L'acquisizione dell'italiano come lingua seconda - Master in ...
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ICoN – Italian Culture on the Net C. Andorno, A. Giacalone Ramat – L’acquisizione dell’italiano…<br />
(il brano riportato significa "io ho fatto una scuola media speciale, di medic<strong>in</strong>a, poi ho f<strong>in</strong>ito, adesso<br />
faccio una scuola <strong>come</strong> l'università, ma non è proprio l'università perché ho fatto - capisci cosa dico,<br />
no? - ho f<strong>in</strong>ito la media, dodici anni di scuola, poi ho studiato <strong>in</strong> una classe <strong>come</strong> l'università").<br />
Come mostra l'esempio precedente, gli enunciati sono accostati o collegati per mezzo di particelle<br />
coord<strong>in</strong>ative <strong>come</strong> e, e poi, ma, mentre mancano quasi del tutto strutture gerarchiche di<br />
subord<strong>in</strong>azione.<br />
L’organizzazione delle produzioni <strong>in</strong>iziali è più pragmatica (pragmatic mode) che s<strong>in</strong>tattica: <strong>in</strong> altre<br />
parole gli elementi lessicali sono messi <strong>in</strong>sieme sulla base di pr<strong>in</strong>cipi organizzativi semantici e<br />
pragmatici. Ad esempio, l’<strong>in</strong>formazione nota precede l’<strong>in</strong>formazione nuova (vedi la scheda<br />
L’ord<strong>in</strong>e delle parole <strong>in</strong> italiano); <strong>in</strong>oltre la distribuzione degli argomenti del verbo segue un<br />
pr<strong>in</strong>cipio semantico <strong>in</strong> base al quale il s<strong>in</strong>tagma nom<strong>in</strong>ale il cui referente ha maggior controllo sul<br />
verbo viene per primo (tale è l’agente di un verbo <strong>come</strong> "picchiare" <strong>in</strong> Giovanni ha picchiato il suo<br />
amico). Viene <strong>in</strong> genere osservato il pr<strong>in</strong>cipio dell’ord<strong>in</strong>e naturale, per cui <strong>in</strong> una narrazione gli<br />
eventi vengono presentati <strong>in</strong> modo da seguire l’ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong> cui sono accaduti nella realtà (vedi 6.2).<br />
Sulla base delle ricerche f<strong>in</strong>ora condotte si assume che i pr<strong>in</strong>cipi suddetti si riscontr<strong>in</strong>o <strong>in</strong> tutte le<br />
<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>gue, qualunque sia la <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> di arrivo e di partenza. Alle varietà di apprendimento o<br />
<strong>in</strong>terl<strong>in</strong>gue che rispondono a tali caratteristiche è stato dato il nome di "varietà basica" (basic<br />
variety; Kle<strong>in</strong> e Perdue 1997).<br />
Alcuni parlanti si fossilizzano a questo livello (vedi 4.4), mentre altri proseguono il camm<strong>in</strong>o verso<br />
la <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> di arrivo.<br />
4.2 - Modificazioni dell’<strong>in</strong>put e semplificazione<br />
I parlanti nativi di una <strong>l<strong>in</strong>gua</strong>, quando parlano con apprendenti, mettono <strong>in</strong> atto varie strategie di<br />
semplificazione o modificazione dei loro enunciati, allo scopo di farsi capire meglio da ascoltatori<br />
non esperti. All’<strong>in</strong>sieme di queste strategie si dà il nome <strong>in</strong>glese di foreigner talk (<strong>in</strong> italiano si può<br />
dire "varietà straniera"; vedi la scheda Foreigner talk e teacher talk: tra elaborazione e<br />
semplificazione e il modulo La gestione della classe: dall'<strong>in</strong>terazione docente/allievo all'analisi e<br />
gestione dell'errore, UD 2).<br />
È stato osservato che le strategie di semplificazione nei foreigner talk di l<strong>in</strong>gue diverse sono<br />
sostanzialmente le stesse: si tratta di strategie universali.<br />
Alcune modificazioni ricorrenti sono:<br />
- a livello fonologico: enunciazione lenta, marcata, a voce alta;<br />
- a livello morfos<strong>in</strong>tattico: riduzione della complessità delle frasi, coord<strong>in</strong>azione;<br />
- a livello lessicale: scelta di parole più comuni, uso di perifrasi;<br />
- a livello pragmatico: riformulazioni, domande volte a verificare la comprensione, uso di gesti.<br />
Nell’<strong>in</strong>terazione conversazionale si <strong>in</strong>staura una negoziazione del significato tra nativo e<br />
apprendente (vedi 6.1).<br />
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