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Linee guida trauma cranico pediatrico grave SIAARTI-SARNEPI

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Età, peso Manicotto Catetere SNG Tubo Catetere Collare<br />

(kg) P.A. venoso<br />

toracico vescicale cervicale<br />

Prematuri Prematuri 24-22 G 12 Fr 10-14 Fr 5 Fr -<br />

3 Kg Neonati<br />

Nutrizion<br />

0-6 mesi Neonati 22 G 12 Fr 12-18 Fr 5-8 Fr -<br />

3.5 Kg Lattanti<br />

Nutrizion<br />

6-12 mesi Lattanti 22 G 12 Fr 14-20 Fr 8 Fr Piccolo<br />

7 Kg Bambini<br />

1-3 anni Bambini 22-20 G 12 Fr 14-24 Fr 10 Fr Piccolo<br />

10-12 Kg<br />

4-7 anni Bambini 20 G 12 Fr 20-32 Fr 10-12 Fr Piccolo<br />

16-18 Kg<br />

8-10 anni Bambini 20-18 G 12 Fr 28-38 Fr 12 Fr Medio<br />

24-30 Kg Adulti<br />

Tab.9 Attrezzatura pediatrica per circolazione e materiale supplementare (modificato. da manuale<br />

ATLS, <strong>trauma</strong> <strong>cranico</strong> <strong>pediatrico</strong>, ed. 1996)<br />

CONCLUSIONI<br />

La letteratura presa in esame rappresenta con forza la difficoltà di un approccio clinico adeguato al<br />

bambino, ancora oggi, troppo spesso, considerato un “piccolo adulto”. Tra gli operatori del settore<br />

è parere molto diffuso, ancorché non supportato da evidenze di alto livello, che solo team e strutture<br />

sia extra che intraospedaliere dedicate possano garantire una diminuzione della mortalità ed un<br />

miglioramento dell’outcome. Allo stato attuale tali considerazioni debbono essere comunque<br />

recepite con cautela mancando in letteratura lavori con evidenza di I e II Livello.<br />

Altre considerazioni appaiono interessanti. Spesso, per la mancanza di strutture adeguate (leggi 118<br />

a tipologia pediatrica) e/o per le caratteristiche anatomiche del paziente <strong>pediatrico</strong> (facilità di<br />

trasporto per le dimensioni ridotte di questi pazienti), il paziente giunge direttamente presso<br />

l’ospedale. Viene quindi a mancare la fase propriamente extraospedaliera e, soprattutto, la<br />

stabilizzazione precoce del paziente con la possibilità di prevenzione del danno secondario<br />

conseguente ad un trattamento tempestivo della patologia <strong>trauma</strong>tica. E’ infine evidente che, in<br />

questo caso, la fase extraospedaliera con le sue competenze, si sposta per intero nell’ambito<br />

intraospedaliero.<br />

RACCOMANDAZIONE DI CATEGORIA C<br />

L’adozione di protocolli clinici di trattamento appropriati all’età pediatrica, posti in essere da<br />

personale con esperienza specifica, sia nell’ambito extra che intraospedaliero, sembra in grado sia<br />

di migliorare l’outcome del paziente con TCP che di ottimizzare le risorse a disposizione. A tale<br />

scopo, pertanto, l’assistenza preoperatoria del paziente con TCP andrebbe preferibilmente affidata<br />

a personale qualificato.<br />

RACCOMANDAZIONE DI CATEGORIA C<br />

L’adozione, nell’età pediatrica, di scale di valutazione appropriate e condivise permette una<br />

valutazione fisiopatologica più rispondente alle peculiari caratteristiche del paziente e risulta di<br />

estrema importanza per l’applicazione di un corretto TRIAGE. A tale scopo le scale di valutazione<br />

più idonee sembrano essere rappresentate dalla GCS (applicabile nei bambini di età superiore ai 6<br />

anni), dalla PCS, Paediatric Coma Scale di Simpson e Reilly, variante della GCS con adattamenti<br />

alle diverse età pediatriche e dalla PTS, variante pediatrica della Revised Trauma Score.<br />

L’adozione di criteri di valutazione omogenei è in grado, a nostro parere, di aumentare l’efficacia<br />

del trattamento in quanto favorisce la diffusione e lo scambio di dati clinici corretti nelle varie<br />

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