Materiali organici per il Data Storage: metodi sviluppi, applicazioni.
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Un’altra via seguita è quella della carbon<strong>il</strong>azione catalizata da palladio del Prof Kiji che a<br />
partire dall’2,3 –butindiolo in presenza di ossido di carbonio e palladio diacetato come<br />
catalizzatore ad elevate tem<strong>per</strong>ature ed elevate pressioni produce la fulgide ed<strong>il</strong> corrispondente<br />
acido fulgenico. Questo metodo è molto ut<strong>il</strong>i <strong>per</strong> generare fulgidi molto impedite stericamente.<br />
Infatti la Stolbe anche con LDA non riesce a far reagire 2,5-dimet<strong>il</strong>3—pivalo<strong>il</strong>furano con<br />
diet<strong>il</strong>isoprop<strong>il</strong>idensuccinato, la reazione del prof Kiji invece dà la fulgide con una resa del 59%<br />
e 20% diacido.<br />
4-Spiropirani e spiroxazine:<br />
La sco<strong>per</strong>ta delle reazioni fotocromiche degli spiropirani fu di Fischer e Hirshberg nel 1952, e<br />
fu di quest’ultimo l’idea di ut<strong>il</strong>izzare questi composti come memorie riscrivib<strong>il</strong>i.<br />
Tipico esempio di reazioni fotocromiche è la rottura del legame C-O <strong>per</strong> via fotochimica<br />
nell’anello spiropiranico e spirooxazinico.<br />
N<br />
R<br />
spiropirano<br />
N<br />
R<br />
O<br />
O<br />
spiroxazina<br />
N<br />
NO2<br />
Figura 32 Esempi di tipici spiropirani e spiroxazine<br />
hv1<br />
<br />
<br />
<br />
hv1<br />
calore/hv2<br />
<br />
calore/hv2<br />
N<br />
R O<br />
merocianinna<br />
N<br />
N<br />
R O<br />
merocianina<br />
Recentemente si hanno notizie di interessanti studi su memorie ottiche in 3D basate sulla<br />
conversione spiropirano-merocianina creato dall’assorbimento di due fotoni.<br />
A riguardo di questa classe di composi sv<strong>il</strong>up<strong>per</strong>ò tre principali aspetti, quali la formazione di<br />
strutture organizzate con risposte ottiche modificab<strong>il</strong>i da un campo elettrico, risposte ottiche non<br />
lineari e l’olografia prodotta da questi sistemi.<br />
NO2<br />
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