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Materiali organici per il Data Storage: metodi sviluppi, applicazioni.

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su<strong>per</strong>iore nei dischi ottici in quanto <strong>il</strong> laser ut<strong>il</strong>izzato <strong>per</strong> scrivere e leggere l’informazione puo’<br />

essere focalizzato anche su un µm.<br />

La massima densità raggiungib<strong>il</strong>e è comunque limitata fisicamente dalla diffrazione delle onde<br />

elettromagnetiche. Infatti anche ut<strong>il</strong>izzando leni infinitamente grandi e con un alto numero di<br />

a<strong>per</strong>tura, <strong>il</strong> fascio non potrebbe essere focalizzato più della metà della lunghezza d’onda.<br />

A seguito di ciò sono stati fatti degli sforzi <strong>per</strong> aggirare questo ostacolo.<br />

Si sono sv<strong>il</strong>uppati laser e dispositivi in grado di lavorare a lunghezze d’onda più corte quindi nel<br />

verde-blu. Infatti dimezzando <strong>il</strong> raggio del laser scrivente la capacità di storage di informazioni<br />

quadruplica.<br />

Per ottenere 1000 volte la densità di storage di informazioni bisognerebbe ut<strong>il</strong>izzare lunghezze<br />

d’onda di 22-26 nm, questa richiesta è impossib<strong>il</strong>e <strong>per</strong>ché né apparecchi laser né tantomeno le lenti<br />

sono state progettate <strong>per</strong> lavorare a tali frequenze.<br />

Un terzo approccio che promette incredib<strong>il</strong>i incrementi nella densità di memorizzazione è tramite lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo di materiali fotocromici. Questi materiali reagiscono fotochimicamente con la luce, in<br />

maniera totalmente differente a quella dovuta al calore attualmente in uso. Infatti le caratteristiche<br />

della luce quali la lunghezza d’onda, polarizzazione o la fase possono essere ut<strong>il</strong>izzate <strong>per</strong><br />

incrementare notevolmente la densità di memorizzazione.<br />

In particolare descriverò un processo in grado,ut<strong>il</strong>izzando materiali fotocromici, di sfruttare un terzo<br />

assere di scrittura. Infatti i normali media di memorizzazione scrivono su una su<strong>per</strong>ficie x-y, questo<br />

particolare tipo di memorizzazione sfrutta <strong>il</strong> materiale nel volume e non sulla su<strong>per</strong>ficie! Come<br />

visto in precedenza i material fotocromici sono quasi esclusivamente di tipo sintetico a parte alcuni<br />

rarissimi casi biologici tipo la batteriodopsina a cui ho dedicato una piccola parte della tesina.<br />

Come visto precedentemente nel dettaglio <strong>per</strong> ogni classe di composti fotocromici, le caratteristiche<br />

necessarie poiché <strong>il</strong> composto venga poi ut<strong>il</strong>izzato come media <strong>per</strong> data storage sono la stab<strong>il</strong>ità<br />

termica di entrambi li isomeri, la resistenza alla fatica nei cicli di scrittura e cancellazione,risposta<br />

rapida,alta sensib<strong>il</strong>ità, capacità di lettura non distruttiva. Nelle sezioni che seguiranno andro’ ad<br />

analizzare la tecnica del 3D recording su strutture chimiche già analizzate indettaglio come le<br />

strutture dei derivati benzospiropiranici.<br />

6.2-Derivati benzospiropiranici<br />

Rentzepis fu <strong>il</strong> primo a dimostrare che è possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzare questi composti <strong>per</strong> <strong>il</strong> data storage in<br />

3D. Il sistema ut<strong>il</strong>izzato è quello di figura 38. L’isomero A ha una banda di assorbimento a meno di<br />

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