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m - Agenda Latinoamericana-Mundial

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La proposta<br />

dei "Cento'<br />

Sappiamo che quasi la metà delle foreste<br />

tropicali del mondo sono scomparse;<br />

che la Terra perde tra i 16 e 20<br />

milioni di ettari di bosco all'anno e che<br />

ad ogni ora si estingue una specie viva;<br />

che per il 2000 tre quarti delle foreste<br />

tropicali dell'America saranno<br />

distrutte e che, probabilmente perderemo<br />

il 50% delle loro specie. Quello che<br />

la natura ha impiegato milioni di anni<br />

a creare, noi lo abbiamo distrutto in poco<br />

più di quarantanni.<br />

L'America Latina ha molto da salvare:<br />

dei 900 milioni di ettari di foreste tropicali<br />

della Terra, essa ne possiede un<br />

58% (solo il Brasile ne ha il 33%). Il<br />

Panama possiede un numero di specie<br />

di piante uguale a quello dell'Europa.<br />

La riserva peruana di Tambopata è il<br />

maggior habitat del mondo di uccelli e<br />

farfalle. Le piante e animali che si trovano<br />

nei "tepuis" del Venezuela, sono<br />

veri tesori naturali. E nella conca dell'Amazzonia<br />

non solo scorre la quinta<br />

parte dell'Acqua dolce della Terra, ma<br />

i iella sua foresta si trovano pure la quinl.i<br />

parte delle specie di uccelli del pia­<br />

Il 18 e 19 luglio<br />

1991 si riunirono i presidenti<br />

latinoamericani<br />

di lingua spagnola e<br />

portoghese, per la prima<br />

volta in tutta la storia in<br />

dipendente dell'America.<br />

In quest'occasione cento intellettuali<br />

e professionisti latinoamericani<br />

presentavano una<br />

proposta destinata a richiamare l'attenzione<br />

su vitali temi ecologici del<br />

Continente. La "Proposta dei cento" fu<br />

consegnata ai presidenti dallo scrittore colombiano<br />

Gabriel Garcfa Màrquez.<br />

neta. Il Messico e la Colombia sono due<br />

dei quattro paesi con maggior diversità<br />

di flora e di fauna nel mondo.<br />

Desideriamo concentrare le nostre<br />

proposte in quattro punti. Il primo è<br />

quello della protezione delle nostre selve<br />

tropicali e boschi minacciati di distruzione:<br />

dai boschi della Terra del Fuoco,<br />

del Cile, fino ai boschi vergini della Serra<br />

di Chihuahua nel Messico.<br />

Si dovrebbe preparare un Patto<br />

Amazzonico fra i paesi sudamericani<br />

che si dividono l'ecosistema più ricco e<br />

complesso della Terra e la sua più grande<br />

banca genetica: l'Amazzonia. La sola<br />

possibilità di vedere questo patrimonio<br />

dell'umanità, e dei popoli latinoamericani<br />

in particolare, trasformato in fumo<br />

e brughiera, ci sembra intollerabile. Una<br />

perdita ecologica di questa portata sarebbe<br />

un disastro per tutto il pianeta,<br />

perché la vita non conosce frontiere.<br />

Dev'essere negoziato un accordo per<br />

proteggere la tartaruga marina lungo la<br />

sua rotta migratoria, visto che, se nes<br />

suna nazione da sola può conservarla<br />

effettivamente, una, da sola, la può di<br />

struggere. Un accordo basico dovrebbe<br />

riconoscere la natura migratoria della<br />

tartaruga al largo del Pacifico Orientale,<br />

dal Cile al Messico, e lungo le coste<br />

del Caribe e dell'Atlantico.<br />

A riguardo degli uccelli migratori, il<br />

corridoio di migrazione più popolato<br />

dell'America attraversa la parte orientale<br />

del Messico, incrocia l'America<br />

