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m - Agenda Latinoamericana-Mundial

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Nel taoismo Nel buddismo Nell'induismo<br />

Secondo la visione del tao,<br />

uomo e donna appaiono come<br />

espressione e conseguenza<br />

di quella prima unione dei<br />

due poli che formano tutta la<br />

realtà: Ying e Yang.<br />

Ma questi due aspetti contrari,<br />

essendo uno necessario<br />

all'altro, non si possono in alcun<br />

modo presentare come<br />

uguali. La donna è necessaria,<br />

ma subordinata, come<br />

principio negativo (Ying), ed<br />

è imprescindibile per il trionfo<br />

del principio positivo<br />

(Yang).<br />

Da parte sua, Confucio<br />

considerava la donna come<br />

una creatura "irrazionale" nel<br />

senso "polare" della parola:<br />

è il polo negativo della vita,<br />

che deve sottomettersi all'altro<br />

polo razionale o maschile.<br />

Più che una tentazione<br />

contro la virtù dell'uomo (come<br />

pensavano certi monaci<br />

buddisti e anche cristiani), i<br />

cinesi consideravano la donna<br />

come un essere terreno,<br />

oscuro, nebuloso, buono per<br />

i lavori di casa, e necessario<br />

per stabilire in questa maniera<br />

l'equilibrio di amore nell'esistenza.<br />

La funzione della donna<br />

ha senso soltanto quando è<br />

orientata e diretta dal marito<br />

che organizza (dirige) la casa.<br />

Max Weber, nei suoi "Saggi<br />

sulla Sociologia della Religione"<br />

ha scritto: "La donna,<br />

almeno per la dottrina buddista<br />

più tardiva, non soltanto<br />

è un essere irrazionale,<br />

incapace di raggiungere la<br />

più alta forza spirituale (e ten<br />

LA DONNA<br />

NELLE GRANDI RELIGIONI<br />

fazione specifica per coloro<br />

che si sforzano di ottenere l'illuminazione)<br />

, ma è soprattutto<br />

un essere incapace di<br />

raggiungere quella mistica disposizione<br />

amorosa carente<br />

di oggetto, che caratterizza<br />

psicologicamente la condizione<br />

di "arhat" (illuminazione liberatrice)<br />

.<br />

Secondo questa visione, la<br />

donna in quanto tale è incapace<br />

di arrivare alla contemplazione<br />

pura, all'amore<br />

disinteressato, cioè allo stato<br />

della mente che contempla<br />

senza oggetto (nel vuoto totale),<br />

all'amore che ama senza<br />

fermarsi nella cosa o realtà<br />

amata.<br />

L'essere umano nasce là dove<br />

merita, secondo la catena<br />

delle esistenze precedenti. Per<br />

questo il "paria" o la donna<br />

non possono protestare contro<br />

il destino che devono vivere.<br />

Soltanto accettando questo<br />

destino possono liberarsi ed arrivare,<br />

dopo la morte, a un'esistenza<br />

migliore in questo<br />

mondo, per liberarsi alla fine<br />

anche dalla vita sulla terra,<br />

quando siano arrivati alla perfezione<br />

piena o purificazione<br />

completa.<br />

Le caste superiori (i guerrieri<br />

e i leviti) sono gradi più perfetti<br />

nella scala delle reincarnazioni<br />

(nella via della salvezza).<br />

I membri di gruppi inferiori<br />

aspirano a incarnarsi in queste<br />

caste dopo la morte e così, in<br />

questa maniera, avanzare sulla<br />

strada della salvezza. La<br />

stessa cosa succede alle donne:<br />

non possono conquistare<br />

la libertà finale essendo donne;<br />

ma devono mantenersi fedeli<br />

alla loro condizione di mogli e<br />

di madri per poter reincarnarsi,<br />

dopo la morte, in un uomo<br />

e avvicinarsi alla libertà finale.<br />

II maschile è uno stadio superiore<br />

nel processo di liberazione:<br />

l'uomo è più vicino alla<br />

salvezza. L'uomo è visto come<br />

una donna cresciuta (che è salita<br />

nel cammino delle reincarnazioni)<br />

. La donna è considerata<br />

come un animale cresciuto<br />

(che ha superato la barriera<br />

dell'Animalità), o come<br />

un uomo decresciuto (che non<br />

ha mantenuto la sua grandezza<br />

precedente). Per fedeltà religiosa<br />

al loro destino, le donne<br />

devono sottomettersi. Soltanto<br />

agendo come esseri inferiori<br />

compiono la loro funzione<br />

sacrale e possono avanzare<br />

sulla strada della liberazione.<br />

Nel giudaismo<br />

Dio esiste al di sopra di<br />

questo mondo e della sua vita<br />

e, per questo, non si può<br />

prendere come ierogamia<br />

(unione sacra del maschile e<br />

femminile).<br />

Tuttavia, paradossalmente,<br />

forse per forza del linguaggio<br />

familiare, Dio appare in<br />

simboli di tipo maschile: è Padre<br />

è Sposo o Amico degli<br />

uomini.<br />

Nel contesto giudeo, presentare<br />

Dio come Madre sarebbe<br />

stato controproducente,<br />

