2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia
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Caro prof. Iori<br />
Sono una donna di 75 anni e<br />
soffro da tempo di una progressiva<br />
deformazione alle dita di entrambe<br />
le mani. Secondo il medico fi no ad oggi<br />
consultato mi si dice che, avendo sofferto<br />
di uguali disturbi mia madre (artrosi deformante),<br />
si tratta di un fatto ereditario.<br />
Unico rimedio, mi si dice, il trattamento<br />
con cortisonici. Ma siccome soffro anche<br />
di una pur lieve forma diabetica, non vorrei<br />
che il cortisone avesse effetti negativi<br />
per il diabete. Secondo mia fi glia, che<br />
armeggia col computer, su Internet ci sarebbero<br />
dei suggerimenti circa medicinali<br />
non cortisonici recentemente sperimentati<br />
negli USA che farebbero al mio caso.<br />
Le risulta che ciò corrisponda al vero?<br />
Mi rivolgo alla Sua competenza di specialista<br />
in Geriatria sperando di avere un<br />
suggeriemnto che faccia al mio caso.<br />
Grazie per quanto mi potrà dire.<br />
Francesca S.<br />
Più d’una, cara Francesca, sono le<br />
malattie reumatiche che possono<br />
provocare progressiva deformazione<br />
delle dita delle mani, con danno non<br />
solo estetico, ma soprattutto funzionale, a<br />
questi nostri preziosi strumenti di comunicazione<br />
e di lavoro.<br />
Tra queste molto diffusa è la artrosi, caratterizzata<br />
dalla lenta e progressiva degenerazione<br />
della cartilagine articolare;<br />
esiste una tendenza familiare a sviluppare<br />
l’artrosi delle mani, ma spesso c’è anche<br />
un rapporto con l’attività svolta.<br />
L’artrosi può colpire la mano sia nelle<br />
articolazioni tra il metacarpo (il palmo) e<br />
le falangi, sia tra le falangi medesime; le<br />
articolazioni tra “il palmo e le dita” sono<br />
maggiormente colpite in chi esegue lavori<br />
manuali pesanti, nei pugili e anche nei<br />
pianisti, con deformità dell’articolazione<br />
ma scarso dolore; le articolazioni tra le<br />
falangi delle dita sono colpite maggiormente<br />
nelle donne, soprattutto in quelle<br />
Artrosi alla mano<br />
Serve una diagnosi precisa<br />
dedite ai lavori domestici, con frequente<br />
contatto con l’acqua; può dare diffi coltà<br />
funzionale soprattutto per quanto riguarda<br />
i movimenti fi ni delle dita con atteggiamento<br />
in fl essione e nodosità.<br />
I noduli artrosici colpiscono tipicamente<br />
le articolazioni distali (le più vicine<br />
all’unghia). Possono essere rigonfi amenti<br />
dolorosi che si sviluppano inizialmente in<br />
modo graduale e di solito colpiscono un<br />
dito alla volta; altre volte invece i sintomi<br />
sono tanto acuti da assomigliare ad una<br />
infezione.<br />
Anche l’articolazione alla base del pollice<br />
(trapezio-metacarpale) può essere colpita<br />
dalla artrosi (rizoartrosi), maggiormente<br />
nelle donne e da un solo lato; provoca deformità<br />
e dolore importante, è invalidante<br />
perché impedisce la normale funzionalità<br />
del pollice nella presa e nei movimenti<br />
fi ni.<br />
L’artrosi della mano inizia con dolori<br />
vaghi alle dita, rigidità ed intorpidimento,<br />
soprattutto al risveglio al mattino; il<br />
dolore interessa alternativamente le articolazioni,<br />
con rigidità e diffi coltà al movimento,<br />
la cute può essere calda e arrossata;<br />
col tempo arriva a dare deformazioni<br />
articolari.<br />
Per l’artrosi esiste una terapia “di fondo”<br />
farmacologia con FANS (antinfi ammatori<br />
non cortisonici) e/o cortisonici per limitare<br />
la progressione della malattia; può<br />
anche essere utile la fi siochinesiterapia<br />
(ionoforesi, laser, rieducazione funzionale<br />
nella fase acuta, per recuperare la mobilità);<br />
in alcuni casi sono utilizzati tutori<br />
per riportare in asse e tenere a riposo le<br />
articolazioni; in rari casi si ricorre anche<br />
alla chirurgia per l’applicazione di protesi<br />
o la sostituzione di un tendine.<br />
Sebbene l’artrosi della mano sia molto<br />
frequente, tuttavia non si deve interpretare<br />
come artrosica ogni patologia che provochi<br />
nodosità delle dita; esistono anche<br />
le artriti croniche, come l’artrite reumatoide,<br />
la gotta cronica o la artropatia pso-<br />
riasica; anche queste malattie presentano<br />
vari tipi di tumefazioni articolari, pertanto<br />
il medico dovrà valutare attentamente<br />
ogni elemento utile alla diagnosi.<br />
L’artrite reumatoide è una malattia cronica<br />
autoimmune che predilige le donne<br />
di età media: nelle malattie autoimmuni<br />
alcune cellule del sistema immunitario,<br />
che è deputato a difenderci da agenti patogeni,<br />
si modifi cano e attaccano invece<br />
strutture dell’organismo medesimo; in<br />
particolare nell’artrite reumatoide viene<br />
principalmente attaccata la membrana sinoviale<br />
che ricopre ossa e cartilagini.<br />
Di solito questa malattia interessa le articolazioni<br />
in modo simmetrico, inizialmente<br />
le articolazioni intermedie delle<br />
dita e con il tempo provoca gravi deformità<br />
articolari; frequente è l’interessamento<br />
delle piccole articolazioni appunto<br />
delle mani e dei piedi, ma anche dei polsi,<br />
dei gomiti e delle caviglie.<br />
L’artrite reumatoide viene curata con<br />
FANS e cortisonici, ma anche con i sali<br />
d’oro, il methotrexate, le sulfasalazine,<br />
i farmaci biologici ed altri ancora, tutte<br />
cure naturalmente di prescrizione specialistica.<br />
Nei malati di artrite reumatoide giova poi<br />
anche un idoneo stile di vita con equilibrio<br />
tra riposo e movimento, le cure fi siochinesiterapiche<br />
(nei periodi di remissione<br />
della terapia); in alcuni casi si ricorre<br />
a cure chirurgiche con ricostruzione delle<br />
articolazioni (protesi), dei tendini (prevalentemente<br />
delle dita delle mani ) o con<br />
sinoviectomia.<br />
Come vedi, cara Francesca, le possibilità<br />
di cura per i disturbi della mano sono<br />
molteplici, ma è importante arrivare prima<br />
ad una diagnosi precisa per poter accedere<br />
a quelle giuste caso per caso; lo<br />
specialista cui ti consiglio di rivolgerti è<br />
il Reumatologo, al quale riferirai anche le<br />
altre tue problematiche sanitarie, in modo<br />
che possa scegliere lo schema di terapia<br />
più adatto a te.<br />
aprile <strong>2009</strong><br />
notiziario anpi<br />
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