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2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia

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CORREGGIO MON AMOUR<br />

Storia di storie della musica rock in una città della provi provincia emiliana<br />

Perché erché un libro sul rock a Correggio?<br />

Sarebbe lungo elencarne tutte le ragioni.<br />

Limitiamoci a dire che avvertivamo<br />

le rassegne musicali (Correggio Mon Amour e Terremoto Rock soprattutto), le scuole di musica<br />

e i concerti alle feste dell’Unità, che negli<br />

vedere un cd aallegato,<br />

dove far confl uire tutti<br />

quei materiali che, per esigenze editoriali, non<br />

potevano trovar spazio nella versione a stampa<br />

l’esigenza, quasi il bisogno, fi sico, di tenere anni hanno visto transitare, fra gli altri, artisti ma che di sicuro costituiscono un interessante<br />

fra le mani un libro dove fossero presenti tutti del calibro di Bob Dylan, Neil Young, Jethro spunto di approfondimento e di indagine : testi<br />

quei gruppi, quei musicisti, quei cantanti che Tull, Patti Smith, Siouxsie and the Banshees, (articoli, interviste, saggi, racconti), immagini<br />

abbiamo conosciuto o di cui abbiamo tante Sonic Youth, Ramones, Lou Reed, Jeff Buc- e, naturalmente canzoni.<br />

volte sentito parlare. E di poter udire, dalla kley, Iggy Pop, solo per citarne alcuni. Sen- Ci piacerebbe che questo libro fosse visto<br />

loro viva voce, le numerose storie che avevaza tralasciare l’importante ruolo svolto dalle come il primo tassello di un puzzle che arrino<br />

da raccontarci. Per questo ci siamo detti: istituzioni – Comune, Istituti culturali e teatro vasse ad assumere una dimensione più ampia,<br />

facciamolo!<br />

Asioli in primis – nel rafforzare e diffondere regionale o nazionale, in relazione con tutte le<br />

È evidente, infatti, per chiunque conosca un una cultura musicale nella nostra città. altre province (“del mondo”…). Per evitare,<br />

po’ Correggio, che da diversi anni la nostra Dunque, Ligabue ma non solo! Anche Gri- dunque, che una visione troppo “ravvicina-<br />

scena musicale si è dimostrata assai ricca, minelli e le sue frequentazioni rock, gli En ta” degli eventi offuscasse il nostro sguardo,<br />

tanto da farci guadagnare l’appellativo, negli Manque D’Autre e gli Afa, i Black Box, i Rio, rendendolo troppo autoreferenziale, abbiamo<br />

anni Novanta, di “piccola Seattle emiliana”, Little Taver, i Mamamicarburo, Stefano Bel- chiesto ad altri, più esperti di fornirci quella<br />

un paragone sicuramente eccessivo ma di luzzi, Alfonso Borghi, i Giambattista Vico, la visione d’insieme necessaria per comprendere<br />

certo emblematico di qualcosa che qui stava Gerusalemme Liberata, Betty Vezzani, per ri- lo sviluppo musicale correggese nel contesto<br />

avvenendo.<br />

cordare solo i nomi più noti. Con alcune vere reggiano, emiliano e nazionale. In questo sen-<br />

Fra le nostre intenzioni, tuttavia, non c’è mai sorprese, emerse di recente, come Frankie Maso, gli interventi, prestigiosi, di Franco Fabbri,<br />

stata quella di sostenere la tesi che Correggio gellano, che negli ultimi anni ha saputo met- Ernesto De Pascale, Massimo Zamboni, Al-<br />

fosse un posto migliore di altri. Non siamo in tersi in evidenza grazie a sicure doti musicali berto Cottica, Giuseppe Caliceti, Fulvio Pan-<br />

grado di dirlo né è questo che ci preme dimo- e compositive, o Patrizio Ligabue, l’originale zeri, Antonio Spadaro e altri, oltre che innalstrare.<br />

Più semplicemente, eravamo mossi da suonatore di didjeridoo from Correggio. zare il livello della trattazione da un punto di<br />

curiosità: quali gruppi si sono avvicendati nel Non solo rock, quindi! Forse la defi nizione più vista teorico, hanno soprattutto avuto lo scopo<br />

nostro Comune dagli anni Sessanta a oggi? corretta sarebbe quella di “popular music”, se- di inquadrare il nostro discorso in un più am-<br />

Chi ne faceva parte? Cosa suonavano? Quali condo l’accezione di Franco Fabbri, che compio ambito geografi co e culturale con il quale<br />

erano i generi musicali di riferimento? Quali prende anche il jazz, l’elettronica, la fusion, il siamo inevitabilmente interconnessi.<br />

gli stili, le infl uenze?<br />

folk, fi no alla canzonetta di San Remo, per in- Forse così è stato possibile cercare una rispo-<br />

