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Linee guida per l'utilizzazione agronomica delle acque di ...

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1.1. Considerazioni generali<br />

Capitolo 1.<br />

ASPETTI AMBIENTALI ED AGRONOMICI<br />

DELL’IMPIEGO DELLE ACQUE REFLUE<br />

Una valutazione <strong>delle</strong> eventuali conseguenze ambientali del comportamento umano, qualunque sia il<br />

settore <strong>di</strong> applicazione considerato, comporta la definizione e l’analisi <strong>delle</strong> singole componenti che<br />

ne caratterizzano il meccanismo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione e cioè la sorgente, la via critica ed il bersaglio (Bacci<br />

et al., 1989).<br />

La sorgente va identificata nella fonte <strong>di</strong> emissione dell’impatto (puntiforme o <strong>di</strong>ffusa), sia questo<br />

costituito da un agente inquinante piuttosto che da un <strong>di</strong>sturbo arrecato all’armonia del paesaggio, e<br />

risulta definita dal tipo e dall’intensità che ne caratterizza l’azione.<br />

La via critica è costituita invece dall’insieme dei meccanismi <strong>di</strong> trasferimento o <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione che<br />

<strong>per</strong>mettono all’inquinante <strong>di</strong> raggiungere il bersaglio; la sua criticità <strong>di</strong>pende, dunque, dalla capacità<br />

<strong>di</strong> effettuare il trasporto o <strong>di</strong> trasmettere il <strong>di</strong>sturbo e/o dal verificarsi, durante il <strong>per</strong>corso, <strong>di</strong> eventuali<br />

processi <strong>di</strong> trasformazione (detossificazione, alterazioni chimiche, temporaneità <strong>delle</strong> conseguenze,<br />

ecc.) che <strong>di</strong> fatto possono determinare un’attenuazione degli effetti indesiderati.<br />

Il bersaglio, infine, è rappresentato dal comparto ambientale che costituisce il ricettore (ultimo od<br />

interme<strong>di</strong>o) dell’impatto stesso e che si <strong>di</strong>mostra vulnerabile al <strong>di</strong>sturbo arrecato, subendo una degradazione<br />

più o meno sensibile del proprio stato ed una conseguente limitazione e/o sca<strong>di</strong>mento<br />

<strong>delle</strong> potenzialità d’uso.<br />

Un’accurata definizione <strong>delle</strong> tre componenti appena descritte rappresenta dunque un presupposto<br />

in<strong>di</strong>spensabile <strong>per</strong> impostare correttamente il problema dell’analisi <strong>di</strong> impatto ambientale; risulterebbe,<br />

infatti, poco significativo tentare <strong>di</strong> procedere attraverso un approccio generalista ed onnicomprensivo,<br />

in quanto la molteplicità <strong>delle</strong> variabili in gioco non <strong>per</strong>mette, in genere, <strong>di</strong> giungere a<br />

nessuna conclusione <strong>di</strong> utilità pratica ai fini della gestione e della programmazione territoriale <strong>di</strong> un<br />

determinato comprensorio.<br />

L’analisi dei rischi ambientali derivanti dall’impiego <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue in agricoltura comporta, rispetto<br />

ad altri stu<strong>di</strong> rivolti all’analisi <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> inquinamento puntiforme, considerevoli <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

tipo analitico e metodologico. Innanzitutto risulta molto <strong>di</strong>fficile, come verrà <strong>di</strong>scusso più in dettaglio<br />

nei capitoli successivi, determinare con precisione la natura e spesso anche la consistenza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

prodotte, sia <strong>per</strong>ché le fonti risultano largamente <strong>di</strong>ffuse sul territorio, sia <strong>per</strong>ché ogni singolo impianto<br />

in grado <strong>di</strong> produrre reflui può compiere, relativamente ai processi tecnologici coinvolti,<br />

scelte anche molto <strong>di</strong>verse riguardo all’impiego <strong>di</strong> macchinari, cicli <strong>di</strong> produzione, quantità e qualità<br />

dei materiali <strong>di</strong> partenza, ecc. Inoltre, in alcuni casi i fenomeni <strong>di</strong> interesse (come ad esempio l’arricchimento<br />

in nutrienti <strong>di</strong> un corpo idrico o l’incremento della salinità <strong>di</strong> un terreno) avrebbero<br />

semplicemente l’effetto <strong>di</strong> accentuare l’intensità <strong>di</strong> fenomeni naturali, costringendo a considerare la<br />

sola quota aggiuntiva imputabile all’impiego dei reflui.<br />

A ciò si devono poi aggiungere due ulteriori importanti considerazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale; <strong>per</strong> prima<br />

cosa, gli eventuali episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> inquinamento ambientale legati al riuso <strong>di</strong> <strong>acque</strong> reflue, una volta definitone<br />

l’impiego in termini <strong>di</strong> dose, epoca e modalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, risultano sostanzialmente<br />

modulati dalle caratteristiche ambientali <strong>di</strong> uno specifico comprensorio (regime pluviometrico, ca-<br />

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