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L'acquisizione dell'italiano come lingua seconda - Master in ...

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ICoN – Italian Culture on the Net C. Andorno, A. Giacalone Ramat – L’acquisizione dell’italiano…<br />

UD 6 - Pr<strong>in</strong>cipi organizzativi ed evolutivi nell’italiano L2: testo e lessico<br />

In questa unità sono descritti i pr<strong>in</strong>cipi organizzativi ed evolutivi del testo e dell'enunciato <strong>in</strong><br />

italiano L2, con particolare riferimento alla gestione dell'<strong>in</strong>terazione, all'ord<strong>in</strong>e delle parole,<br />

all'espressione di legami anaforici.<br />

6.1 - L’organizzazione dell'enunciato nel dialogo<br />

6.2 - L'ord<strong>in</strong>e delle parole<br />

6.3 - L'organizzazione del testo<br />

6.4 - I riferimenti anaforici<br />

6.1 - L'organizzazione dell'enunciato nel dialogo<br />

La diversa competenza l<strong>in</strong>guistica degli <strong>in</strong>terlocutori <strong>in</strong> uno scambio comunicativo fra parlante non<br />

nativo e parlante nativo fa sì che l'<strong>in</strong>terazione assuma caratteristiche peculiari. In particolare, il<br />

parlante nativo assume di solito il ruolo di regista della comunicazione guidando la scelta degli<br />

argomenti, gestendo l'alternanza dei turni, controllando il mantenimento del canale di<br />

comunicazione e della comprensione reciproca, mettendo <strong>in</strong> atto una serie di strategie<br />

compensatorie atte a salvaguardare l'efficienza e l'efficacia della comunicazione.<br />

Caratteri spesso osservati nel discorso del parlante nativo sono, a livello fonico, il rallentamento<br />

dell'enunciazione, l'accentuazione dei contorni prosodici (vedi 1.4), l'<strong>in</strong>serzione di pause fra i<br />

costituenti maggiori, l'articolazione più accurata delle sillabe. A livello lessicale, si osserva una<br />

scelta di vocaboli tratti dal lessico di base (vale a dire da quel nucleo centrale dei vocabolari attivi e<br />

passivi posseduti da tutti i parlanti, costituito dalle parole che ricorrono con più frequenza nella<br />

<strong>l<strong>in</strong>gua</strong> e che sono maggiormente disponibili), l'evitamento di term<strong>in</strong>i complessi, la ripetizione e la<br />

giustapposizione di s<strong>in</strong>onimi, l'ampio uso di <strong>in</strong>dicazioni deittiche e parafrasi. A livello<br />

morfos<strong>in</strong>tattico, si osservano l'evitamento di strutture <strong>in</strong>cassate (ovvero di sequenze<br />

conversazionali al cui <strong>in</strong>terno è stata <strong>in</strong>serita un’altra sequenza, autonoma nella sua struttura<br />

<strong>in</strong>terazionale, che provoca una temporanea rottura della cont<strong>in</strong>uità tematica del discorso) e<br />

complesse e, <strong>in</strong> parte, la riduzione della morfologia (vedi 4.2).<br />

Tuttavia, le maggiori differenze rispetto all'<strong>in</strong>terazione fra parlanti nativi <strong>in</strong>tervengono a livello<br />

testuale e di organizzazione complessiva del discorso. Particolarmente importanti e consistenti<br />

nell'<strong>in</strong>terazione fra apprendente e parlante competente sono le sequenze dette di "negoziazione del<br />

significato", <strong>in</strong> cui lo sforzo comunicativo è volto al superamento di una difficoltà di comprensione<br />

o di produzione: <strong>in</strong> queste sequenze il parlante competente, se ha un atteggiamento collaborativo,<br />

fornisce all'apprendente possibili soluzioni ai diversi problemi e controlla costantemente il<br />

progresso della comunicazione. Tipici <strong>in</strong>terventi di aiuto alla comprensione sono la ripetizione e la<br />

riformulazione del messaggio attraverso una sua segmentazione <strong>in</strong> nuclei <strong>in</strong>formativi più semplici o<br />

una sua espansione <strong>in</strong> forme più esplicite; <strong>in</strong>terventi di controllo della comprensione sono la<br />

ripetizione <strong>in</strong> tono <strong>in</strong>terrogativo; un aiuto alla produzione e alla strutturazione del messaggio è<br />

fornito dal frequente ricorso a domande chiuse, attraverso le quali l'<strong>in</strong>formazione viene fornita<br />

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