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L'acquisizione dell'italiano come lingua seconda - Master in ...

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ICoN – Italian Culture on the Net C. Andorno, A. Giacalone Ramat – L’acquisizione dell’italiano…<br />

il riferimento temporale, ma il grado di certezza dell'asserzione (saranno le tre; Giovanni sarà<br />

partito, perché non vedo la sua macch<strong>in</strong>a): si tratta del "futuro epistemico", che esprime delle<br />

supposizioni ed è usato da apprendenti avanzati più esperti.<br />

5.3 - La modalità<br />

La modalità è una categoria semantica molto ampia che segnala l’atteggiamento del parlante verso<br />

il contenuto proposizionale. Dist<strong>in</strong>guiamo ai nostri f<strong>in</strong>i la "modalità deontica", che riguarda<br />

l’obbligo o il permesso di compiere qualcosa da parte di un agente moralmente responsabile (devi<br />

partire stasera; <strong>in</strong> questa stanza è permesso fumare) e la "modalità epistemica", che si riferisce al<br />

grado di co<strong>in</strong>volgimento da parte del parlante <strong>in</strong> quello che dice. La modalità epistemica riguarda<br />

op<strong>in</strong>ioni, credenze, conoscenze dirette o per sentito dire: può darsi che sia arrivato, sarebbe stato<br />

ucciso da un agente segreto.<br />

Nelle l<strong>in</strong>gue del mondo la modalità è espressa da molteplici mezzi: <strong>in</strong> italiano dai verbi modali<br />

potere, dovere e anche volere. Potere e dovere possono assumere valore deontico (devi partire<br />

stasera, i bamb<strong>in</strong>i possono scendere a giocare) ed epistemico (dev’essere partito stamatt<strong>in</strong>a, può<br />

essere vero). La modalità può essere espressa anche da avverbi (forse, probabilmente), da particelle<br />

pragmatiche (mah…) e da mezzi non grammaticali <strong>come</strong> l’<strong>in</strong>tonazione, le esitazioni. Nei dati di<br />

italiano L2 le forme dell’imperativo sono scarse e tarde, così <strong>come</strong> il condizionale (tranne vorrei,<br />

forma appresa precocemente e non analizzata, che serve per fare richieste, per esprimere <strong>in</strong>tenzioni<br />

ecc.).<br />

Tuttavia, la conoscenza dei mezzi per modalizzare un enunciato è di grande importanza per il<br />

successo della comunicazione: non sorprenderà trovare molto presto segnali di modalizzazione<br />

negli apprendenti non guidati. Si tratta spesso di modalità implicita, ossia ricavabile dal contesto,<br />

dalle battute dialogiche dell’<strong>in</strong>terlocutore, dall’<strong>in</strong>tonazione <strong>in</strong>terrogativa o sospensiva, dalle<br />

esitazioni. Riportiamo qui sotto un esempio di modalità implicita resa esplicita dall’<strong>in</strong>terlocutore<br />

nativo:<br />

\IT\ e qu<strong>in</strong>di tu sei venuto via e non to/ non torni (<strong>in</strong> Etiopia)?<br />

\MK\ sì io + Milano<br />

\IT\ mh mh stai-vuoi stare a Milano?<br />

\MK\ sì sì (Banca Dati di Italiano L2)<br />

Anche i verbi modali appaiono presto nelle produzioni degli apprendenti, di solito nell’ord<strong>in</strong>e<br />

volere > potere > dovere. Si noti che, analogamente ai bamb<strong>in</strong>i, gli apprendenti usano dapprima<br />

potere e dovere con valore deontico e solo più tardi li usano con valore epistemico. Nelle fasi<br />

<strong>in</strong>iziali la modalità epistemica viene espressa prevalentemente mediante avverbi (forse) o verbi di<br />

op<strong>in</strong>ione (penso, mi sembra) che esprimono il giudizio del parlante su un evento o situazione (From<br />

Pragmatics to syntax 1995).<br />

Le funzioni della modalità nel discorso dipendono dai tipi di testo considerati. Prendiamo <strong>come</strong><br />

esempio il tipo di testo "dare istruzioni" (testo regolativo), su cui sono stati raccolti dati. Agli<br />

apprendenti venivano assegnati compiti specifici, ad esempio dare istruzioni su percorsi stradali, o<br />

su <strong>come</strong> preparare un caffè o fornire una ricetta. In questo tipo di testi sono state riscontrate varie<br />

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