L'acquisizione dell'italiano come lingua seconda - Master in ...
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ICoN – Italian Culture on the Net C. Andorno, A. Giacalone Ramat – L’acquisizione dell’italiano…<br />
Anche pr<strong>in</strong>cipi di tipo semantico concorrono nella strutturazione l<strong>in</strong>eare dell'enunciato. Rispetto<br />
all'azione espressa dal verbo l'agente viene espresso per primo, mentre gli altri partecipanti<br />
all'azione seguono il verbo. Le <strong>in</strong>formazioni di sfondo, <strong>come</strong> quelle temporali e spaziali, tendono a<br />
disporsi ai marg<strong>in</strong>i dell'enunciato:<br />
\AB\ <strong>in</strong>verno + <strong>in</strong> Asmara- metiamo solo un golf<strong>in</strong>o non mettiamo così tantë robe (Banca Dati di<br />
Italiano L2).<br />
Un altro pr<strong>in</strong>cipio di tipo semantico prevede che un elemento modificatore preceda l'elemento che<br />
questo modifica: ad esempio, <strong>in</strong> italiano un avverbio di quantità che modifica un aggettivo precede<br />
l'aggettivo stesso (molto bello). Nell'esempio seguente, la posizione degli avverbi poco, sempre e<br />
non è motivata sul piano semantico dal fatto che ognuno di questi avverbi precede la porzione di<br />
frase che modifica ("si verifica poco che vado al c<strong>in</strong>ema perché si verifica sempre che non c'è<br />
tempo"):<br />
\TU\ io poco vedere c<strong>in</strong>ema perché sempre non c'è tempo (Banca Dati di Italiano L2).<br />
I pr<strong>in</strong>cipi s<strong>in</strong>tattici propri della <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> di arrivo, quando si discost<strong>in</strong>o da quelli pragmatico-semantici<br />
visti o siano <strong>in</strong>ternamente <strong>in</strong>coerenti (ad esempio prevedano eccezioni), sono appresi più tardi. Ad<br />
esempio, la posizione <strong>in</strong>terausiliare, cioè fra il primo e il secondo ausiliare del verbo, di avverbi<br />
<strong>come</strong> sempre (è sempre stato sconfitto) è una posizione poco usata per gli avverbi italiani: contrasta<br />
con il pr<strong>in</strong>cipio semantico di precedenza del modificatore rispetto al modificato e viene perciò<br />
appresa con ritardo (Andorno 2000). Analogamente, il percorso di apprendimento della negazione è<br />
regolato da criteri di naturalezza pragmatica e semantica e, solo nelle fasi più avanzate, da pr<strong>in</strong>cipi<br />
s<strong>in</strong>tattici specifici della <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> di arrivo (Bern<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Grammatik und Diskurs 1999).<br />
6.3 - L'organizzazione del testo<br />
L'organizzazione degli enunciati nelle varietà di apprendimento <strong>in</strong>iziali è fortemente dipendente dal<br />
contesto discorsivo e dialogico: l'apprendente di livello <strong>in</strong>iziale, nell'impossibilità di strutturare<br />
autonomamente il proprio discorso, si appoggia a quello dell'<strong>in</strong>terlocutore nativo o al contesto,<br />
ricorrendo massicciamente a mezzi non l<strong>in</strong>guistici o paral<strong>in</strong>guistici (<strong>in</strong>dicazione gestuale, mimica,<br />
<strong>in</strong>tonazione espressiva). Successivamente, l'abilità di strutturazione autonoma dei testi si sviluppa<br />
secondo l<strong>in</strong>ee peculiari per i diversi tipi testuali.<br />
Per descrivere la struttura di diversi tipi testuali <strong>in</strong> modo unificato è stato proposto dagli studiosi<br />
Kle<strong>in</strong> e von Stutterheim (Kle<strong>in</strong> e von Stutterheim 1987) il modello della "Quaestio". Secondo<br />
questo modello, ogni tipo testuale può essere identificato a partire dalla domanda (quaestio)<br />
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