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Meditazioni per Consacrate Sec.II - Istituto Maria Santissima ...

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esonerata da qualsiasi altro impegno <strong>per</strong> poter dedicarsi<br />

interamente all’<strong>Istituto</strong>. Scusate questa lunga<br />

premessa, ma è stata tutta una realtà vissuta.<br />

E veniamo agli scritti del Primo Maestro diretti<br />

alle Annunziatine, e che venivano poi pubblicati sulla<br />

circolare mensile. È molto chiara la preoccupazione<br />

del Fondatore: che sia solida la vita spirituale. È il<br />

fondamento, la benzina che fa camminare la macchina.<br />

Quando ci faceva l’elenco di ciò che più vale <strong>per</strong><br />

il Signore, metteva al primo posto la preghiera, poi la<br />

sofferenza, poi le azioni, sia le azioni ordinarie, i propri<br />

doveri, sia gli impegni di apostolato. La Madonna<br />

non ha predicato e non ha fatto miracoli, ma ha così<br />

condiviso tutta l’attività e la sofferenza del Figlio da<br />

essere proclamata giustamente “corredentrice”.<br />

È bello che abbiate tutte le meditazioni che il Fondatore<br />

ha fatto a voi. I temi forse si ripetono, ma sono<br />

le parole del padre che illuminano e non stancano<br />

mai. È importante che le 15 meditazioni inedite vengano<br />

pubblicate in un’epoca in cui anche a molte di<br />

voi gli anni sono cresciuti come sono cresciuti a me.<br />

Quanto è importante avere chiaro il valore della preghiera,<br />

della sofferenza, del sorriso, della pazienza…!<br />

Si legge che l’apostolo ed evangelista Giovanni,<br />

vecchio ad Efeso, veniva accompagnato agli incontri<br />

dalla comunità. Gli veniva chiesto che dicesse ancora<br />

qualche parola di Gesù, e lui ripeteva: “Amatevi<br />

l’un l’altro”. La gente si era un po’ stancata di questo<br />

continuo ritornello, e insisteva: “Ma tu sei stato tre<br />

anni con Gesù, hai scritto tanto, non potresti riferire<br />

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qualche altra parola?”. Al che Giovanni pare rispondesse:<br />

“Amatevi l’un l’altro; se fate questo, basta”.<br />

Io non sono S. Giovanni, ma ringrazio di questa<br />

occasione che mi è stata data <strong>per</strong> parlarvi e vi lascio<br />

di cuore questo ricordo: “Amatevi l’un l’altro. Questo<br />

basta”.<br />

Don Gabriele Amorth, ssp<br />

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