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Linee guida per l'utilizzazione agronomica delle acque di ...

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tore nutritivo limitante. Per tale ragione esso si trova nelle comuni formulazioni dei fertilizzanti.<br />

Il ciclo del fosforo, non ha una fase gassosa e questo ne comporta, in sistemi naturali, una progressiva<br />

<strong>per</strong><strong>di</strong>ta, nei se<strong>di</strong>menti dei corpi idrici. A ciò contribuisce il fatto che, a <strong>di</strong>fferenza dell’azoto, il fosforo<br />

nel terreno tende a trasformandosi rapidamente nelle forme insolubili <strong>di</strong> fosfati <strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> alluminio<br />

in ambiente acido e <strong>di</strong> fosfati calcici in ambiente basico, risultando, <strong>di</strong> conseguenza, poco mobile.<br />

Come <strong>per</strong> i composti azotati, anche <strong>per</strong> i composti fosforici l’apporto al terreno con i reflui è generalmente<br />

<strong>di</strong> gran lunga inferiore rispetto a quello derivante dalle normali concimazioni.<br />

Per quanto attiene le <strong>acque</strong> reflue provenienti dai depuratori il DM 185/2003 fissa, ai fini del riutilizzo<br />

<strong>delle</strong> stesse, un valore limite <strong>di</strong> concentrazione del fosforo <strong>di</strong> 2 mgP L -1 elevabile a 10 mg P L -1 .<br />

2.10. Composti dello zolfo<br />

Lo ione solfato si trova, come elemento naturale, nella maggior parte <strong>delle</strong> risorse idriche e rappresenta<br />

un componente dei reflui, in particolar modo <strong>di</strong> quelli provenienti dal circuito <strong>di</strong> depurazione<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong> urbane. I solfati si formano dalla degradazione <strong>delle</strong> sostanze organiche contenenti zolfo<br />

e, in ambiente anaerobico, vengono ridotti a solfuri, caratterizzati da un effetto tossico più forte <strong>di</strong><br />

quello dei solfati. Il solfuro combinato con l’idrogeno forma l’acido solfidrico (H 2 S), la cui reazione<br />

<strong>di</strong> formazione è regolata dal pH. In campo alcalino, ovvero <strong>per</strong> valori <strong>di</strong> pH su<strong>per</strong>iori ad 8, quasi tutto<br />

lo zolfo si trova nella forma ionica HS - o S 2- e la pressione parziale dell’H 2 S risulta essere bassa; già<br />

a pH uguale a 7, tuttavia, circa l’80% dello zolfo è presente in forma non ionizzata con rilascio <strong>di</strong><br />

gas in atmosfera accompagnato dall’insorgenza <strong>di</strong> cattivi odori.<br />

I solfiti, dal canto loro, sono presenti, in particolar modo, nei reflui dell’industria enologica e negli effluenti<br />

derivanti dalla can<strong>di</strong>tura della frutta. Hanno un’azione riducente e batteriostatica e alterano la<br />

capacità ossidativa del terreno.<br />

La <strong>per</strong>icolosità dei composti dello zolfo, comunque, <strong>di</strong>pende prevalentemente dal metodo irriguo,<br />

poiché la fitotossicità si manifesta prevalentemente con la bagnatura della vegetazione, e dalla sensibilità<br />

della specie coltivata. Si riporta a questo proposito una stima <strong>delle</strong> conseguenze sulla vegetazione<br />

derivanti dalla presenza <strong>di</strong> solfati nelle <strong>acque</strong> irrigue (tabella 2.15).<br />

Tabella 2.15. Valutazione <strong>delle</strong> influenza sulla vegetazione della concentrazione <strong>di</strong> solfati (mg L -1 ) contenuti nelle <strong>acque</strong><br />

irrigue.<br />

Metodo irriguo<br />

Influenza sulla vegetazione<br />

Nessuna Probabile Certa<br />

––––––––––––––––––––mg L -1 ––––––––––––––––––––<br />

Irrigazione sopra chioma 150<br />

Irrigazione sotto chioma 4000<br />

Il DM 185/2003 fissa <strong>per</strong> le <strong>acque</strong> depurate destinate al riutilizzo i seguenti valori limite <strong>per</strong> i <strong>di</strong>versi<br />

composti dello zolfo: 0,5 mgH 2 S L -1 <strong>per</strong> i solfuri, 0,5 mgSO 3 L -1 <strong>per</strong> i solfiti e 500 mgSO 4 L -1 <strong>per</strong><br />

i solfati.<br />

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