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LA DONNA GIUDEA AL TEMPO DI GESÙ<br />
In oriente la donna non partecipava alla vita<br />
pubblica. Quando la donna giudea di Gerusalemme<br />
usciva di casa, doveva avere la faccia<br />
coperta da un'acconciatura formata da due veli<br />
sulla testa, un diadema sulla fronte, con nastri<br />
che arrivavano fino al mento e un'intreccio<br />
di cordoni e nodi: in questa maniera non si potevano<br />
riconoscere i lineamenti della faccia. La<br />
donna che uscisse di casa senza questa acconciatura,<br />
offendeva a tal punto i buoni costumi,<br />
che suo marito aveva il diritto, anzi il dovere,<br />
di mandarla via da casa senza essere obbligato<br />
a pagarle la somma stipulata, per il caso di divorzio,<br />
nel contratto matrimoniale. C'erano<br />
donne così osservanti che non si scoprivano<br />
nemmeno in casa. Negli ambienti popolari ì costumi<br />
non erano così rigidi.<br />
Le donne dovevano passare in pubblico senza<br />
esser notate. Le regole della buona educazione<br />
proibivano di incontrarsi da soli con una<br />
donna, guardare una donna sposata o solo salutarla.<br />
Per un alunno degli scribi era un disonore<br />
parlare con una donna sulla strada.<br />
Nella casa paterna le figlie dovevano passare<br />
dopo i ragazzi. La formazione della donna<br />
sì limitava all'apprendimento dei lavori domestici.<br />
Nei riguardi del padre avevano gli stessi<br />
doveri dei maschi, ma non gli stessi diritti. Per<br />
quanto riguarda l'eredità, ad esempio, i figli avevano<br />
precedenza sulle figlie.<br />
I doveri della moglie consistevano nell'attendere<br />
alle necessità della casa: cucire, macinare,<br />
lavare, cuocere, allattare i figli, fare i letti e,<br />
come compensazione del suo sostentamento,<br />
, filare la lana; altri aggiungevano il dovere di tagliare<br />
i capelli del marito, lavargli la faccia, le<br />
mani e i piedi. E chiara la situazione di serva<br />
in cui la donna veniva a trovarsi in seguito a<br />
queste prescrizioni; ma i diritti del marito arrivavano<br />
oltre. Poteva considerare suo quello che<br />
la moglie trovava e suo era il frutto del lavoro<br />
manuale della moglie: aveva addirittura il diritto<br />
di annullare i suoi voti. La moglie era obbligata<br />
ad obbedire al marito come ad un padrone<br />
e questa obbedienza era un dovere religioso così<br />
forte che il marito poteva obbligare la moglie a<br />
fare dei voti. I figli erano obbligati a mettere il<br />
Joaquin Jeremias<br />
rispetto dovuto al padre al di sopra di quello dovuto<br />
alla madre. In caso di pericolo di morte si<br />
doveva salvare prima il marito.<br />
Ci sono due fatti significativi che riguardano<br />
il grado di dipendenza della moglie dal marito:<br />
a) la poligamia era permessa. La moglie perciò<br />
doveva tollerare la convivenza con concubine;<br />
b) il diritto di divorzio riguardava soltanto l'uomo.<br />
L'opinione della scuola di Hillel riduceva<br />
al capriccio totale il diritto unilaterale del marito<br />
al divorzio.<br />
Anche la vedova, in alcune occasioni, continuava<br />
ad essere vincolata al marito, come per<br />
esempio quando l'uomo moriva senza figli (Dt.<br />
25,5-10; Mt. 12,18-27). In questo caso la donna<br />
doveva aspettare, senza poter decidere niente<br />
da parte sua, che il fratello o fratelli del suo<br />
defunto marito si sposassero con lei o si negassero<br />
di farlo: senza di questo essa non poteva<br />
passare a nuove nozze.<br />
Le scuole erano esclusivamente per i maschi<br />
e non per le ragazze. Secondo Josefo, le donne<br />
potevano entrare nel tempio solo fino all'atrio<br />
dei gentili e delle donne. Nelle sinagoghe<br />
c'era uno steccato che separava il postò destinato<br />
alle donne. Alle donne era proibito insegnare.<br />
In casa la donna non era enumerata fra<br />
il gruppo dì persone chiamate a pronunciare la<br />
benedizione dopo il posto. La donna non aveva<br />
il diritto ad essere testimone, visto che, come<br />
dice la Genesi (18,15) essa è bugiarda. Si<br />
accettava la sua testimonianza soltanto in alcuni<br />
casi eccezionali, gli stessi nei quali si accettava<br />
quella di uno schiavo pagano. La nascita di<br />
un maschio era motivo di allegria, mentre la nascita<br />
di una figlia era molto spesso accompagnata<br />
da indifferenza, o addirittura da tristezza.<br />
Soltanto a partire da questo scenario dell'epoca,<br />
possiamo valutare a pieno l'atteggiamento<br />
di Gesù di fronte alla donna. Luca (8,1-3) e<br />