contrarioall'intenzione della<br />

scrittura, impegnataa mantenere<br />

quel simbolo. Ma dobbiamo<br />

aggiungere che, visto<br />

che nella nostra società sono<br />

cambiate le condizioni del padre<br />

e della madre, per fedeltà<br />

alla stessa esperienza biblica,<br />

dobbiamo relativizzare, sfumare<br />

e anche cambiare, se<br />

occorre, i simboli antichi.<br />

Quando oggi diciamo che<br />

Dio è Padre, non diciamo la<br />

stessa cosa che diceva la scrittura,<br />

perché in essa la visione<br />

del padre e della madre<br />

sono diverse: il padre non è<br />

il "padrone" (responsabile)<br />

del gruppo familiare; anche<br />

la madre è una persona con<br />

autonomia, è padrona della<br />

sua vita sul piano individuale<br />

e sociale.<br />

Nemmeno si può affermare<br />

che soltanto il padre è attivo<br />

(creatività e trascendenza)<br />

e che la madre sia passiva<br />

(ricettività e immanenza).<br />

Tutto questo significa che<br />

i termini stessi di padre e madre<br />

sono profondamente relativizzati<br />

e non diciamo più<br />

la stessa cosa quando ripetiamo<br />

le stesse parole antiche<br />

della Bibbia.<br />

Nella Bibbia<br />

In modo generale, si possono<br />

mettere in evidenza due linee<br />

fondamentali nella Bibbia:<br />

a) La linea di eguaglianza e<br />

indipendenza. Uomo e donna<br />

davanti a Dio sono diversi e<br />

complementari, come lo dice<br />

in forma lapidaria il testo della<br />

Genesi 1, 27: "E Dio creò l'essere<br />

umano a sua immagine,<br />

li creò uomo e donna". L'uomo<br />

non è al di sopra della donna,<br />

né viceversa; ambedue<br />

sono liberi e distinti e si trovano<br />

uniti a partire dallo loro<br />

stessa indipendenza. In questa<br />

stessa linea si mantiene il Cantico<br />

dei Cantici.<br />

b) C'è allo stesso tempo<br />

nella Bibbia una linea di "subordinazione<br />

femminile". Più<br />

che oggetto di rivelazione speciale,<br />

questa visione appare<br />

come un presupposto mai<br />

messo in discussione; in una<br />

società di tipo patriarcale, qual'è<br />

la società israelita, la donna<br />

è un essere subordinato.<br />

Così, dice all'uomo: "Non<br />

desidererai i beni del tuo prossimo:<br />

la sua donna, il suo<br />

schiavo, i suoi buoi..." (Es. 20,<br />

17 - cfr Dt. 5, 21) Il testo non<br />

ha bisogno di commenti: prossimo<br />

nel senso stretto è l'uomo,<br />

il padre di famiglia con i<br />

suoi possedimenti: fra essi, come<br />

il più importante, c'è la<br />

donna, come del resto lo ha<br />

messo in evidenza la parabola<br />

di Natan (II Sam. 2, 1-4). La<br />

donna non vale di per sé stessa,<br />

ma come proprietà del<br />

marito.<br />

In questa stessa linea di subordinazione<br />

è stato molte volie<br />

interpretato lo stesso testo<br />

della creazione: Eva deriva da<br />

Adamo come oggetto speciale<br />

di sua proprietà (Gn. 2).<br />

Nell'islamism o<br />

Il Corano dà l'impressione<br />

che la vita è fortemente sessualizzata,<br />

in maniera che<br />

ogni incontro non familiare di<br />

un uomo con una donna tende<br />

a diventare "pericoloso"<br />

(sospettevole). Per questo ì<br />

due devono separarsi. Naturalmente<br />

alle donne tocca la<br />

parte peggiore: devono condurre<br />

una vita isolata.<br />

Uomini e donne hanno<br />

una stessa responsabilità religiosa:<br />

ma sulla strada di<br />

questo mondo i ruoli degli<br />

uni e delle altre sono diversi.<br />

Mahoma ha sanzionato, e in<br />

parte suscitato, con i suoi<br />

principi religiosi un tipo di società<br />

di parti, dove i due sessi<br />

compiono funzioni diverse.<br />

Gli uomini diriggono l'ordine<br />

esterno e regolano il mondo,<br />

secondo l'ideale della stessa<br />

guerra santa. Le Donne invece<br />

rimangono in casa, così<br />

coltivano l'intimità ed il mistero,<br />

coltivando un amore occulto<br />

e ben protetto, che<br />

mantiene accesa la fiamma<br />

della vita.<br />

Oggi i mussulmani sono<br />

divisi in varie tendenze: ma in<br />

modo generale si sono mantenuti<br />

fedeli ad una visione<br />

letterale del messaggio di Mahoma,<br />

impedendo così che le<br />

donne possano "liberarsi" secondo<br />

la maniera occidentale.<br />

Questo non è solo un<br />

posizionamento reattivo, un<br />

gesto di rifiuto dell'Occidente,<br />

come può sembrare<br />

quando si guarda dal di fuori<br />

il movimento fondamentalista<br />

che attraversa il mondo<br />

mussulmano, dal Marocco<br />

all'indonesia, passando per<br />

l'Algeria, Libano e Persia. In<br />

fondo c'è un desiderio di fedeltà<br />

alla parola rivelata.

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