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m - Agenda Latinoamericana-Mundial

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IL DISPREZZO COME DESTINO<br />

Fine della storia? Per noi non è una novità.<br />

Son cinque secoli che l'Europa ha decretato<br />

che erano delitti la memoria e la<br />

dignità in America. I nuovi padroni di queste<br />

terre ci hanno proibito di ricordare la storia<br />

e di farla. Da allora possiamo soltanto<br />

accettarla.<br />

Pelli nere, parrucche bianche, corone di<br />

luci, manti di seta e di pietra: nel Carnevale<br />

di Rio de Janeiro, i morti di fame sognano<br />

insieme e per un momento sono re.<br />

Durante quattro giorni, il popolo più musicale<br />

del mondo vive il suo delirio collettivo.<br />

E il mercoledì delle ceneri, a<br />

mezzogiorno, la festa è finita. La polizia porta<br />

in prigione chi continua mascherato.<br />

I poveri si tolgono le piume, si svestono,<br />

si strappano le maschere visibili, maschere<br />

che smascherano, maschere di libertà fugace,<br />

e indossano le altre maschere, quelle<br />

invisibili, che nascondono il volto: le<br />

maschere della monotonia quotidiana, dell'obbedienza,<br />

della miseria. Finché non torna<br />

il prossimo carnevale, le regine ritornano<br />

a lavare piatti e i principi a scopare le strade.<br />

Essi vendono giornali che non sanno leggere,<br />

cuciono vestiti che non possono indossare,<br />

lavano automobili che mai saranno<br />

loro, e innalzano edifici che mai abiteranno.<br />

Con le loro braccia a buon mercato, essi<br />

offrono prodotti senza prezzo al mercato<br />

mondiale.<br />

Essi hanno fatto Brasilia, e il Brasile è la<br />

loro terra d'esilio.<br />

Essi non possono fare la storia, sono condannati<br />

a sopportarla.<br />

Fine della storia. Il tempo va in pensione,<br />

il mondo smette di girare. Domani è un<br />

altro giorno. La tavola è imbandita; e la civiltà<br />

occidentale non nega a nessuno il diritto<br />

di mendicare le briciole.<br />

Eduardo Galeano<br />

Ronald Reagan si sveglia e dice: "La<br />

guerra fredda è finita. Abbiamo vinto". E<br />

Francis Fukuyama, un funzionario del suo<br />

Dipartimento di Stato, acquista improvvisamente<br />

fama scoprendo che la fine della<br />

guerra fredda è la fine della storia. Il capitalismo,<br />

che si autodefinisce democrazia liberale,<br />

è il punto di arrivo di tutti i viaggi,<br />

"la forma finale del governo umano".<br />

Tempi di gloria. Non c'è più la lotta di<br />

classe; all'est non ci sono più nemici, ma<br />

alleati. Il libero mercato e la società di consumo<br />

conquistano il consenso universale,<br />

che aveva ritardato ad arrivare a causa della<br />

deviazione storica del miraggio comunista.<br />

Come voleva la Rivoluzione francese, adesso<br />

siamo tutti liberi, uguali e fratelli. Come<br />

Dio, il capitalismo ha di se stesso la migliore<br />

opinione e non ha dubbi sulla sua<br />

eternità.<br />

Sia benvenuta la caduta del muro di Berlino.<br />

Un diplomatico peruano, Carlos Alzamora,<br />

in un recente articolo, dice che<br />

l'altro muro, quello che separa il mondo dal<br />

mondo opulento, è più alto che mai. Un<br />

"apartheid" universale: i germogli di intolleranza<br />

e di discriminazione, sempre più frequenti<br />

in Europa, castigano gli intrusi che<br />

saltano questo muro per mettersi nella cittadella<br />

della prosperità.<br />

Il muro di Berlino è morto di buona morte,<br />

ma non è arrivato a compiere Cent'anni<br />

di vita, mentre l'altro muro celebra adesso<br />

i suoi cinque secoli di età.<br />

L'interscambio disuguale, l'estorsione finanziaria,<br />

l'emorragia di capitali, il monopolio<br />

della tecnologia e dell'informazione e<br />

l'alienazione culturale, sono mattoni che di<br />

giorno in giorno si aggiungono, a misura<br />

che cresce il drenaggio di ricchezze e di sovranità<br />

dal Sud verso il Nord del mondo.<br />

Il denaro, al contrario delle persone,<br />

quanto più è libero, tanto peggio è. Il neoliberalismo<br />

economico che il Nord impone<br />

al Sud come fine della storia, come sistema<br />

unico e ultimo, consacra l'oppressione<br />

sotto la bandiera della libertà. Nel libero<br />

mercato è naturale la vittoria del forte e legittima<br />

l'annullamento del debole.<br />

Così si eleva il razzismo a categoria di dottrina<br />

economica.<br />

Il Nord conferma la giustizia divina: Dio<br />

ricompensa i popoli eletti e castiga le razze<br />

inferiori, biologicamente condannate alla<br />

miseria, alla violenza, all'inefficacia.<br />

In un giorno di lavoro, l'operaio del Nord<br />

guadagna più che l'operaio del Sud in mezzo<br />

mese di lavoro.<br />

Paghe di fame, costi bassi, prezzi da rovina<br />

sul mercato mondiale.<br />

L'ordine vigente è l'unico ordine possibile:<br />

il commercio ladro è la fine della storia.<br />

Preoccupato per il colesterolo, dimenticato<br />

dalla fame, il Nord tuttavia fa la carità.<br />

Madre Teresa di Calcutta è più efficiente<br />

di Carlo Marx. Gli aiuti del Nord al Sud sono<br />

molto inferiori alle elemosine solennemente<br />

promesse di fronte alle Nazioni<br />

Unite, ma serve perché il Nord possa immettere<br />

rottami di guerra, merci che avanzano,<br />

e progetti di sviluppo che<br />

sottosviluppano il Sud e moltiplicano l'emorragia<br />

per curare l'anemia.<br />

Frattanto, negli ultimi cinque anni, il Sud<br />

I ia donato al Nord una somma infinitamenle<br />

superiore, equivalente a due piani Marhall<br />

in valori costanti, in interessi,<br />

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