L'acquisizione dell'italiano come lingua seconda - Master in ...
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ICoN – Italian Culture on the Net C. Andorno, A. Giacalone Ramat – L’acquisizione dell’italiano…<br />
Nonostante il considerevole contributo apportato dagli studi basati sull'analisi degli errori <strong>in</strong> fatto di<br />
risultati e osservazioni, da più parti sono state nel tempo avanzate obiezioni ai metodi descrittivi<br />
adottati e ai criteri di classificazione proposti per i dati raccolti. Un primo difetto riguarda le<br />
tassonomie di errore tracciate, che peccano talvolta di coerenza e omogeneità, mischiando categorie<br />
descrittive, relative ai modi di manifestazione dell'errore, ed esplicative, relative all'<strong>in</strong>terpretazione<br />
dell'errore. In secondo luogo, la classificazione descrittiva degli errori basata sulle sole forme<br />
impedisce talvolta di vedere devianze relative alle funzioni che le forme esprimono (ad esempio, la<br />
selezione errata di tempi del paradigma verbale di una <strong>l<strong>in</strong>gua</strong>, se visto <strong>come</strong> "sostituzione" di forme,<br />
non descrive adeguatamente gli errori a livello di dist<strong>in</strong>zioni funzionali). Inf<strong>in</strong>e, <strong>come</strong> è stato<br />
osservato, ridurre l'osservazione delle produzioni degli apprendenti ai soli fenomeni di devianza non<br />
ne consente una descrizione completa e <strong>in</strong>ternamente autosufficiente.<br />
2.3 - L'analisi degli errori: un'<strong>in</strong>terpretazione delle cause<br />
La constatazione che esistono errori che si riscontrano sistematicamente nelle produzioni degli<br />
apprendenti ha dato vita a diversi tentativi di giustificazione. A giustificazione non può essere<br />
sempre chiamata <strong>in</strong> causa l'<strong>in</strong>terferenza della <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> di partenza, dato che si osservano errori<br />
sistematici simili <strong>in</strong> apprendenti di l<strong>in</strong>gue di partenza diverse. Ad esempio, l'omissione della copula<br />
del predicato nom<strong>in</strong>ale è un errore sistematico che si riscontra <strong>in</strong> italiano L2 <strong>in</strong> apprendenti di<br />
diversa madre<strong>l<strong>in</strong>gua</strong>, <strong>in</strong>dipendentemente dal fatto che questa possieda o meno una copula. Accanto<br />
agli "errori <strong>in</strong>terl<strong>in</strong>guistici", già osservati dagli studi contrastivi, si è riconosciuta qu<strong>in</strong>di l'esistenza<br />
di "errori <strong>in</strong>tral<strong>in</strong>guistici", <strong>in</strong>dipendenti dalle condizioni <strong>in</strong> cui l'apprendimento avviene e che<br />
sembrano connaturati al processo stesso di apprendimento (chiamati perciò anche "errori<br />
evolutivi"). Gli errori evolutivi sembrano soggiacere a criteri comuni di ricerca di regolarità,<br />
trasparenza e biunivocità del rapporto forma/funzione nelle strutture. Ad esempio, errori di<br />
sostituzione o di errata disposizione di elementi possono essere causati da "sovraestensione",<br />
ovvero dall'applicazione di una regola oltre i suoi contesti di applicazione. Errori di questo tipo<br />
sono le formazioni analogiche, <strong>come</strong> nell'italiano L2 presato, prendato, prenduto per "preso". Gli<br />
errori di omissione sembrano rispondere a strategie di "semplificazione", ovvero di evitamento di<br />
strutture di difficile percezione e comprensione. Errori di questo tipo sono l'omissione di elementi di<br />
morfologia libera <strong>come</strong> gli articoli, gli ausiliari, i clitici nell'italiano L2; l'omissione di morfologia<br />
legata, <strong>come</strong> la des<strong>in</strong>enza -s del plurale o della terza persona dell'<strong>in</strong>glese L2; l'uso per ogni verbo di<br />
un'unica forma, priva di valore dist<strong>in</strong>tivo per i valori di tempo, aspetto, persona, fenomeno questo<br />
che si riscontra <strong>in</strong> modo sistematico nelle prime fasi di apprendimento di diverse L2 (vedi la scheda<br />
Tipi di errore).<br />
Volendo risalire oltre una lettura puramente l<strong>in</strong>guistica dell'errore, ci si può <strong>in</strong>terrogare sulle cause<br />
che portano all'esistenza di tali deviazioni sistematiche. Esse possono rispondere (Meisel <strong>in</strong><br />
Pidg<strong>in</strong>ization and creolization as language acquisition 1983) ad almeno due possibili strategie. È<br />
possibile vedere gli errori <strong>come</strong> l'effetto di una ricerca di efficacia comunicativa, che mira a<br />
ottenere l'effetto comunicativo voluto m<strong>in</strong>imizzando lo sforzo di elaborazione necessario a<br />
produrlo; <strong>in</strong> questo senso gli errori sarebbero dovuti a strategie, eventualmente temporanee, di<br />
gestione di un sistema l<strong>in</strong>guistico troppo complesso per essere dom<strong>in</strong>ato nel suo <strong>in</strong>sieme. È<br />
possibile altrimenti vedere gli errori <strong>come</strong> l'effetto di strategie di apprendimento, ovvero <strong>come</strong> la<br />
manifestazione dell'elaborazione di ipotesi, eventualmente temporanee, relative al funzionamento<br />
del sistema l<strong>in</strong>guistico di arrivo. Meisel dist<strong>in</strong>gue <strong>in</strong> questo senso una semplificazione "restrittiva"<br />
da una semplificazione "elaborativa".<br />
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