E inoltre: come vestivano, come pensavano, tenderci. Ed è quella che, comunemente e con sta alla domanda iniziale e capire un meglio da<br />

a cosa s’ispiravano? E perché tutta questa at- molti limiti, viene defi nita “musica leggera”, dove scaturisca il rapporto fra <strong>Emilia</strong> e rock,<br />

tenzione verso la musica rock? Da dove na- sebbene la parte preponderante nel nostro li- se questa passione sia prerogativa della nostra<br />

sce, come si sviluppa, quali forme assume nel bro spetti al rock in senso stretto. Per questo, regione o sia presente anche in altre realtà, se<br />

tempo questa passione, tipicamente emiliana, in una prima sezione introduttiva, intitolata abbia a che vedere con la politica, con una tra-<br />

verso questo genere musicale? Una domanda “Brodo primordiale”, abbiamo deciso di insedizione che possiamo chiamare “di sinistra”,<br />

molto complessa, alla quale speriamo che il rire cenni a tutto ciò che non rientra stretta- con una visione ribelle e anarcoide diffusa<br />

nostro libro riesca a fornire, almeno fra le rimente nell’ambito da noi scelto ma costituisce dalle nostre parti o con qualche altra causa reghe,<br />

qualche abbozzo di risposta.<br />

lo sfondo, il contesto, la radice sulla quale si condita ancora da scoprire.<br />

L’intenzione iniziale di effettuare una ricostru- sono innestate le esperienze rock del ’900: Naturalmente, non tutto il merito spetta a noi.<br />

zione “enciclopedica” della musica nella no- la musica bandistica, con l’annessa scuola di Innanzitutto bisogna ringraziare il Comune di<br />

stra città ha lasciato gradualmente il posto alle musica, il liscio, le canzoni delle mondine e Correggio, che da subito ha approvato e so-<br />

storie, ai racconti di vita, che hanno seguito un l’“altra” musica a Correggio, ossia quella così stenuto la nostra iniziativa; il centro culturale<br />

loro fl usso interno, “emozionale”, in quanto detta “colta”, che viene ripercorsa nella sua Lucio Lombardo Radice, senza il quale questo<br />

legato all’esperienza e al vissuto delle perso- evoluzione dal Rinascimento ai giorni nostri progetto non avrebbe mai visto la luce e, sone<br />

che avevamo di fronte. Allo stesso modo si nella documentata sintesi di Sara Dieci. prattutto, tutti i gruppi e i musicisti che con la<br />

potrebbe vedere questo libro come una sorta di Un intero capitolo, inoltre, è stato dedicato a loro passione hanno assicurato la buona riusci-<br />

“storia dei giovani”,un modo per far conosce- Pier Vittorio Tondelli, lo scrittore correggese ta del libro, nonché, di nuovo, gli autori, che<br />

re ai giovani di oggi chi erano i giovani di ieri. che per primo ha attinto a piene mani dall’im- hanno saputo arricchire il testo di tutta la loro<br />

Far loro sapere che i loro padri e i loro nonni, maginario rock trasferendolo nello stile e nei cultura e dei loro sguardi particolari.<br />

sebbene in epoche storiche differenti, hanno contenuti dei suoi romanzi, testimoniando,<br />

nutrito degli ideali e delle aspirazioni simili attraverso un assiduo lavoro di cronaca, il Per maggiori informazioni: Redazione Correggio<br />

alle loro e talvolta le hanno espresse attraverso meglio (e il peggio…) della cultura pop degli Mon Amour, Lucio Lombardo Radice Editore<br />

la musica, proprio come fanno loro oggi. anni Settanta e Ottanta. Di Tondelli abbiamo 335 8176586 - 329 9273805,<br />

Così nel libro trovano spazio i gruppi, i can- l’onore di pubblicare una Sceneggiatura per www.correggiomonamour.it,<br />

tanti (più o meno famosi), ma anche i dj’s, i videotape, fi nora inedita, scoperta durante una info@correggiomonamour.it<br />

locali, le sale prove, le birrerie dove si suona e delle numerose interviste che hanno costellato<br />

si ascolta musica; i negozi di strumenti musi- la lunga fase realizzativa del nostro libro. Gli autori del libro: Marco Colarossi, Luigi Levrini,<br />

cali, i fornitori di service, gli studi di registra- La grande mole di materiale raccolto e l’argo- Lucia Pergreffi , Fabrizio Tavernelli<br />

zione e le agenzie; poi, ancora, le radio libere, mento trattato, inoltre, ci hanno spinti a pre-<br />

30<br />

aprile <strong>2009</strong><br />

notiziario anpi

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