Marco (15,41) parlano di donne che seguivano<br />
Gesù: è un avvenimento senza paragoni nella<br />
storia di quel tempo. Gesù non si accontenta<br />
di mettere la donna ad un livello più alto di quello<br />
dove l'avevano messa i costumi dell'epoca:<br />
la pone davanti a Dio del tutto uguale all'uomo<br />
(Mt. 21,31-32)<br />
MARIA DELLA LIBERAZIONE<br />
Maria di Nazaret, sposa prematura di Giuseppe, il falegname<br />
- abitante di una colonia sempre sospetta -,<br />
contadina anonima di una valle dei Pirenei,<br />
orante spaventata della Lituania proibita<br />
piccola india massacrata di El Quiché,<br />
baraccata di Rio de Janeiro, negra segregata nell'Apartheid,<br />
harijan dell'India, zingarella del mondo,<br />
operaia senza qualificazione, ragazza madre, monaca di clausura,<br />
bambina, fidanzata, madre, vedova, donna.<br />
Cantatrice della Grazia che è dono fatto ai piccoli,<br />
perché solo i piccoli sanno accoglierla;<br />
profetessa della liberazione che soltanto i poveri conquistano,<br />
perché soltanto i poveri possono esser liberi:<br />
vogliamo credere come credi tu<br />
vogliamo pregare con te<br />
vogliamo cantare il tuo stesso Magnificat.<br />
Insegnaci a leggere la Bibbia - leggendo Dio -<br />
come il tuo cuore la sapeva leggere,<br />
al di là dell'abitudine delle sinagoghe<br />
e nonostante l'ipocrisia dei farisei.<br />
Insegnaci a leggere la Storia - leggendo Dio,<br />
leggendo l'uomo - come lo intuiva la tua fede,<br />
sotto l'afa di un Israele oppresso,<br />
davanti allo sfoggio dell'Impero Romano.<br />
Insegnaci a leggere la Vita - leggendo Dio,<br />
leggendoci - come lo scoprivano i tuoi occhi,<br />
le tue mani, la tua speranza, i tuoi dolori.<br />
Insegnaci quel Gesù vero,<br />
carne del tuo ventre, razza del tuo popolo, Verbo del tuo Dio;<br />
più nostro che tuo, più del popolo che di casa,<br />
più del mondo che di Israele, più del Regno che della Chiesa.<br />
Quel Gesù che, per il Regno del Padre,<br />
si strappò dalle tue braccia di Madre,<br />
e si consegnò alle moltitudini,<br />
solo e compassionevole, potente e servo, amato e tradito,<br />
fedele di fronte ai sogni del Popolo<br />
fedele contro gli interessi del Tempio,<br />
fedele sotto le lance del Pretorio<br />
fedele fino alla solitudine della morte...<br />
Insegnaci a portare questo Gesù vero<br />
sui silenziosi sentieri del giorno per giorno,<br />
sulla montagna esultante delle celebrazioni,<br />
assieme alla cugina Elisabetta,<br />
Pedro Casaldàliga<br />
e alla fede dei nostri popoli oppressi<br />
che, nonostante tutto, Lo aspettano<br />
Maria del nostro Magnificat:<br />
vogliamo cantare con te!<br />
Maria della nostra Liberazione!<br />
Con te proclamiamo la grandezza del Signore,<br />
l'unico che è Grande<br />
e in Lui ci rallegriamo con te, perché<br />
nonostante tutto, Lui ci salva.<br />
Con te cantiamo, Maria, esultanti di gratuità<br />
perché Lui guarda gli insignificanti; perché il suo potere<br />
si diffonde su noi in forma di amore,<br />
perché Lui è sempre fedele, uguale nelle nostre avversità,<br />
unico per la nostra comunione, di secolo in secolo,<br />
di cultura in cultura, di persona in persona.<br />
Perché il suo braccio interviene nella Storia<br />
attraverso le nostre braccia, insicure ma libere;<br />
perché un giorno interverrà definitivamente Lui:<br />
Perché è lui che scombussola i progetti delle multinazionali<br />
e sostiene la fede dei piccoli<br />
che si organizzano per sopravvivere umanamente.<br />
Perché è lui che svuota del lucro le banche dei capitalisti<br />
ed apre spazi comunitari<br />
per la piantagione, l'educazione e la festa<br />
in favore dei diseredati.<br />
Perché abbatte dal loro trono tutti i dittatori<br />
e sostiene la marcia degli oppressi<br />
che rompono le strutture in cerca della Liberazione.<br />
Perché sa perdonare la sua Serva, la Chiesa,<br />
sempre infedele perché si crede Signora,<br />
ma tuttavia sempre l'amata prescelta<br />
a causa dell'Alleanza che Lui ha fatto un giorno<br />
nel sangue di Gesù.<br />
Maria di Nazaret, cantatrice del Magnificat,<br />
serva di Elisabetta:<br />
fermati anche con noi! Il Regno sta per arrivare!<br />
Fermati con noi, Maria,<br />
con l'umiltà della tua fede, capace di accogliere la Grazia,<br />
fermati con noi,<br />
con lo Spirito che ti fecondava la carne e il cuore;<br />
fermati con noi,<br />
con il Verbo che cresceva in te,<br />
umano e Salvatore, giudeo e Messia, Figlio di Dio e figlio tuo,<br />
nostro fratello, Gesù.