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2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia

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l’Olocausto; dietro il partigiano<br />

più ignaro, più ladro, più spietato,<br />

c’era la lotta per una società<br />

pacifi ca e democratica, ragionevolmente<br />

giusta, se non proprio<br />

giusta in senso assoluto, che di<br />

queste non ce ne sono”.<br />

Di ritorno dal corteo il sindaco<br />

Roberto Ferrari e l’onorevole<br />

Rosy Bindi hanno ricordato che<br />

la battaglia avvenuta sul suolo<br />

fabbricese 64 anni fa, fu una battaglia<br />

dei fabbricesi, che si trasformò<br />

in una lotta e in una consapevolezza<br />

non solo del nostro<br />

paese, ma di tutta Italia.<br />

Toccante e profonda anche la<br />

presenza di Salvatore Gibiino,<br />

a Fabbrico<br />

presidente della Cooperativa<br />

Pio La Torre, che, durante il<br />

pranzo di benefi cenza svoltosi<br />

alla mensa comunale, ha testimoniato<br />

le diffi coltà quotidiane<br />

incontrate nella coltivazione<br />

di terre confi scate alla mafi a in<br />

Sicilia, ma accanto ai problemi,<br />

anche l’amore, la dedizione ad<br />

una terra troppe volte violentata<br />

e il coraggio di questi ragazzi a<br />

non lasciarsi vincere dalla paura,<br />

“chi ha paura – diceva Giovanni<br />

Falcone – muore ogni giorno,<br />

chi non ha paura muore una<br />

volta sola”. La giornata si è poi<br />

conclusa con la Fiaccolata per<br />

la Pace, dedicata alla vittime di<br />

Gaza ed organizzata dai Cittadini<br />

per la Pace di Fabbrico e Rolo<br />

e la sezione ANPI di Fabbrico.<br />

Al termine della fi accolata tante<br />

persone hanno assistito al teatro<br />

Pedrazzoli alla proiezione del<br />

fi lm Sopra le nuvole a cui erano<br />

presenti gli autori Sabrina Guigli<br />

e Riccardo Stefani. Ambientato<br />

nell’Appennino <strong>Emilia</strong>no, il fi lm<br />

racconta i due episodi realmente<br />

accaduti durante la seconda guerra<br />

mondiale: l’eccidio di Monchio<br />

del 18 marzo 1944 in cui<br />

morirono 130 civili tra cui donne,<br />

bambini e uomini e l’eccidio<br />

di Cervarolo di Villa Minozzo il<br />

20 marzo 1944 con 24 uomini<br />

uccisi, perpetrati dalle truppe tedesche<br />

della divisione Hermann<br />

Goering nel tentativo di indivi-<br />

duare i ribelli e i partigiani. Il<br />

fi lm interpretato da persone del<br />

luogo, attori non professionisti,<br />

non si limita però al resoconto<br />

di quei tragici avvenimenti, ma<br />

descrive la vita, le abitudini e<br />

le tradizioni della povera gente,<br />

raccontando le vicende di varie<br />

famiglie. La Resistenza, la lotta<br />

partigiana diviene ogni anno occasione<br />

per non dimenticare, per<br />

riempire di nuova forza i valori<br />

costituzionali scaturiti da questo<br />

momento culminante della nostra<br />

storia.<br />

Albert Kesselring, comandante<br />

delle forze tedesche in Italia, mai<br />

pentito per gli eccidi commessi,<br />

dichiarò che gli italiani, per il<br />

bene che aveva fatto loro, avrebbero<br />

dovuto erigergli un monumento.<br />

E un monumento al comandante,<br />

o meglio una lapide,<br />

c’è, a Sant’Anna di Stazzema,<br />

su cui sono impresse per sempre<br />

queste parole:<br />

“Lo avrai/camerata Kesselring/<br />

il monumento che pretendi da<br />

noi italiani/ma con che pietra<br />

si costruirà/a deciderlo tocca a<br />

noi./Non coi sassi affumicati/<br />

dei borghi inermi straziati dal<br />

tuo sterminio/non colla terra dei<br />

cimiteri/dove i nostri compagni<br />

giovinetti/riposano in serenità/<br />

non colla neve inviolata delle<br />

montagne/che per due inverni<br />

ti sfi darono/non colla primavera<br />

di queste valli/che ti videro<br />

fuggire./Ma soltanto col silenzio<br />

dei torturati/Più duro d’ogni macigno/soltanto<br />

con la roccia di<br />

questo patto/giurato fra uomini<br />

liberi/che volontari si adunarono/<br />

per dignità e non per odio/decisi<br />

a riscattare/la vergogna e il terrore<br />

del mondo./Su queste strade<br />

se vorrai tornare/ai nostri posti ci<br />

ritroverai/morti e vivi collo stesso<br />

impegno/popolo serrato intorno<br />

al monumento/che si chiama/<br />

ora e sempre/RESISTENZA”<br />

(Piero Calamandrei).<br />

Chiara Preti<br />

Fiorenza Bigi<br />

sezione ANPI Fabbrico<br />

cultura<br />

Il sindaco Roberto Ferrari, la senatrice Albertina Soliani, Rosy<br />

Bindi, Sonia Masini<br />

Lella Vinsani (a destra)<br />

aprile <strong>2009</strong><br />

notiziario anpi<br />

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