Linee guida trauma cranico pediatrico grave SIAARTI-SARNEPI
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La neurochirurgia è spesso caratterizzata dalla perdita di ogni accesso al capo del paziente. In<br />
campo <strong>pediatrico</strong> questo aspetto risulta ancora più delicato in quanto, in considerazione delle<br />
piccole dimensioni dei pazienti e, quindi, del materiale impiegato, la possibilità di dislocazioni,<br />
ostruzioni da secrezioni o, addirittura estubazioni accidentali del TET risulta più frequente. Il<br />
fissaggio del tubo endotracheale andrà effettuato scrupolosamente, impiegando cerotti impermeabili<br />
o metodi di fissaggio che ne consentano un ottimo ancoraggio alla cute del viso. È consigliabile<br />
infine posizionare un sondino oro o naso-gastico per decomprimere lo stomaco ed evacuare il<br />
contenuto gastrico.<br />
MONITORAGGIO<br />
Si richiede abitualmente il monitoraggio in continuo dell’ECG, della pulsossimetria, della CO2 di<br />
fine espirazione, dei valori di broncomanometria, della temperatura corporea centrale e periferica,<br />
della diuresi. La pressione arteriosa viene misurata in modo incruento o più frequentemente cruento,<br />
soprattutto quando, in qualunque età, si proceda a craniotomia, oppure si prevedano interventi<br />
caratterizzati da forte perdite ematiche I.O. L’incannulamento di una vena centrale che pur<br />
troverebbe indicazione viste le elevate perdite ematiche I.O. delle neuro<strong>trauma</strong>tologia pediatrica,<br />
non sempre può essere portato a termine visto l’urgenza con cui deve essere effettuata la<br />
decompressione cranica nei traumi più gravi. La PaCO2 tele-espiratoria rappresenta con buona<br />
approssimazione la PaCO2 in assenza di malattie polmonari o di cardiopatie cianogene. Nel<br />
bambino più piccolo (PC < 12 kg) il valore così misurato può dare una falsa indicazione di normo o<br />
iperventilazione, mentre in pratica il piccolo paziente risulta ipoventilato. Quindi è necessario<br />
controllare la ventilazione mediante il rilievo dei valori emogasanalitici.<br />
Il controllo termico deve essere rigoroso. Soprattutto nei bambini più piccoli, la lunga durata degli<br />
interventi e le ingenti perdite ematiche possono causare una cospicua diminuzione della temperatura<br />
corporea che deve essere contrastata facendo ricorso a tutti i presidi (attivi e passivi) a disposizione.<br />
L’aumento della temperatura ambientale della sala operatoria, il riscaldamento mediante<br />
materassini ad aria calda, lampade all’infrarosso, la somministrazione di fluidi riscaldati ed il<br />
ricorso ad umidificatori-riscaldatori nel circuito respiratorio rappresentano un presidio<br />
fondamentale ed insostituibile.<br />
POSIZIONAMENTO DEL PAZIENTE<br />
La neuroanestesia è caratterizzata da un’elevata frequenza e varietà di posizioni operatorie<br />
necessarie sia per l’espletamento dell’intervento in condizioni di sicurezza per il paziente che di<br />
confort per il chirurgo. È richiesta pertanto una minuziosa attenzione da parte dell’anestesista: gli<br />
arti vanno posti in posizione indifferente, i punti di appoggio protetti con il corpo avvolto da<br />
materiale idoneo a ridurre le perdite di calore. Il rischio di ustione da sfregamento nei punti di<br />
appoggio non è trascurabile, soprattutto in caso di ipotensione arteriosa. È importante evitare lo<br />
stiramento dei nervi periferici e prevenire lesioni della cute e dei tessuti molli dovute a contatto<br />
diretto con strumentazioni chirurgiche, come supporti di strumenti, piastra del bisturi elettrico,ecc.<br />
Durante gli interventi è auspicabile la creazione di un tunnel di accesso al di sotto dei telini sterili<br />
per consentire l’aspirazione delle secrezioni tracheali.<br />
La posizione della testa deve essere attentamente vagliata: un’eccessiva flessione può determinare<br />
ostruzione del tubo endotracheale per angolazione o sua dislocazione verso la carena; può inoltre<br />
causare, per compressione delle vene giugulari interne, un ostacolo allo scarico del circolo venoso<br />
intra<strong>cranico</strong> con aumento della PIC e del sanguinamento del letto operatorio. Al contrario<br />
l’estensione può portare all’estubazione. Gli occhi dei pazienti vanno lubrificati con pomata<br />
oftalmica sterile, chiusi e protetti da coperture impermeabili.<br />
Nella posizione prona è bene assicurarsi che la parete addominale sia libera per evitare un<br />
incremento della pressione intraddominale con compressione cavale ed aumento della pressione<br />
venosa epidurale. In caso di utilizzo della testiera di Olive Crona i bulbi oculari non devono essere<br />
compressi ma situati al centro della testiera.<br />
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