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m - Agenda Latinoamericana-Mundial

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PER UN'IGIENE PSICOLOGICA<br />

DELLA SPERANZA<br />

Come esiste l'igiene fisica, c'è anche<br />

un'igiene mentale e psicologica.<br />

La mancanza d'igiene fisica, oltre ad<br />

essere mortificante per se stessi e per<br />

gli altri, provoca normalmente malattie<br />

fisiche. La mancanza di igiene mentale<br />

e psicologica, oltre a non lasciar<br />

vivere felice l'individuo e coloro che lo<br />

circondano, comporta anche il rischio<br />

di malattie psicologiche.<br />

La speranza non è una semplice decisione<br />

della mia volontà personale, né<br />

un puro dono di Dio assolutamente<br />

estraneo alla mia responsabilità: è piuttosto<br />

una combinazione dei due aspetti.<br />

Molte volte, però, ciò che<br />

maggiormente influisce sul tono della<br />

nostra speranza è l'uso adeguato o errato<br />

dei fattori che quotidianamente la<br />

interpellano. Non basta decidere di aver<br />

speranza (volontarismo) né basta riporre<br />

la fiducia in Dio (spiritualismo) ; è necessaria<br />

anche un'igiene della speranza.<br />

Viviamo in un'ora di depressione. La<br />

speranza dei poveri è gravemente minacciata<br />

in quest'ora; molte cose sono<br />

cambiate nel mondo, molte utopie e<br />

speranze sono senza senso. Siamo entrati<br />

nella "notte scura dei poveri". Molti<br />

militanti sono stati scossi fin nel profondo<br />

del loro essere nel veder crollare le<br />

speranze che credevano di toccare con<br />

mano. Alcuni hanno perso l'utopia di<br />

riferimento, per cui non sanno più quale<br />

sia realmente il senso della loro vita. Altri<br />

sono entrati in crisi personali, con depressioni<br />

psicologiche ed anche sintomi<br />

psicosomatici. Altri, infine, sfuggono il<br />

problema rifugiandosi nell'individualismo,<br />

nel quieto vivere, ne! pragmatismo.<br />

In questa ora di difficoltà psicologica<br />

della società siamo tutti psicologicamente<br />

inclinati alla depressione, alla smobilitazione,<br />

alla fuga.<br />

E il condizionamento psico-sociale di<br />

questa ora. I contraccolpi che hanno subito<br />

le nostre utopie sono tanto forti che<br />

la stessa società, nel suo complesso, è<br />

come umiliata, nostalgica del passato,<br />

stanca, sfiduciata di fronte ai problemi,<br />

come se volesse dimenticare e fuggire<br />

verso posizioni non conflittuali, gratificanti,<br />

consolatorie.<br />

Coloro che avevano riposto i motivi<br />

delle loro speranze nei successi ottenuti,<br />

sono rimasti senza motivazioni quando<br />

questi successi sono crollati. Coloro che<br />

avevano optato per i poveri perché erano<br />

gli "inesorabili vincitori di domani",<br />

sono rimasti senza ragione per la loro<br />

opzione nel vedere che i poveri sono<br />

semplicemente rimasti, ancora una volta,<br />

i "perdenti di oggi". Solo coloro che<br />

'avevano la speranza fondata su basi che<br />

sfidano il vento delle trasformazioni storiche<br />

conservano oggi alta la speranza.<br />

Una certa corrente psicologica spiega<br />

la depressione come la reazione di<br />

un organismo che si sente molto colpito<br />

e castigato dagli stimoli negativi dell'ambiente<br />

che lo circonda, e ciò al di<br />

là del fatto che agisca in un modo o in<br />

un altro, che decida di non agire, di fuggire,<br />

per evitare di continuare a subire<br />

questi castighi. Le trasformazioni avvenute<br />

negli ultimi anni nel mondo, di<br />

fronte alle speranze dei poveri, sono<br />

state un forte castigo per le loro attese.<br />

Il castigo è stato così grande e gli stimoli<br />

negativi così continui, che molti militanti<br />

non ritrovano più la loro<br />

speranza. E questa situazione, che in<br />

