2009_04_Aprile - Anpi Reggio Emilia
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Fini a <strong>Reggio</strong>: strategia per una nuova dimensione<br />
FINI<br />
ANTIFASCISTA<br />
E ANTIBERLUSCONIANO<br />
Nonostante che il tema della a suo tempo<br />
ipotizzata visita di Fini a Casa Cervi, sia<br />
stato superato dai fatti e dal tempo trascorso,<br />
la lettera di Paolo Tadolini (da<br />
non confondere con Luca…) contiene una<br />
serie di stimoli a rifl ettere che non sono<br />
affatto superati e che si connettono anzi<br />
anche alle più attuali vicende della nascita<br />
del PdL e della “opposizione interna”<br />
di Fini al capo carismatico su temi di notevole<br />
rilevanza.<br />
L’ipotesi maliziosa di Tadolini è che le<br />
prese di posizione di Fini si inseriscano<br />
nella strategia della nuova destra per<br />
impossessarsi di tematiche peculiari alla<br />
sinistra.<br />
Già anni addietro, un Fini giovane, fu a<br />
capo di quel Fronte della Gioventù che<br />
nel nome e nel simbolo (fi accola impugnata<br />
con fi amma tricolore) occupava<br />
– cancellandola ? – la memoria di Eugenio<br />
Curiel, ebreo, scienziato, comunista,<br />
fondatore del FdG, medaglia d’oro della<br />
Resistenza alla m.<br />
Ma venendo all’oggi, il problema è di capire<br />
se le prese di posizione di Fini contro<br />
Berlusconi siano qualcosa che segni defi -<br />
nitivamente una mutazione completa delle<br />
impostazioni politico-culturali dell’ex<br />
pupillo di Almirante.<br />
Lo stato fascista era uno “stato etico”. E<br />
Fini denuncia come scivolamento verso<br />
la stato etico il decreto legge berlusconiano<br />
sul fi ne vita. Afferma, di fronte alle<br />
impazienze del cavaliere (votino solo i capigruppo),<br />
la primazia del Parlamento.<br />
Berlusconi non risponde nel merito e tira<br />
dritto per la sua strada osannato dai suoi<br />
adoratori.<br />
Ora alcuni commentatori ipotizzano che<br />
tra i due ci sia una sorta di gioco delle<br />
parti, tendente a far sì che, all’interno<br />
del grande partitone della libertà, ci stia<br />
tutto. La questione è destinata a durare<br />
a lungo. Attendiamo interventi in merito.<br />
(a.z.)<br />
Fini in piazza a <strong>Reggio</strong> nel segno del Tricolore,<br />
Fini in procinto di visitare il museo<br />
Cervi. Sono fatti nuovi che irrompono<br />
in un posizionamento delle parti su cui è<br />
vissuta la dialettica politica nazionale per<br />
oltre cinquant’anni. L’episodio reggiano<br />
inoltre si snoda su precedenti “forti” come<br />
la defi nizione del nazifascismo in “male<br />
assoluto” o la più recente accettazione dei<br />
“valori della resistenza”. Ma cosa signifi<br />
ca? Perché un uomo di solide radici fasciste,<br />
nonché defi nito il “delfi no” di Almirante,<br />
parla in questo modo? E queste<br />
affermazioni saranno realmente bagaglio<br />
per rafforzare la storiografi a antifascista?<br />
La prima chiave di lettura mi viene data<br />
dalla strategia della nuova destra per impossessarsi<br />
di tematiche peculiari della<br />
sinistra. Con il populismo “berlusconiano”<br />
e “tremontiano” sono stati approntati<br />
in campo sociale interventi-regalia che<br />
per tempestività e incisività fanno breccia<br />
nel consenso popolare, Fini invece<br />
si è esposto dal punto di vista storico.<br />
Questo però non ha signifi cato aperture<br />
bipartisan, Berlusconi opera quotidianamente<br />
un frontismo insolente, mentre<br />
Fini è ben lungi dal distanziarsi dai valori<br />
storici della destra. Esiste quindi solo<br />
l’intenzione di invadere un area dove la<br />
sinistra manteneva una autorità culturale<br />
indiscussa. Per restare nel merito si intravede<br />
la volontà di “normalizzare” la<br />
Resistenza legandola ad un fattore nazionale<br />
piuttosto che ad un risvolto sociale.<br />
Quindi operare un controllo, in quanto<br />
una destra che parla di antifascismo costringe<br />
la sinistra a contenere il signifi cato<br />
politico della lotta partigiana, abbassando<br />
l’opinione<br />
Sul numero precedente abbiamo accennato ad una lettera di Paolo Tadolini, preannunciandone<br />
la pubblicazione integrale. Lo facciamo di seguito.<br />
quei toni che fungevano da barriera etica<br />
verso ogni forma di autoritarismo. Perché<br />
non pensare a Putin che omologa il<br />
suo capitalismo nazionalista allineando<br />
gli zar e Stalin sul percorso utilitaristico<br />
dell’ideale patriottico? La sinistra deve<br />
stare attenta, l’epoca della società del<br />
consumo ha già appiattito molte coscienze,<br />
non sono sicuro che giovi togliere gli<br />
ultimi “paletti” seppure in presenza di un<br />
uomo di destra apparentemente redento.<br />
Anche se a tutt’oggi risulta un tema poco<br />
gradito, faccio notare che all’uscita dal<br />
pensiero marxista è seguita una fase di<br />
“fobia ossessiva” verso ogni approfondimento<br />
che avesse un retroterra ideologico<br />
al punto che oggi ci troviamo con il fi ato<br />
corto nell’esprimere un nuovo pensiero di<br />
grande respiro popolare. Il sindacalismo<br />
ha abbassato il suo profi lo, le lotte studentesche<br />
sono ondate che non lasciano<br />
traccia, la questione morale mortifi ca la<br />
partecipazione alla politica. Insomma non<br />
è il momento per generare aperture partendo<br />
da punti forza. La destra ha colto<br />
tali affanni e ipotizza varchi per inserirsi<br />
in questi spazi. Di fronte al dilemma se<br />
le aperture di Fini costituiscano un opportunità<br />
per ampliare i confi ni dei valori<br />
antifascisti o siano fonte di strumentali<br />
ed equivoche generalizzazioni, esprimo<br />
massime riserve verso la prima ipotesi.<br />
Se poi Fini verrà al Cervi eviterei contesti<br />
solenni e celebrativi e lo accoglierei in<br />
austero e severo silenzio, espressione del<br />
signifi cato, che la paternità di quel luogo<br />
e di ciò che rappresenta, passa primaria<br />
attraverso coloro che di quelle tristi vicende<br />
furono partecipi e vittime. Che ne<br />
senta il prezzo e il peso.<br />
Paolo Tadolini<br />
aprile <strong>2009</strong><br />
notiziario anpi<br />
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