L'acquisizione dell'italiano come lingua seconda - Master in ...
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ICoN – Italian Culture on the Net C. Andorno, A. Giacalone Ramat – L’acquisizione dell’italiano…<br />
un suo morfema: libr-o/libr-i. Il s<strong>in</strong>golare <strong>in</strong>oltre occorre <strong>in</strong> un maggior numero di l<strong>in</strong>gue (ci sono<br />
l<strong>in</strong>gue che non marcano il plurale).<br />
Le relazioni di marcatezza sono state usate spesso nelle ricerche su L2 e anche su L1: è stata<br />
formulata l’ipotesi che le forme non marcate siano più facili da apprendere. Questo assunto<br />
consente di fare previsioni sull’ord<strong>in</strong>e di acquisizione e sulle strategie utilizzate dagli apprendenti.<br />
Ad esempio, il processo di acquisizione delle des<strong>in</strong>enze verbali e nom<strong>in</strong>ali dell’italiano ha <strong>in</strong>izio<br />
con una forma non marcata, che corrisponde spesso alla terza persona s<strong>in</strong>golare del presente<br />
<strong>in</strong>dicativo per il verbo e alla forma del maschile <strong>in</strong> –o per il nome (vedi 5.2 e 5.5).<br />
Le relazioni di marcatezza possono essere espresse <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di universali implicazionali (vedi 3.2).<br />
Ad esempio, esistono diversi modi per costruire una frase relativa, che <strong>in</strong> parte dipendono dal modo<br />
<strong>in</strong> cui il s<strong>in</strong>tagma relativizzato viene ripreso nella frase relativa. L'italiano, per esempio, si serve di<br />
un pronome relativo: Ho appena <strong>in</strong>contrato la persona di cui mi stai parlando, dove la persona è il<br />
s<strong>in</strong>tagma relativizzato e di cui il pronome relativo. Esistono altre strategie di ripresa, ma hanno<br />
probabilità di esistenza diverse nelle l<strong>in</strong>gue.<br />
Una "gerarchia di accessibilità" per i diversi ruoli s<strong>in</strong>tattici che un elemento relativizzato può<br />
ricoprire è stata stabilita dai tipologi Keenan e Comrie sulla base dell'osservazione di un consistente<br />
campione di l<strong>in</strong>gue. La strategia <strong>in</strong> cui un pronome dimostrativo o anaforico segnala il ruolo<br />
s<strong>in</strong>tattico del s<strong>in</strong>tagma relativizzato è usata più facilmente per i ruoli s<strong>in</strong>tattici più bassi (cioè meno<br />
accessibili) della gerarchia (ad esempio, il genitivo di possesso) che per quelli più alti e più facili da<br />
relativizzare, <strong>come</strong> il soggetto.<br />
Le ricerche sull’acquisizione dell’italiano hanno confermato che le posizioni meno marcate di<br />
soggetto e oggetto sono acquisite più facilmente dagli apprendenti, mentre le posizioni più basse<br />
sono scarsamente usate (ma i dati di apprendenti guidati possono essere diversi <strong>come</strong> effetto<br />
dell’istruzione).<br />
In conclusione, la tipologia l<strong>in</strong>guistica e la nozione di gerarchia implicazionale proposta per scopi<br />
descrittivi e basata sulla nozione di marcatezza ha fornito spiegazioni parziali all’acquisizione,<br />
poiché, <strong>come</strong> abbiamo detto, gli apprendenti seguono l’ord<strong>in</strong>e non marcato > marcato.<br />
3.4 - Pr<strong>in</strong>cipi universali e apprendimento: naturalezza e iconicità<br />
Gli apprendenti di l<strong>in</strong>gue seconde, al pari dei bamb<strong>in</strong>i che apprendono la <strong>l<strong>in</strong>gua</strong> materna, mettono <strong>in</strong><br />
atto strategie di regolarizzazione nell’acquisizione della morfologia, che hanno l’effetto di creare<br />
forme semanticamente e formalmente (più) trasparenti. Ad esempio, i bamb<strong>in</strong>i italiani creano parole<br />
<strong>come</strong> negoziaio sul modello frequente di "fornaio", oppure regolarizzano i verbi irregolari<br />
formando uscio da "uscire" sul modello di "parto" da "partire".<br />
Anche nell’italiano di stranieri si trovano spesso esempi di formazioni analogiche. Per il participio<br />
passato, al posto di forme irregolari vengono create forme regolari per analogia con i participi della<br />
prima coniugazione, di gran lunga la più frequente <strong>in</strong> italiano: respondato per "risposto",<br />
distruggiato per "distrutto" ecc. In verbi irregolari <strong>come</strong> "andare" si può trovare vadòno per<br />
"vanno", formato sulla prima persona "vado".<br />
La preferenza per forme regolari e trasparenti è motivata dal fatto che tali forme possono essere<br />
segmentate <strong>in</strong> parti alle quali l’apprendente è <strong>in</strong> grado di attribuire un significato e che sono qu<strong>in</strong>di<br />
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