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Materiali organici per il Data Storage: metodi sviluppi, applicazioni.

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1- Introduzione: Optical <strong>Data</strong> <strong>Storage</strong><br />

Il <strong>Data</strong> storage “ottico” si riferisce a sistemi che ut<strong>il</strong>izzano la luce laser <strong>per</strong> registrare e riprodurre<br />

informazioni. I sistemi <strong>per</strong> data storage ottico attuali ut<strong>il</strong>izzano sistemi basati su effetti<br />

magnetoottici e a cambiamento di fase. Questi due effetti ut<strong>il</strong>izzano l’effetto di riscaldamento<br />

dovuto all’incidenza della luce laser. Infatti l’energia sotto forma luminosa è convertita in calore,<br />

dopo una accurata focalizzaione, direttamente sul sistema di stoccaggio <strong>il</strong> quale localmente aumenta<br />

la tem<strong>per</strong>atura al di sopra del punto di Curie o della tem<strong>per</strong>atura di fusione. Questi tipi di<br />

cambiamenti fisici locali vengono ut<strong>il</strong>izzati come memorie.<br />

In contrasto con <strong>il</strong> sistema di stoccaggio dati basato sul calore,c’è quello ottico –fotocromico basato<br />

non piu’ sul calore ma sui fotoni interagenti con <strong>il</strong> materiale. La memoria su materiale in questo<br />

caso avviene <strong>per</strong> locale cambiamento di proprietà fisiche quali trasmittanza, riflettanza o la<br />

fluorescenza indotte da reazioni fotochimiche. Il sistema fotochimico ha molti vantaggi rispetto a<br />

quello basato sul calore in termini di risoluzione, velocità di scrittura, capacità multipla di<br />

stoccaggio dati in termini di lunghezza d’onda, polarizzazione e fase.<br />

Il fotocromismo è un fenomeno fisico chimico, definito come una foto trasformazione tra due<br />

specie chimiche aventi spettro di assorbimento differente. Su questo processo si basa lo studio e la<br />

realizzazione di dispositivi <strong>per</strong> <strong>il</strong> data storage.<br />

Durante la isomerizzazione non varia solamente lo spettro di assorbimento ma anche caratteristiche<br />

fisico-chimiche come l’indice rifrattivo, la costante dielettrica, <strong>il</strong> potenziale di<br />

ossidazione/riduzione, la geometria della struttura della molecola.<br />

Fino agli anni ’50 <strong>il</strong> compito del data storage era essenzialmente relegato alle prorpietà magnetiche<br />

di materiali in<strong>organici</strong>, ad oggi con l’ut<strong>il</strong>izzo ormai universale e comunemente accettato dei CD-<br />

RW e DVD si apre la strada alle nuove tecnologie fotoniche si base organica sfruttando proprietà<br />

ottiche del materiale.<br />

In questa tesina tratterò peculiarità dei diar<strong>il</strong>eteni, fulgidi, spiropirani e spirooxazine che ho trovato<br />

molto interessanti e candidate <strong>per</strong> futuri sv<strong>il</strong>uppi <strong>per</strong> le loro peculiari caratteristiche fisico chimiche.<br />

In campo biologico meritano un capitolo a parte le batteriodopsine capaci di memorizzare<br />

informazioni al pari dei composti non biologici.<br />

Applicazioni molto interessanti di questi materiali sono i sistemi tridimensionali <strong>per</strong> lo stoccaggio<br />

di informazioni che sfruttano le caratteristiche delle molecole citate.<br />

Quest’ ultima <strong>applicazioni</strong> è stata ampiamente trattata al III Simposio internazionale del<br />

fotocromismo Organico tenuto a Fukuoka in Giappone nel 1999.<br />

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