Meditazioni per Consacrate Sec.II - Istituto Maria Santissima ...
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<strong>per</strong>ché tutti coloro che sono in cielo hanno la felicità<br />
glorificando Dio. In tal modo noi possiamo essere<br />
concittadini di quelle anime e vederle subito, appena<br />
spirati, <strong>per</strong>ché già conformati agli angeli e quindi ai<br />
cittadini celesti. Uno è cittadino celeste <strong>per</strong>ché ha già<br />
imparato sulla terra quello che si fa in cielo: sulla terra<br />
ha cercato la gloria di Dio, con la differenza che<br />
sulla terra la gloria di Dio si cerca <strong>per</strong> fede, <strong>per</strong>ché<br />
qui non c’è la felicità celeste, ma una volta che si va<br />
in cielo, il glorificare Dio è la felicità, è gioia soprannaturale.<br />
La morte è soltanto l’uscio a<strong>per</strong>to: cioè di<br />
qua la vita, di là l’eternità; di qua la vita terrena, di là<br />
la vita celeste. Si spinge l’uscio della morte e quest’anima<br />
che ha imparato a glorificare Dio in vita, di<br />
là glorifica Dio, ma con felicità eterna. Ed ecco l’amore<br />
puro di Dio: Charitas manet in aeternum, la carità<br />
dura in eterno.<br />
Penso che vi sia in voi questo impegno, questo<br />
desiderio <strong>per</strong> cui siete arrivate fin qui con sacrificio,<br />
<strong>per</strong> migliorare, progredire e fare il punto della situazione,<br />
che è la mèta da raggiungere: voglio vivere la<br />
gloria di Dio. Dio non vuole che glorifichiamo noi<br />
stessi. Dice il Signore nella Scrittura: “La mia gloria<br />
non la darò ad altri” (Is 42,8). No, la gloria la vuole<br />
<strong>per</strong> sé. E chi nega la sua gloria o fa le cose <strong>per</strong> amor<br />
proprio, <strong>per</strong>ché quello gli piace, <strong>per</strong>ché è ben voluto,<br />
<strong>per</strong>ché c’è una soddisfazione, ecc., allora il merito<br />
casca, poichè quell’o<strong>per</strong>a buona è fatta così <strong>per</strong> amor<br />
proprio. Abbiamo da sentire bene S. Paolo: “Sia che<br />
mangiate, sia che beviate o facciate qualunque altra<br />
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cosa, fate tutto <strong>per</strong> la gloria di Dio” (1Cor 10,31). Dicevano<br />
di S. Alfonso quelli che lo conoscevano: “Quell’uomo<br />
non cerca altro che la gloria di Dio”. E S. Ignazio<br />
lasciò questo programma a tutti i suoi figli: Ad<br />
maiorem Dei gloriam, cioè tutto <strong>per</strong> la maggior gloria<br />
di Dio. Tutto, anche il mangiare, anche il prendere<br />
riposo, qualunque cosa si faccia, tutto ordinato a<br />
Dio, <strong>per</strong> la sua gloria; se lo vogliamo, è un mezzo <strong>per</strong><br />
acquistare dei meriti.<br />
Che cosa dobbiamo dire riguardo all’impegno che<br />
avete di santificazione in questi giorni? Ecco, se si domanda<br />
in che cosa consiste la santità, quali sono le risposte?<br />
“La santità sta nell’obbedire sempre, nel far<br />
sempre il volere di Dio”, risponde uno. E risponde bene.<br />
Un altro può rispondere: “Voglio vivere in unione<br />
con Dio, con Gesù Cristo, voglio vivere di amore”.<br />
Questa è un’altra risposta buona, molto buona. E vi è<br />
chi dice: “Io passo attraverso <strong>Maria</strong> e faccio tutto in<br />
<strong>Maria</strong>, in tal modo trovo tutto più facile e son sicura<br />
che attraverso <strong>Maria</strong> trovo il suo Gesù, che è nelle<br />
braccia di <strong>Maria</strong>”. Ma vi è una risposta che è anche<br />
più <strong>per</strong>fetta ed è questa: la configurazione a Gesù Cristo,<br />
o trasformazione in Gesù Cristo. Ecco, di questo<br />
vorrei parlarvi, se piacerà al Signore. Vivere in Gesù<br />
Cristo, Gesù Cristo in noi, sì: “Vive in me Cristo”<br />
(Gal 2,20). S. Paolo così santo, apostolo, che tanto ha<br />
lavorato e ha tanto sofferto dice: “Gesù Cristo vive in<br />
me”; e poi: “La mia vita è Cristo” (Fil 1,21). Questo è<br />
il più alto obiettivo. Per <strong>Maria</strong> si va a Gesù, ma Gesù<br />
è l’unica via <strong>per</strong> cui si va in Paradiso, cioè al Padre.<br />
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