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Linee guida per l'utilizzazione agronomica delle acque di ...

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corsi preferenziali <strong>per</strong> la <strong>per</strong>colazione dell’acqua, <strong>per</strong> cui i terreni che ne abbondano sono tra i meno<br />

adatti alla <strong>di</strong>stribuzione degli effluenti. In un terreno limoso o argilloso mal strutturato, infine, si può<br />

ridurre l’efficienza <strong>di</strong> utilizzazione del refluo a causa della maggiore suscettibilità al ruscellamento,<br />

dovuta sia alla facilità <strong>di</strong> formare strati compatti su<strong>per</strong>ficiali (crosta), che <strong>di</strong> andare incontro alla<br />

completa saturazione idrica dei primi strati <strong>di</strong> suolo.<br />

In maggior dettaglio, le caratteristiche essenziali del terreno da prendere attentamente in considerazione<br />

al fine <strong>di</strong> valutarne la maggiore o minore idoneità allo spargimento degli effluenti sono:<br />

• la situazione topografica (pendenza, omogeneità del pen<strong>di</strong>o, ecc.);<br />

• il profilo (spessore, <strong>per</strong>meabilità e profon<strong>di</strong>tà che influenzano la velocità <strong>di</strong> infiltrazione e la conducibilità<br />

idrica, ecc.);<br />

• la tessitura, la struttura e le proprietà idrologiche: velocità <strong>di</strong> infiltrazione, capacità <strong>di</strong> campo, punto<br />

<strong>di</strong> appassimento che con<strong>di</strong>zionano la capacità <strong>di</strong> trattenuta idrica, la <strong>di</strong>namica dell’acqua nel terreno<br />

e la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> questa <strong>per</strong> le colture;<br />

• il pH e l’rH;<br />

• il contenuto <strong>di</strong> sali e la loro composizione, la <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o scambiabile (ESP);<br />

• la capacità <strong>di</strong> scambio cationico ed anionico ed il contenuto <strong>di</strong> sostanza organica, che con<strong>di</strong>zionano<br />

il comportamento degli elementi e dei composti chimici nel terreno (es. immobilizzazione, lisciviazione).<br />

Tra le caratteristiche sicuramente sfavorevoli del terreno che impongono pesanti vincoli all’ipotesi <strong>di</strong><br />

spargimento si citano:<br />

• la pendenza eccessiva;<br />

• la <strong>per</strong>meabilità troppo debole o troppo accentuata;<br />

• la reazione anomala (soprattutto <strong>per</strong> eccesso <strong>di</strong> carbonato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o);<br />

• la debole capacità <strong>di</strong> adsorbimento ionico;<br />

• l’insufficiente profon<strong>di</strong>tà.<br />

In corrispondenza <strong>di</strong> una o più <strong>di</strong> queste caratteristiche dovranno, <strong>per</strong>tanto, essere adottate limitazioni<br />

più restrittive rispetto a quelle generali, oltre ad accorgimenti specifici e ad un monitoraggio<br />

particolarmente attento dei fenomeni <strong>di</strong> interesse, che può anche condurre al <strong>di</strong>vieto assoluto <strong>di</strong> procedere<br />

alla <strong>di</strong>stribuzione degli effluenti.<br />

A puro titolo esemplificativo si riportano, in tabella 1.1., le prescrizioni dell’Ente Regionale <strong>per</strong> i<br />

Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF), che ha prodotto specifiche carte tematiche.<br />

Una classificazione territoriale <strong>di</strong> carattere più agronomico è quella proposta da Giar<strong>di</strong>ni et al.<br />

(1997) denominata CAT II, che è stata utilizzata <strong>per</strong> definire la capacità recettiva del terreno nei riguar<strong>di</strong><br />

dei liquami zootecnici, in<strong>di</strong>viduando i limiti <strong>per</strong> le concimazioni organiche e minerali (Giar<strong>di</strong>ni<br />

et al., 1993). Questa metodologia prevede una zonizzazione ed una successiva classificazione<br />

del comprensorio, basata sulle caratteristiche chimico-fisiche del terreno (profon<strong>di</strong>tà, presenza <strong>di</strong><br />

rocce o scheletro, granulometria, contenuto in sostanza organica, pH, ESP, salinità, ecc.) in modo da<br />

determinare la dose <strong>di</strong> liquame <strong>di</strong>stribuibile in funzione <strong>di</strong> una dose massima potenzialmente applicabile<br />

in con<strong>di</strong>zioni ottimali.<br />

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