L'acquisizione dell'italiano come lingua seconda - Master in ...
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ICoN – Italian Culture on the Net C. Andorno, A. Giacalone Ramat – L’acquisizione dell’italiano…<br />
La conoscenza del <strong>l<strong>in</strong>gua</strong>ggio è dunque strettamente collegata al problema dell’acquisizione della<br />
prima <strong>l<strong>in</strong>gua</strong>. Chi impara una <strong>seconda</strong> (o una terza) <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> dispone già di un esempio di<br />
realizzazione della Grammatica Universale nelle forme della sua prima <strong>l<strong>in</strong>gua</strong>. Un lungo dibattito si<br />
è aperto tra i l<strong>in</strong>guisti generativi per stabilire il ruolo della Grammatica Universale<br />
nell’apprendimento di una <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> <strong>seconda</strong>. Si possono dist<strong>in</strong>guere tre opzioni: gli apprendenti di una<br />
L2 hanno accesso diretto e possono qu<strong>in</strong>di assegnare direttamente i valori ai parametri senza fare<br />
riferimento alla L1; gli apprendenti passano attraverso la realizzazione dei parametri della loro L1<br />
(accesso <strong>in</strong>diretto): nel caso che la L1 e la L2 si comport<strong>in</strong>o diversamente rispetto a un certo<br />
parametro ci si aspetta che all’<strong>in</strong>izio gli apprendenti preferiscano i valori della <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> madre; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />
altri studiosi ritengono che l’apprendimento della L2 non metta <strong>in</strong> gioco la Grammatica Universale,<br />
ma sia basato su altre proprietà della mente e su abilità diverse, <strong>come</strong> la capacità di imitazione, di<br />
memorizzazione ecc.<br />
Il dibattito è ancora aperto, ma <strong>in</strong> realtà tutti i modelli sono possibili e possono essere veri per<br />
diversi contesti di apprendimento. Ricordando tuttavia che le varietà di apprendimento sono l<strong>in</strong>gue<br />
naturali, sembra necessario ritenere che la Grammatica Universale sia <strong>in</strong> qualche modo accessibile,<br />
almeno per def<strong>in</strong>ire i limiti entro i quali le l<strong>in</strong>gue possono variare: <strong>in</strong>fatti le <strong>in</strong>terl<strong>in</strong>gue non violano<br />
quei pr<strong>in</strong>cipi della Grammatica Universale che def<strong>in</strong>iscono le proprietà delle l<strong>in</strong>gue umane<br />
possibili.<br />
3.2 - Gli universali tipologici<br />
Nel quadro teorico di Greenberg e della tipologia l<strong>in</strong>guistica, la ricerca sugli universali prende le<br />
mosse da un campione vasto e rappresentativo di l<strong>in</strong>gue da cui vengono ricavati <strong>in</strong>duttivamente<br />
universali o tendenze universali. In un noto lavoro del 1966, Greenberg ha proposto 45 universali<br />
riguardanti la grammatica e l’ord<strong>in</strong>e delle parole nella frase semplice, molti dei quali sono tendenze<br />
universali a cui la gran maggioranza delle l<strong>in</strong>gue si conforma, ma sono ammesse eccezioni.<br />
Di particolare <strong>in</strong>teresse per def<strong>in</strong>ire i limiti della variazione tra le l<strong>in</strong>gue è la nozione di "universale<br />
implicazionale". Gli universali implicazionali pongono <strong>in</strong> relazione la presenza di una determ<strong>in</strong>ata<br />
struttura di una <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> con quella di un’altra struttura nella medesima <strong>l<strong>in</strong>gua</strong>. Un esempio di<br />
universale implicazionale assoluto è: "se una <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> ha <strong>come</strong> ord<strong>in</strong>e basico delle parole VSO<br />
(Verbo Soggetto Oggetto), allora è preposizionale" (ovvero usa delle preposizioni, meglio dette<br />
adposizioni, che precedono il nome o il verbo cui si riferiscono); un esempio di tendenza universale<br />
implicazionale è: "se una <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> ha ord<strong>in</strong>e basico SOV, sarà probabilmente posposizionale" (ovvero<br />
usa delle adposizioni che seguono il nome o il verbo cui si riferiscono).<br />
Sulla base delle relazioni implicazionali sono state <strong>in</strong>dividuate tipologie complesse riguardanti la<br />
collocazione reciproca di verbo e oggetto. In questa classificazione è fondamentale la nozione di<br />
"testa", ovvero di elemento reggente: il verbo è l'elemento reggente rispetto al suo oggetto, il nome<br />
rispetto al suo aggettivo, la preposizione rispetto al nome o al verbo cui si riferisce e così via. Sono<br />
stati riconosciuti due tipi fondamentali:<br />
- l<strong>in</strong>gue VO che costruiscono a destra (dette anche "a testa <strong>in</strong>iziale"), <strong>in</strong> cui l’oggetto segue il verbo,<br />
l’aggettivo segue il nome, il genitivo segue il nome da cui dipende, la relativa segue il nome testa.<br />
- l<strong>in</strong>gue OV che costruiscono a s<strong>in</strong>istra (dette anche "a testa f<strong>in</strong>ale"), <strong>in</strong> cui l’oggetto precede il<br />
verbo e i vari determ<strong>in</strong>anti, aggettivi, genitivi, le relative precedono il nome testa.<br />
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