2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia
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I 96 ANNI DI GINO LONGAGNANI<br />
“UN EROE NORMALE CHE<br />
HA DIFESO LIBERTA’ E GIUSTIZIA”<br />
Estate 2003. Gino Longagnani (con gli occhiali) e Vivaldo Salsi, si incontrano dopo 60<br />
anni dalla loro partenza dal confi no di Ventotene.<br />
E’ uno dei tanti reggiani che negli anni del<br />
ventennio fascista, giovanissimi, seppero<br />
opporsi alla dittatura pagando per questo<br />
persecuzioni e carcere senza mai piegare<br />
la schiena e continuando nel proprio impegno<br />
anche durante la Resistenza.<br />
Il padre Adolfo era un socialista prampoliniano.<br />
Gino, manovale edile, aderì giovanissimo<br />
al Partito comunista clandestino<br />
in contatto, tra gli altri, con Vivaldo Salsi.<br />
I due furono arrestati nella grande retata<br />
del 1932, e furono inviati al confi no dopo<br />
un periodo di carcerazione. Longagnani<br />
fu detenuto a Castelfranco <strong>Emilia</strong> fi no<br />
a inizio 1933, poi inviato a Ponza, dove<br />
rimase fi no al 1939, quando la colonia<br />
confi naria venne trasferita a Ventotene. In<br />
pratica tornò in libertà soltanto dopo oltre<br />
dieci anni dal suo arresto, nell’agosto<br />
1943, dopo la caduta di Mussolini.<br />
Come diversi altri reggiani confi nati, ebbe<br />
come compagni Sandro Pertini, Giorgio<br />
Amendola, Altiero Spinelli e diversi altre<br />
fi gure di intellettuali antifascisti, alcuni<br />
dei quali gli furono anche maestri in quei<br />
corsi di studio che costituirono la cosiddetta<br />
“Università del carcere”. Come ricorda<br />
lo stesso Longagnani, si studiava<br />
storia, economia politica, letteratura, cioè<br />
quell’insieme di discipline di cui ci ha lasciato<br />
documentata testimonianza Didimo<br />
Ferrari, coi suoi “quaderni dal carcere”<br />
densi di appunti relativi a quelle lezioni<br />
ed alle letture individuali che venivano<br />
suggerite.<br />
Quando fu rilasciato, dopo la caduta del<br />
fascismo, Longagnani ebbe l’incarico dai<br />
dirigenti del PCI di stabilirsi a Milano per<br />
lavorare nell’apparato “tecnico” del partito,<br />
impegno che mantenne anche durante<br />
il periodo della Resistenza, con funzioni<br />
di supporto logistico alla lotta partigiana.<br />
Tra le altre cose ebbe il compito di preparare<br />
le mitiche valige a doppio fondo<br />
che servivano per lo smistamento di documenti,<br />
direttive e anche denaro.<br />
Dopo la Liberazione, tramite l’ex compagno<br />
di confi no Battista Santhià, all’epoca<br />
direttore degli enti sociali della Fiat, poté<br />
lavorare come custode in un asilo nido<br />
aziendale in Toscana, dove conobbe Paola<br />
Audisio, che sarebbe poi diventata sua<br />
moglie. I due coniugi lavorarono in seguito,<br />
insieme, in un asilo nido a Torino, per<br />
28 anni, fi no al pensionamento. Da quel<br />
momento si stabilirono a Racconigi, dove<br />
Longagnani, vedovo da alcuni anni, vive<br />
tuttora in una casa di riposo.<br />
Il 10 ottobre 2008 Longagnani ha avuto<br />
la meritata soddisfazione di poter tornare,<br />
65 anni dopo esserne partito libero,<br />
all’isola di Ponza, dove era stato confi -<br />
memoria<br />
Lo scorso 14 febbraio ha compiuto<br />
96 anni Gino Longagnani, nato a<br />
<strong>Reggio</strong> nel 1913 ma piemontese<br />
d’adozione.<br />
“Un eroe normale che ha difeso<br />
la libertà e la giustizia contro la<br />
dittatura fascista”, come si legge<br />
nella motivazione con cui l’ANPI di<br />
Cuneo gli ha conferito la tessera<br />
ad honorem nel 2008.<br />
nato. Ad attenderlo c’erano dirigenti del<br />
PD di Formia e di Ponza. Con emozione<br />
Longagnani ha visitato i cameroni e i luoghi<br />
del suo confi no ed è stato ricevuto in<br />
Comune con tutti gli onori.<br />
Il 23 novembre successivo, nel 60° della<br />
Costituzione, Longagnani è stato solennemente<br />
festeggiato nella sala del Consiglio<br />
comunale di Racconigi con parole di<br />
saluto del Sindaco Adriano Tosello e del<br />
presidente del Consiglio regionale Piemonte<br />
Davide Gariglio.<br />
Nell’occasione numerosi messaggi di felicitazioni<br />
sono giunti al Nostro da varie<br />
personalità istituzionali. A cominciare<br />
da quelli del Presidente Napolitano e<br />
del Sindaco della sua città natale, <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>. “Tante storie di grandi personaggi<br />
e di tantissimi ‘eroi normali’ come Gino<br />
Longagnai – scrive tra l’altro Delrio – che<br />
seppero dare dignità all’Italia e gettare le<br />
basi della libertà e della democrazia”.<br />
Lungo gli anni del dopoguerra Longagnani<br />
è tornato di tanto in tanto a <strong>Reggio</strong>,<br />
anche per incontrare la sorella. Una delle<br />
ultime visite dalle nostre parti la fece<br />
nell’estate 2003, quando ebbe un affettuoso<br />
incontro col suo antico compagno<br />
di confi no Vivaldo Salsi. (a.z.)<br />
aprile <strong>2009</strong><br />
notiziario anpi<br />
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