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Meditazioni per Consacrate Sec.II - Istituto Maria Santissima ...

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sue mani, che Egli, Gesù, vuole che noi o<strong>per</strong>iamo come<br />

Egli ha o<strong>per</strong>ato e come ha insegnato, e secondo la<br />

grazia che Egli ha acquistato <strong>per</strong> noi morendo sulla<br />

croce. Sentirsi diversi, non solo semplici cristiani, ma<br />

anime consacrate a Dio. Allora la meditazione ha un<br />

senso diverso a seconda se fatta da un semplice cristiano<br />

o da un consacrato; ha un senso diverso il sentire<br />

la Messa, e fare la Comunione; quando vogliamo<br />

che Gesù prenda possesso proprio del nostro intimo,<br />

della mente, della volontà, del cuore, di tutto il nostro<br />

essere. E poi sentiremo che tutto ciò che abbiamo da<br />

fare, secondo la condizione di ognuno, secondo l’impegno<br />

Apostolico, ha un valore e una forza diversa.<br />

Considerare questa grazia: siamo nati, e allora è<br />

iniziata la vita umana; c’è stato il battesimo, ed è iniziata<br />

la vita cristiana; la professione ci mette nella<br />

condizione di vita religiosa. Oh! questo deve essere<br />

sempre più capito: la vita umana e il gran passaggio<br />

alla vita cristiana, e dalla vita cristiana al “se vuoi essere<br />

<strong>per</strong>fetto” ci siamo messi in questa posizione di<br />

<strong>per</strong>fezione. Ecco una vita su<strong>per</strong>iore. Una vita su<strong>per</strong>iore<br />

che è quella che si chiama vita religiosa. La meditazione<br />

ci mette in questa condizione.<br />

Allora ricordiamo: se tu hai da fare qualche cosa,<br />

hai da fare qualche o<strong>per</strong>a, in omnibus o<strong>per</strong>ibus memorare<br />

novissima tua: in tutte le tue o<strong>per</strong>e pensa alla<br />

fine (cfr. Sir 7,36). Se hai da prendere una decisione,<br />

se guardi qual è il lavoro e quali sono gli impegni nella<br />

giornata, allora: memorare novissima tua. Al mattino<br />

ricordati del Paradiso che ti aspetta; in fondo in<br />

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fondo, poi, dalle meditazioni bisogna ricavare delle<br />

conclusioni e noi vogliamo concludere definitivamente<br />

con il Paradiso, con l’ingresso in cielo, in un<br />

posto privilegiato. Quindi capire sempre più che la<br />

nostra vita è un viaggio e se si vivesse anche <strong>per</strong> cento<br />

anni, al di là non ci sono soltanto cento secoli o<br />

mille secoli; c’è l’eternità. Quindi, mirare lassù.<br />

Avvengono tante cose nella giornata: c’è chi ci<br />

vuol bene e chi non ci vuol bene; qualche giorno passa<br />

bene e qualche giorno è tormentato; tante volte la<br />

vita di santificazione procede serenamente e qualche<br />

volta ci sono le battaglie, i cattivi esempi del mondo,<br />

il demonio e quelle che sono le difficoltà nostre interiori.<br />

Ma la via da seguire è quella che sale ed ha capo<br />

al Paradiso. E come ci si va? Se si cammina con<br />

Gesù Cristo in quella via che sale. Nutrirci di questo<br />

pensiero. In un salmo si dice: “Beato l’uomo che medita<br />

di giorno e di notte” (Sal 1,2). Non vuol dire che<br />

si debba stare tutta la mattina o tutta la giornata in<br />

meditazione. L’espressione: chi medita di giorno e di<br />

notte (die et nocte meditabitur) vuol dire: conservare<br />

i pensieri che abbiamo ricavato dalla meditazione, e<br />

che questi pensieri ci guidino nella giornata e anche<br />

durante il riposo.<br />

Sempre tutto ordinato a Dio: anche se si tratta del<br />

mangiare, del riposare e del fare ricreazione, oppure<br />

del prendere riposo, omnia in gloriam Dei facite: fate<br />

tutto <strong>per</strong> la gloria di Dio (1Cor 10,31). Sia che<br />

mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualunque<br />

cosa, omnia in gloriam Dei facite. Ma la via è Cristo,<br />

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