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La Gronda di Genova - Urban Center - Comune di Genova

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Le soluzioni<br />

<strong>La</strong> proposta <strong>di</strong> Marco Canepa<br />

gi per il territorio e dai minori costi per<br />

lo scavo delle gallerie. E hanno invitato<br />

Aspi a sviluppare un’analisi approfon<strong>di</strong>ta<br />

dei costi e dei benefi ci dell’innesto sull’A26<br />

in occasione dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> impatto<br />

ambientale.<br />

L’attraversamento della Val Polcevera<br />

L’attraversamento della Val Polcevera è<br />

la questione che ha suscitato le maggiori<br />

preoccupazioni e le reazioni più<br />

forti, anche sul piano emotivo, per il pesante<br />

impatto che ciascuno dei cinque<br />

tracciati avrebbe generato sulla popolazione<br />

residente, sulle abitazioni e sul<br />

paesaggio. Ed è anche quella che ha<br />

più attirato l’attenzione della stampa,<br />

che non ha rinunciato a proporre anticipazioni<br />

sul tracciato che sarebbe stato<br />

scelto.<br />

Tutti i cinque tracciati hanno un pesante<br />

impatto sul territorio, ma in misura <strong>di</strong>versa.<br />

Nel suo documento iniziale Aspi<br />

aveva proposto 8 in<strong>di</strong>catori per confrontare<br />

le cinque alternative. I risultati del<br />

confronto erano apparsi ambivalenti.<br />

I tracciati bassi (4 e 5) apparivano migliori<br />

dal punto <strong>di</strong> vista trasportistico. I<br />

tracciati 2 e 3 apparivano preferibili per<br />

più aspetti. Il tracciato 1 si presentava<br />

come meno appetibile su tutti gli otto<br />

in<strong>di</strong>catori.<br />

Nel corso del <strong>di</strong>battito non si è svolta una<br />

<strong>di</strong>scussione nel merito degli in<strong>di</strong>catori<br />

in<strong>di</strong>viduati da Aspi, che avrebbero potuto<br />

essere sottoposti a critica e riformulati.<br />

I residenti della Val Polcevera, presenti<br />

agli incontri, hanno preferito evitare<br />

un confronto esplicito tra i tracciati che<br />

avrebbe rischiato <strong>di</strong> rompere la solidarietà<br />

che si era costituita all’interno della<br />

valle e lasciarsi trascinare in quella che<br />

ritenevano una “guerra tra poveri”. <strong>La</strong><br />

scelta <strong>di</strong> combattere la <strong>Gronda</strong>, in quanto<br />

tale, ha coerentemente precluso qualsiasi<br />

impegno a prendere in considerazione<br />

le <strong>di</strong>fferenze tra i tracciati.<br />

E tuttavia il <strong>di</strong>battito ha permesso <strong>di</strong> mettere<br />

a fuoco alcuni aspetti. Sull’aspetto<br />

sicuramente più sentito, ossia l’impatto<br />

sulle abitazioni, è risultato chiaro che<br />

non dovevano essere considerati soltanto<br />

gli alloggi destinati alla demolizione<br />

(che avrebbero comunque ricevuto un<br />

indennizzo), ma anche gli alloggi che,<br />

trovandosi all’esterno della fascia dei<br />

25 metri, avrebbero dovuto convivere<br />

per anni con i cantieri e poi con l’autostrada,<br />

senza avere altrettante certezze<br />

circa l’indennizzo. Su questo piano l’impatto<br />

dei cinque tracciati è decisamente<br />

molto <strong>di</strong>verso. Abbiamo perciò chiesto a<br />

<strong>Urban</strong><strong>La</strong>b <strong>di</strong> calcolare sia il numero <strong>di</strong><br />

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