questa scuola<br />

che non insegna valori, etica, che massacra<br />

la nostra cultura antica e moderna, cosa<br />

aspettarci? L’altra mattina guardavo il Poligono<br />

di tiro dove i Cervi, don Pasquino e i<br />

suoi chiusero le loro vite. Vite vissute bene,<br />

a schiena dritta, con dignità. Mi chiedevo<br />

anche, da credente, perché con le migliaia<br />

di santi sfornati a getto continuo negli ultimi<br />

anni (anche monsignor Stepinac, il vescovo<br />

croato antisemita) a nessuno sia venuto<br />

in mente di proporre un prete di montagna,<br />

nato a Bibbiano e morto lì, 65 anni fa.<br />

Riporto la lettera che sua madre indirizzò al<br />

Presidente del Tribunale che giudicava gli<br />

assassini del fi glio:<br />

“Bibbiano, 4 gennaio 1946.<br />

Al Presidente della Corte d’Assise Straordinaria<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />

torturato dai fascisti delle brigate nere di<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. In circostanze drammatiche<br />

sono riuscito ad evadere un mese prima della<br />

Liberazione. Al rientro in città, schivando<br />

le pallottole sparate da irriducibili fascisti<br />

dai tetti, lungo la Via <strong>Emilia</strong>, io e un altro<br />

partigiano abbiamo arrestato uno di quelli<br />

che mi avevano torturato a Villa Cucchi<br />

(tristemente nota come luogo di inenarrabili<br />

atrocità contro partigiani e partigiane).<br />

In tale circostanza il mio compagno mi disse<br />

più volte che quel fascista dovevamo giustiziarlo<br />

subito. Io rifi utai e lo consegnammo<br />

alla caserma Zucchi affi dandolo al comando<br />

alleato composto da uffi ciali americani<br />

e dai massimi dirigenti del Corpo volontari<br />

della libertà di <strong>Reggio</strong>. Pochi giorni dopo<br />

quel fascista venne mandato, con altri, nel<br />

campo di concentramento di Coltano (Pisa)<br />

in attesa di provvedimenti giudiziari. Vi rimase<br />

circa sei mesi poi venne rilasciato e<br />

riprese il suo lavoro precedente d’uffi cio<br />

con ricostruzione della carriera e corresponsione<br />

degli stipendi arretrati.<br />

Oggi, dopo oltre 60 anni, mi chiedo se deb-<br />

In nome di Cristo e della Vergine santissima<br />

sull’esempio eroico dell’amato fi glio don<br />

Pasquino ed in sua memoria, per la pacifi -<br />

cazione degli animi da Lui auspicata col sacrifi<br />

cio della propria vita, perdono cristianamente<br />

all’esecutore materiale dell’iniqua<br />

sentenza il nominato Sergio P.[aderni].<br />

In fede<br />

Del Rio Orsola ved. Borghi”.<br />

Allora ho pensato che i santi esistono lo<br />

stesso, a prescindere dalle convenienze, e<br />

ci sono anche santi “laici”, magari anarchici<br />

o preti di montagna. Senza neppure che ci<br />

sia un posto, nella <strong>Reggio</strong> antifascista, dove<br />

si possa vedere quella tonaca bucata dai<br />

proiettili dei bravi “ragazzi di Salò”, dove<br />

si possa raccontare ai ragazzi di oggi che,<br />

sempre, in ogni generazione, come c’insegna<br />

il Talmud, ci sono almeno 36 giusti nel<br />

mondo, magari senza che neppure loro lo<br />

sappiano. Trentasei giusti che salvano quel<br />

mondo e noi tutti.<br />

Massimo Storchi<br />

(da: http://fortezzabastiani.myblog.it)<br />

A proposito di “equiparazioni”<br />

UGUALE DECORAZIONE A ME E A CHI MI TORTURO’ A VILLA CUCCHI NEL ’45?<br />

ba essere pentito di non aver dato retta al<br />

mio compagno e di non aver giustiziato il<br />

mio aguzzino. Sarebbe stato un atto di giustizia,<br />

sia pure sommaria, dovuto alle tante<br />

vittime partigiane, anche in conformità alle<br />

disposizioni (Arrendersi o perire!) diramate<br />

dal CLN nazionale alla vigilia dell’insurrezione<br />

fi nale.<br />

Invece oggi, se andasse in porto la proposta<br />

di legge equiparante della destra, potrei rischiare<br />

di trovarmi a ritirare l’onorifi cenza<br />

assieme a colui che mi torturò e al quale<br />

nei giorni della Liberazione ho risparmiato<br />

la vita.<br />

Ritengo perciò che tutte le associazioni democratiche,<br />

i partiti, i mezzi d’informazione<br />

debbano far sentire la loro voce di disapprovazione<br />

di tale proposta.<br />

Anche se, per la mia età, sto andando ormai<br />

verso la fi ne, non ho perso la voglia di lottare<br />

e la speranza, soprattutto per i nostri fi gli<br />

e nipoti, di vivere un domani in un mondo<br />

migliore, più sereno, più bello, più giusto.<br />

Gildo Veroni<br />

aprile <strong>2009</strong><br />

notiziario anpi<br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!