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Linee guida per l'utilizzazione agronomica delle acque di ...

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2.1. Generalità<br />

Capitolo 2.<br />

PARAMETRI QUALITATIVI DEI REFLUI<br />

La possibilità <strong>di</strong> utilizzazione <strong>agronomica</strong> dei reflui è strettamente legata alla problematica più generale<br />

della qualità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> irrigue. Trattandosi, infatti, <strong>di</strong> reflui <strong>di</strong>luiti, a basso contenuto <strong>di</strong> elementi fertilizzanti,<br />

la pratica dell’utilizzazione <strong>agronomica</strong>, più che allo span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> fanghi o <strong>di</strong> altri tipi <strong>di</strong><br />

reflui soli<strong>di</strong>, può essere, essenzialmente, assimilata all’irrigazione o alla fertirrigazione.<br />

La qualità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> utilizzate <strong>per</strong> l’irrigazione, che può più o meno influenzare la corretta crescita<br />

<strong>delle</strong> colture nel terreno, <strong>di</strong>pende <strong>di</strong>rettamente dalla composizione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> stesse, sia <strong>per</strong> la<br />

presenza <strong>di</strong> sostanze fitotossiche, sia <strong>per</strong> il contenuto e la qualità <strong>di</strong> sali solubili.<br />

Le sostanze che possono trovarsi all’interno dei reflui, nei confronti <strong>delle</strong> quali le piante agrarie hanno<br />

i più bassi livelli <strong>di</strong> tolleranza, sono: cloruri, metalli pesanti (contenuti soprattutto nei reflui civili),<br />

residui <strong>di</strong> alcune categorie <strong>di</strong> fitofarmaci, boro e so<strong>di</strong>o. Quest’ultimo, in particolare, oltre ad effetti<br />

<strong>di</strong>retti sulle singole colture come gli altri elementi, può avere anche un effetto negativo sulla struttura<br />

del terreno, andandosi a sostituire, <strong>per</strong> scambio ionico, al calcio presente nei terreni argillosi.<br />

Oltre a quelle sopra riportate, nei reflui agroalimentari sono presenti anche altre categorie <strong>di</strong> sostanze<br />

che, pur non essendo causa <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> fitotossicità, possono comunque esplicare effetti negativi sul<br />

terreno o essere causa in<strong>di</strong>retta <strong>di</strong> inquinamento <strong>delle</strong> falde; queste sono rappresentate, in particolare,<br />

dai composti dell’azoto, del fosforo e dello zolfo (solfiti e solfuri), dai fenoli e dai fitofarmaci.<br />

In sintesi, i principali parametri che devono essere analizzati <strong>per</strong> stabilire se una qualsiasi acqua è<br />

idonea all’uso irriguo sono:<br />

– presenza <strong>di</strong> sostanze fitotossiche.<br />

– contenuto <strong>di</strong> sali solubili e loro qualità;<br />

– quantità relativa <strong>di</strong> ioni presenti (concentrazione <strong>di</strong> Na + in relazione a quella <strong>di</strong> altri cationi o so<strong>di</strong>cità;<br />

composizione anionica e specialmente <strong>di</strong> carbonati e bicarbonati);<br />

– pH;<br />

– materiale solido in sospensione;<br />

– caratteristiche microbiologiche.<br />

E’da osservare, comunque, che i soli parametri analitici <strong>di</strong> un refluo (concentrazione totale <strong>di</strong> elementi<br />

e/o composti) non sono sufficienti <strong>per</strong> la stima del suo valore agronomico poichè non sempre sono in<br />

grado <strong>di</strong> esprimere i reali effetti, negativi o positivi, che la somministrazione al terreno può provocare.<br />

Gli elementi ed i composti chimici sono, infatti, <strong>di</strong> norma presenti sottoforma <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse “speciazioni<br />

chimico-fisiche” (ioni in soluzione o adsorbiti su particelle colloidali, composti inorganici semplici<br />

e composti organici a basso peso molecolare in soluzione, precipitati o immobilizzati in organismi viventi,<br />

ecc.) con mobilità e <strong>di</strong>sponibilità biologica estremamente variabili. Tra le <strong>di</strong>verse forme, inoltre,<br />

si instaurano equilibri <strong>di</strong>namici, <strong>di</strong>pendenti dai rapporti <strong>di</strong> solubilità dei composti, dal pH del<br />

terreno, dai processi <strong>di</strong> adsorbimento e complessazione, da reazioni <strong>di</strong> ossidoriduzione o <strong>di</strong> metilazione<br />

e da fenomeni <strong>di</strong> assorbimento biologico. E’ anche da aggiungere che i vari limiti <strong>di</strong> tolleranza,<br />

proposti in letteratura e <strong>di</strong> seguito riportati, sono stati determinati quando la sostanza o l’elemento<br />

in questione rappresentava l’unico agente inquinante; tuttavia questa situazione è molto rara e<br />

nella maggioranza dei casi si assiste alla presenza contemporanea <strong>di</strong> più contaminanti.<br />

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