alcuni si manifesta anche psicosomaticamente,<br />

in qualche maniera ci colpisce<br />

tutti, anche coloro che credono di<br />

essere in salvo, perché si tratta di "un'ora<br />

psicologica" che si muove nell'ambiente<br />

e che inconsciamente respiriamo.<br />

In questa generale situazione, è più<br />

che mai importante costruire un'adeguata<br />

igiene della speranza, per proteggerla<br />

il più possibile dalla malattia e dalla<br />

morte.<br />

In primo luogo non si^deve gettare<br />

nuova legna sul fuoco. E ciò che avviene<br />

quando una persona non sì rende<br />

conto che coltiva solo pensieri<br />

negativi; non guarda mai al positivo,<br />

senza pensare che anche le peggiori<br />

condizioni possono avere un lato buono.<br />

I militanti che si accaniscono in analisi<br />

negative delle speranze frustrate,<br />

senza cercare aspetti positivi, prima o<br />

poi cadranno nella depressione, getteranno<br />

la spugna.<br />

In secondo luogo è importante approfittare<br />

delle consolanti lezioni della<br />

storia. Le speranze dei poveri ora possono<br />

apparire infondate, però un'analisi<br />

attenta della storia evidenzia che<br />

quest'ora del mondo non è affatto la<br />

peggiore; al massimo potremmo dire<br />

che questa è una delle tante ore "basse"<br />

che il Popolo ha vissuto... Ed è difficile<br />

pensare che sia questa l'ora più<br />

"bassa".<br />

In terzo luogo è importante il ricordo<br />

degli eroi e soprattutto dei martiri,<br />

dei testimoni, che non sono solo coloro<br />

che dettero la vita per la Causa, ma<br />

tutti coloro che in situazioni simili a quelle<br />

che viviamo oggi, pur essendo emarginati,<br />

disprezzati ed incompresi,<br />

seppero attendere con pazienza il passaggio<br />

dell'inverno, senza abdicare alle<br />

loro convinzioni né sottrarsi<br />

all'obbrobrio che per le loro cause do­<br />

vettero subire... un ricordo che dona<br />

forza. Se tanti seppero sopportare per<br />

tanto tempo situazioni di uguale o maggiore<br />

scoraggiamento, non saremo forse<br />

noi capaci di fare altrettanto?<br />

Dobbiamo poi ricordare i motivi delle<br />

nostre lotte: se i motivi continuano<br />

così, intatti, o addirittura più forti non<br />

possiamo desistere. Al contrario: oggi<br />

ci sono nuovi motivi.<br />

Ed ecco alcune considerazioni globali:<br />

- una causa non cessa dì essere giusta<br />

perché è sconfitta con la forza. Il potere<br />

può vincere, ma non per questo necessariamente<br />

convincere;<br />

- tutti pensiamo, inconsciamente, come<br />

residuo di ciò che potremmo chiamare<br />

una "teologia della guerra", che<br />

chi vince ha Dio dalla sua parte, e con<br />

Dio ha la ragione e la verità; ciò che si<br />

impone di fatto, ciò che vince è ciò che<br />

ha la ragione e la verità. Per questo, se<br />

noi abbiamo perso sarà perché non eravamo<br />

nella "verità" e la nostra lotta non<br />

era ciò che Dio voleva. Questo, anche<br />

se è difficile scoprirlo, è un pensiero pagano<br />

che non ha niente a che vedere<br />

con il messaggio di Colui che, nonostante<br />

fosse giusto, fu ucciso dai suoi<br />

nemici;<br />

- ricordare con memoria storica che la<br />

vita continua e che la storia non si ferma,<br />

anche se alcuni annunciano la sua<br />

fine. Quando meno ce lo aspetteremo,<br />

spunteranno i segni di un nuovo giorno.<br />

In questa ora psico-sociale che stiamo<br />

vivendo, la fede cristiana e la sua<br />

visione globale della congiuntura storica<br />

ha, nell'opinione di molti, un inestimabile<br />

valore di terapia psicologica,<br />

perché sostiene la persona e le dà motivi<br />

per continuare a vivere ed a lottare.<br />

I cristiani hanno l'obbligo di<br />

testimoniare la speranza e di alimentare<br />

la speranza dei fratelli.

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