Centrale e sbocca nell'Amazzonia.<br />

Un'enorme concentrazione di uccelli segue<br />

ogni anno questa rotta. Un altro<br />

passaggio importante parte dal Canada<br />

lungo il Pacifico e ci sono specie che<br />

arrivano fino al sud del Cile e dell'Argentina.<br />

Non c'è paese latinoamericano attraverso<br />

il quale non ci siano grandi migrazioni<br />

di uccelli, come il tordo<br />

migratorio, il falco pellegrino, la "cerceta"<br />

chiara dalle ali azzurre, l'"aguililla<br />

migratoria mayor" e i "Playeros e<br />

zarapitos". Costernati di fronte al pericolo<br />

di scomparsa della biodiversità del<br />

nostro Continente, chiediamo di proteggere<br />

gli uccelli migratori attraverso la<br />

formazione di riserve nei paesi che si<br />

trovano sulla rotta e sono l'eventuale<br />

destino di questa specie, lasciando ad<br />

ogni paese la decisione di come farle.<br />

Gli habitat che devono essere protetti<br />

sono paludi, isole, boschi, praterie, deserti<br />

e spiagge.<br />

Ogni anno si scaricano milioni di tonìellate<br />

di rifiuti tossici in America Latiìa,<br />

che è diventata il luogo prediletto<br />

li scarico di scorie pericolose delle com-<br />

>agnie statunitensi, europee e giappoìesi.<br />

Il 78% dei rifiuti viene dagli Stati<br />

Jniti. Il destino più frequente di queta<br />

spezzatura sono i paesi del Caribe.<br />

I Centroamerica, il Brasile, l'Argentina<br />

e il Messico. La maggior parte di questi<br />

rifiuti sono scorie nucleari, sostanze<br />

chimiche, liquidi tossici, ceneri di incineritori,<br />

lubrificanti, vernici e fanghi di<br />

fognature. Questo tipo di commercio è<br />

in ascesa. Molte volte si maschera sotto<br />

il nome di "reciclaggio" ed è illecito,<br />

visto che lascia residui velenosi nell'ambiente<br />

e mette in pericolo la vita umana<br />

e l'insieme fisico della nostra flora e<br />

fauna per decenni.<br />

Chiediamo che siano proibiti in tutto<br />

il continente i traffici e movimenti tra<br />

frontiere di scorie tossiche e nucleari e<br />

si formuli una legislazione nazionale e<br />

internazionale sull'argomento.<br />

Le nostre norme e legislazioni devono<br />

essere uguali a quelle più strette dei<br />

paesi sviluppati. L'America Latina non<br />

deve diventare la pattumiera tossica del<br />

mondo industriale.<br />

Sulla mappa terrestre potremo delineare<br />

un'altra mappa: quella delle selve<br />

e dei boschi che davanti ai nostri<br />

occhi spariscono per sempre.<br />

E in questa mappa di deforestazione<br />

e di depredazione, potremmo delineare<br />

ancora un'altra mappa: quella dei<br />

gruppi umani minacciati di distruzione<br />

del loro ambiente.<br />

In essa ci sono i Yanomani e i Apinaye<br />

del Brasile, gli Aché del Paraguay,<br />

gli Yaguas e gli Amuesha del Perù, i Miskitos<br />

del Nicaragua, i Guaymi e Kuna<br />

del Panama, i Maya del Guatemala, i<br />

Paéz e Guambiano della Colombia, i<br />

Mapuches del Cile, i Locandones e Tarahumaras<br />

del Messico, tutti attaccati<br />

dal disboscamento senza limiti e dagli<br />

allevamenti di bestiame estensivi, dagli<br />

assentamenti di coloni e dallo sfratto forzato<br />

dalle loro terre per interessi minerari,<br />

estrazione di legname, allevamenti;<br />

dalla schiavitù economica, Paperiurn di<br />

strade e la costruzione di dighe Idroelettriche,<br />

e dai complessi turisi li i

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